47. Stare bene

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47
STARE BENE


Sai che sei innamorato quando
non vuoi addormentarti
perché la realtà
è migliore dei tuoi sogni.
Dr. Seuss



"Come stai?".

Quelle furono le prime parole che Mario sentì la mattina seguente alla loro vera prima volta insieme.

Claudio doveva essere davvero un ottimo osservatore, pensò tra sé e sé, per essersi accorto degli impercettibili cambiamenti nel corpo di Mario a segnalarne l'uscita dal suo sonno profondo.

"Bene?", domandò ancora mezzo addormentato stiracchiandosi tra le lenzuola.

"Non lo so, dimmelo tu", insistette l'altro, una mano a sostenere la testa e il corpo completamente rivolto verso Mario.

"Bene", affermò sicuro di sé, aprendo piano gli occhi. Claudio rilasciò il fiato che non sapeva nemmeno di aver trattenuto, sentendosi felicemente più leggero, e un sorriso gli sbocciò sulle labbra rosee.

"Menomale", sussurrò prendendo ad accarezzare la guancia del quasi ostetrico, "se ti fa male qualcosa- vuoi un po' di- non so", iniziò poi a farfugliare senza mai staccare gli occhi dal ragazzo steso accanto a lui.

"No", lo tranquillizzò dolcemente Mario, "è tutto perfetto".

"Ok".

"Ok", confermò sollevandosi un pochino, "e grazie, sai.... per ieri sera", si morse il labbro imbarazzato, "sei stato... mi hai fatti stare bene in un modo in cui non credevo possibile".

Il sorrido di Claudio si ampliò in maniera irragionevole.

"Posso assolutamente dire lo stesso".

"Adesso mi baci, sì?", trovò il coraggio di chiedergli, il labbro inferiore stretto tra i denti. 

"Oh, non sai nemmeno quanto", lo avvertì Claudio abbassandosi sulla sua bocca, "non ho intenzione di fare altro per tutto il giorno".
Poi si baciarono e lentamente si ritrovarono ad essere nuovamente un tutt'uno.

*

Erano passate due settimane dal loro appuntamento al lago e dalla notte che li aveva visti unirsi fino a fondersi per la prima volta. Le cose tra di loro andavano bene, a meraviglia persino, e fu proprio per questo che Mario decise di potersi riconcentrare sul suo futuro. Non aveva più problemi a intaccargli la mente, non aveva più paure da cui scappare, e aveva tutto quello che desiderava a portata di mano. Si sentiva finalmente di nuovo bene e non più prigioniero di una vita confusionaria, un ragazzo pronto a diventare un uomo forte e non più un ragazzino debole ed incerto sulla vita. Era, in definitiva, pronto a portare a termine i suoi studi e non vedeva l'ora di essere un ostetrico a tutti gli effetti.

Proprio per questo aveva riavviato tutte le procedure per concludere il tirocinio, gli mancavano poche ore e le avrebbe svolte nel miglior modo possibile, e quel giorno aveva anche ripreso in mano i libri determinato a dare anche gli ultimi esami entro poco tempo così da potersi laureare il prima possibile. Non vedeva l'ora!

"Le aziende sanitarie devono elaborare una procedura per la redazione della documentazione anestesiologica. I requisiti generali richiesti da una cartella anestesiologica perioperatoria possono essere così sintetizzati", stava bisbigliando seduto alla sua scrivania, un evidenziatore tra le dita e la mente completamente indirizzata ai suoi studi, al punto da non essersi nemmeno accorto del campanello o delle voci in salotto, quando due mani gli oscurarono la vista facendolo sobbalzare dallo spavento.

L'aria per me Where stories live. Discover now