•Prologo

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È SEVERAMENTE VIETATO PRENDERE SPUNTO DA QUESTA STORIA. QUALSIASI ATTO CHE RITERRÒ COPIATO SARÀ DENUNCIATO.

*ATTENZIONE: questa storia è un sequel. Prima di leggere questa passa da- The Devil Wears Gucci.

🦋

Ai Bangtan, semplicemente per esistere.

Prologo

Taehyung's pov

La luce bianca e luminosa quasi mi accecò mentre con gli occhi stanchi e con il mio solito sorriso arrogante guardavo l'agente di polizia entrare dentro la stanza, con fare disgustato e minaccioso.

Risi della sua camminata, mentre alzavo la testa dal tavolo bianco e lo guardavo chiudere la grossa porta alle sue spalle, guardandomi storto e posando una cartella gialla sul piano liscio. Si sedette sulla sedia di fronte alla mia, mentre con mezzo sorriso tirava fuori dalla sua tasca un pacco di sigarette e ne prendeva una, portandosela in bocca. Buttò il pacchetto sul tavolo bianco, accedendo il cilindro di tabacco e prendendo una grossa tirata di fumo, che mi stuzzicò le narici in modo fastidioso. Sì, mi dava tutto fastidio.

«Allora.» La sua voce bassa e gracchiante echeggiò nella stanza bianca e vuota, facendomi alzare lo sguardo sul suo e guardarlo con gli occhi socchiusi. Prese la cartella e l'aprì, buttando lo sguardo su quei fogli e continuando a fumare, intanto io sorridevo come un pazzo.«Kim Taehyung, figlio del ricercato mafioso Kim Ji-Woo. Avremmo dovuto agire prima a quanto pare, lo sapevo che dall'erba cattiva non può che nascere altra erba cattiva.» Si schiarì la voce, facendomi mezzo sorriso. Ricambiai lo sguardo e alzai un sopracciglio senza dire nulla. «Sei pazzo.» Continuò con un ghigno. Sorrisi anch'io e avvicinai la faccia alla sua. «Lo so.» Sussurrai.

L'agente s'irrigidì, facendomi sorridere mentre appoggiavo di nuovo le spalle contro la sedia e mettevo le mani ammanettate sulle gambe. Arrabbiato lui si alzò, intanto io guardavo ogni suo movimento. «Perché hai ucciso quella persona?» Mi domandò con le mani dentro le tasche dei pantaloni, guardandomi come se fossi il mostro più terribile mai esistito. Sorrisi con un ghigno intanto lui mi guardava sconvolto.«L'ha detto lei stesso, sono psicopatico.» Risposi ridendo.

Incredulo lui spalancò gli occhi, poi con un'agitata di testa aprì la porta della stanza bianca, voltandosi a guardarmi ancora. «Allora sarà meglio trasferirti in un centro psichiatrico, no?» Rise prima di uscire e lasciarmi di nuovo lì dentro, mentre io buttavo di nuovo la testa sul tavolo. Sperai vivamente fossero lontano, mentre io constatavo che stavo perdendo me stesso.

Il Diavolo vive a Seoul  |Kim Taehyung| [The Devil Wears Gucci Sequel]🍀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora