Truth Untold || YoonMin

Capitolo 25

Quella notte il soffitto divenne improvvisamente la cosa più interessante in assoluto per Jimin.
Si rifiutava di prendere sonno, catturato com'era nel buio dei suoi pensieri, ancor più scuri della notte stessa.

Non aveva più rivolto parola a Yoongi una volta entrati in camera ed aveva sfatto le proprie valigie in religioso silenzio, lanciando fugaci occhiate al maggiore mentre anch'egli sistemava i suoi effetti personali. Il silenzio imbarazzante era intervallato a tratti dai sonori mugugni di Hoseok che, una volta trascinatosi sul letto a fatica, era crollato in un sonno profondissimo, anticipazione del martellante mal di testa che avrebbe avuto la mattina dopo.

Sarebbe sembrata una situazione del tutto normale se solo non fossero state le tre di notte, un orario decisamente poco indicato per mettersi a sistemare i bagagli, e quasi Jimin si fece scappare un sorriso ripensandoci, consapevole che, sotto sotto, anche Yoongi fosse imbarazzato almeno la metà di quanto lo era lui.

Probabilmente era l'aria densa della notte ad avere uno strano effetto su Jimin eppure, in quel momento, la scintilla di un nuovo sentimento si accese nel suo animo, più sotto forma di impellente necessità che semplice sentimento.

Perché Yoongi non era l'unico capace di mostrarsi molesto all'occorrenza e lui era sempre più determinato a non lasciare che il maggiore avesse la meglio sulla sua sanità.

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<<Buongiorno! Forza, in piedi, il sole splende e c'è una luce perfetta per fare foto!>> Jungkook irruppe nella stanza con il suo solito impeto e, qualche attimo dopo, si gettò di peso addosso a Jimin che, appisolatosi solo un'ora prima, sembrava tutto fuorché felice di essere stato svegliato in quel modo tanto brusco.

<<Che cazzo, Jungkook dai togliti... ho sonno>> biasciò contrariato e si accovacciò di colpo non appena sentì che le coperte sopra di lui erano sparite, tirate via con violenza dall'amico, il quale non lasciava che nulla si opponesse alla sua voglia di fare escursioni di prima mattina. Jungkook non si era azzardato in ogni caso a sfiorare Yoongi perché, per quanto avessero approfondito la loro conoscenza in quei pochi giorni, ancora era intimorito dal suo sguardo indifferente e dalla sua aura distaccata, che non permetteva a nessuno di decifrare cosa gli passasse per la testa. Il ragazzo in questione era dunque ancora avvolto dalle coperte fino al collo e sembrava non aver affatto sentito le stridule urla di Jungkook, udibili, a dir la verità, da almeno tre valli di distanza.

<<E daiii, non siamo venuti qui per dormire, ci sono un sacco di se che dobbiamo fare e abbiamo solo due giorni! Hobie, digli qualcosa!>> purtroppo per Jungkook, non ci fu nessuno che appoggiò la sua affermazione in quanto Hoseok, solitamente casinista e mattiniero quanto lui, se non di più, doveva riprendersi dai postumi della sbornia e combattere contro un martellante mal di testa che continuava a pulsare all'altezza delle tempie. Il ragazzo era infatti ancora addormentato proprio come Yoongi, con l'unica differenza che la sua posizione non era altrettanto composta, con le coperte scalciate via nel sonno assieme al cuscino, che ormai giaceva solitario sul pavimento assieme alle valigie, disfatte solo in parte.

<<Hobie ha preso una bella botta eh? Sentivo troppo silenzio, in effetti>> Namjoon si affacciò allo stipite ella porta e ridacchiò tra uno sbadiglio e l'altro nel vedere le condizioni disperate in cui versava l'amico. Anche lui sembrava particolarmente provato ma, a differenza di Hoseok, era decisamente più in forma ed era facile intuire che Jungkook avesse svegliato forzatamente anche lui.

<<Comunque, per quanto Jungkook rompa le scatole ha ragione, vedete di darvi una svegliata e scendete, Jin sta preparando la colazione credo>> Si passo lentamente una mano tra i capelli scompigliati, sbatté le palpebre come per mettere meglio a fuoco e sbadigliò nuovamente, prima di sparire oltre la soglia della porta, proprio come era arrivato.