10. Incantesimo

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10
INCANTESIMO


Un bacio è
il ponte rosso
che costruiamo
tra le nostre anime.
Alessandro D'Avenia



Svegliarsi il giorno seguente con la consapevolezza di aver avuto un orgasmo fu qualcosa di totalmente spiazzante.

Certo, alla veneranda età di 23 anni aveva avuto modo di sperimentare l'autoerotismo perché ogni tanto anche lui aveva bisogno di liberarsi - era comunque una cosa che non faceva spesso perché un po' se ne vergognava - ma sapere che tutto ciò la sera prima fosse avvenuto grazie a Claudio lo mandava in estasi.

Quello era stato il suo primo orgasmo provocato da una persona che non fosse se stesso e lo avrebbe ricordato per sempre come uno dei momenti più intensi della sua vita. Non si erano spogliati, non si erano toccati, non si erano marchiati, eppure era stato così forte quello che aveva provato tramite i suoi baci e le sue attenzioni, che si maledì mentalmente per aver sperato, in un primo momento, che l'altro si fermasse.

Davvero, quando Claudio aveva iniziato a muovere il bacino sul suo avrebbe voluto porre fine a quella cosa. Adesso che l'aveva vissuta fino alla fine, invece, era contento di non aver trovato la forza di parlare e di fermarlo.

Era stato bello vivere quelle nuove emozioni.

Certo, avrebbe voluto Claudio al suo fianco anche subito dopo l'atto per sentirsi realmente importante per lui, ma in fondo sapeva - o per lo meno sperava che il motivo fosse quello - che ci fosse Pietro a casa ad attenderlo e non poteva fargliene una colpa.

Sperò che la stessa cosa valesse anche per il castano, poi con un grande sospiro si alzò dal letto per farsi una doccia e prepararsi per andare a tirocinio.
Da quel giorno avrebbe dovuto impegnarsi tanto e studiare fino a svenire per poter passare il suo esame.

*

A Claudio non capitava mai di scegliere le sue prede in base a determinate caratteristiche. Biondi, mori, rossi, bianchi, neri: poco importava. A lui bastava che fossero uomini e che fossero consenzienti. Certo, dovevano anche attrarlo un minimo: non erano mai brutti quelli con cui scopava, infatti, nonostante non seguisse dei canoni ben definiti.

Eppure quella sera sembrava non accontentarsi di nessuno.

Il problema era che quel giorno tutti quei corpi sembravano poco adatti alle sue esigenze, e - anche se lui ancora non lo aveva capito e lo avrebbe capito solamente più avanti nel tempo - il suo subconscio stava cercando una persona ben precisa tra quelle che si trovavano di fronte a lui.

Fu solo quando Cristiano, il suo amico, gli indicò un punto tra la folla ed intercettò lo sguardo cupo di uno sconosciuto moro con la pelle leggermente abbronzata che decise di aver trovato ciò che cercava.

Con un cenno del capo lo invitò a seguirlo nei bagni e in men che non si dica il fortunato del giorno si ritrovò ad urlare di piacere sotto le spinte forti e quasi violente di Claudio.

Niente lo faceva sentire più appagato di così. Quello era decisamente il suo mondo.

*

Se gli avessero detto che un giorno si sarebbe trovato fuori all'Università di Verona ad aspettare un ragazzo, Claudio non ci avrebbe mai creduto.

Stentava a crederci, seduto su quel muretto di fronte alla facoltà di Ostetricia, eppure lo stava facendo davvero.

Non vedeva Mario da due giorni e nei tre precedenti si erano visti solo grazie a Pietro. Non si erano più avvicinati in maniera intima dopo l'ultima volta a casa del tirocinante, nemmeno per qualche bacio, perché Mario appena il ranocchio si calmava se ne andava via in fretta e furia per studiare, e non essendo una coppia di certo non si salutavano con smancerie nemmeno al suo arrivo.

L'aria per me Where stories live. Discover now