48.상 Regalo

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Il giorno di Natale era arrivato come una tempesta.
E non nel senso letterale della parola.
Sebbene fosse stato un bel giorno tutta la mattinata ed il pomeriggio, be', della sera non posso dire lo stesso.
La collana che mi aveva regalato Taehyung non l'avevo tolta nemmeno per dormire, poiché lo sentivo vicino davvero grazie a quel ciondolo che avevo posizionato vicino al cuore...
Il freddo era come al solito tagliente e la mia giacca pesante non bastava per tenermi al caldo. Ma pensandoci nemmeno se ci fossero stati cinquanta gradi non avrei comunque sentito caldo il mio corpo. Con tutto quello che era successo con Taehyung sentivo freddo dentro...
Chiudendo gli occhi che mi bruciavano a causa del vento ghiacciato che mi prendeva a schiaffi la faccia mi strinsi nella giacca e buttai il naso sotto la sciarpa di lana pensante, allungando poi il braccio per controllare che ora fosse e, guardando l'orologio, sbuffai sonoramente, ballando sul posto per cercare di scaldarmi.
La città era tutta allegra!
Sul pesante strano di neve bianca che rivestiva le strade si sentiva il delizioso odore di cibo arrostito e le luci colorate dei negozi.
Seoul si presentava come un misto di bianco e rosso-azzurro.
La gente affollava le strade, chiusi nei loro giubbotti pesanti e col sorriso allegro e caloroso del giorno più bello dell'anno.
Le macchine lasciavano strisce di fumo che si mischiavano con quello del cibo, scomparendo poi nel cielo azzurro poco coperto dalle nuvole.
Il vento faceva svolazzare le tende dei negozi ed i vestiti delle persone, mentre  la neve continuava a scendere e posarsi dolcemente sulle nostre teste coperte da cappelli di lana che, anche se di poco, stava riscaldando le mie orecchie e la mia faccia.
Sbuffai ancora, guardando per l'ennesima volta il mio orologio.
Perché ci metteva tanto?
Non appena quel pensiero passò per la mia testa ecco che vidi i suoi capelli mori sbucare da una delle vie popolate della città.
Accennai a mezzo sorriso alzando una mano per farmi vedere e lui, accelerando il passo, fu davanti a me in pochi secondi.
I suoi occhi scuri e profondi incontrarono i miei, accennando a mezzo sorriso amaro che notai soltanto grazie ai suoi occhi che si assottigliarono.
Il moro infatti indossava una sciarpa bianca che gli copriva metà volto e il cappello di un giubbotto blu e pesante sulla testa.
Mi guardò per pochi secondi ancora e poi si mise di fianco a me, invitandomi a camminare verso la caffetteria, in cerca di calore.
In silenzio camminai per il marciapiede umido, rischiando di scivolare e salvandomi solo grazie alla sua presa forte.
Rabbrividendo ci sedemmo in uno dei tavoli che rivestivano la stanza e un'ondata di calore ci avvolse subito.
Con l'espressione un po' tesa e preoccupata mi liberai del cappello, della sciarpa e dalla giacca e Mark Tuan, il mio amico, m'imitò senza rivolgermi la parola.
Ordinammo entrambi delle cioccolate calde e dei biscotti, poi mentre aspettavamo le nostre prenotazioni mi schiarì la gola.

<<Buon Natale, Mark...>> dissi piano, per paura che lui s'irritasse.
Mark sospirò facendo mezzo sorriso, caloroso quella volta, e chiuse le mani insieme, appoggiando il mento su di esse.

<<Buon Natale, Iseol...>> rispose guardandomi negli occhi, con fare malinconico.

<<Senti, quello che ti ho detto ieri... scusami tanto. Ero molto arrabbiata per come avevi risposto a Jennie... mi dispiace di averti detto che sei una persona orribile... non lo penso davvero.>> risposi dispiaciuta, guardandolo di sottecchi mentre lui mi guardava impassibile.

<<Ti ho detto di stare tranquilla... che lo penso anch'io che sono una persona orribile.>> disse lui abbassando lo sguardo, iniziando a giocare con un fazzoletto di carta.

Continuai a guardarlo con il cuore dolorante, mentre lui continuava a guardare il tavolo senza parlare.

<<Perché dici così...? Io non penso che tu sia una persona orribile. L'ho detto solo perché ieri ero arrabbiata.>> dissi mettendo una mano sulla sua, ma lui la sfilò velocemente dalla mia, guardandomi con gli occhi lucidi.

<<E se ti dicessi che non mi conosci abbastanza per dire una cosa del genere?>> chiese guardandomi duro, con la voce che gli tremava a causa delle lacrime represse e l'odio negli occhi.
Mi sentii male a quello sguardo, lo abbassai quindi facendo spallucce.

<<Non mi dai l'impressione di una cattiva persona.>> dissi semplicemente, guadagnandomi un occhiataccia da parte del moro.
<<Scommetto di sì invece. Scommetto che il tuo ragazzo che te l'abbia detto un sacco di volte che non gli do l'impressione di una persona per bene.>>

Spalancai gli occhi, abbassandoli subito dopo.
Era vero... Taehyung l'aveva detto che non gli piaceva, ma scommetto che l'avevo detto di tutti... insomma, anche di me prima non aveva una buona impressione.

<<Diciamo che Taehyung non ha mai visto nulla di buono nelle persone... ma questo solo a primo impatto. Anche di me non  aveva un'ottima considerazione prima che ci mettessimo insieme...>> ammisi dolorante.
Il solo parlare di lui mi faceva un male assurdo.

Mark non rispose.
Si limitò a guardarsi i piedi per qualche secondo, poi alzò lo sguardo sul mio e sospirò.

<<Senti, scusami... sono solo un po' arrabbiato per ieri, ma mi passerà. Torniamo amici come prima?>> mi domandò.
Sorrisi spontaneamente mettendo una mano sulla sua e lui fece lo stesso.
Ma i suoi occhi erano così spenti...

<<Non sei una persona orribile.>> dissi.

Mark sorrise nuovamente, poi le nostre cioccolate arrivarono e bevemmo sorridendo sinceri.

<<Che farai stasera?>> mi chiese quando c'incamminammo verso casa.
Feci spallucce stringendomi nella giacca, mentre lui di fianco a me continuava a guardarmi.

<<Non saprei, magari esco con Jennie>> risposi sorridendo mentre lui faceva lo stesso e si fermava di botto.
Lo imitai sconvolta mentre lui con i pugni serrati e mezzo sorriso mi guardava con gli occhi lucidi.

<<Fossi in te me ne starei a casa anche se dovesse succedere qualcosa... dato questo freddo.>> fece spallucce rilassando le mani, mentre io confusa lo guardavo quasi divertita.

<<Cosa potrebbe mai succedere?>> gli chiesi ridendo mentre lui alzava le spalle e camminava di nuovo.

<<Nulla, dicevo per dire!>>

Il pomeriggio lo passai in famiglia.
Aver ripreso a parlare con mio padre mi rendeva più leggera con tutto quello che era successo, e, stare con lui, mia madre e mio fratello Chanyeol aveva reso quel pomeriggio di Natale alquanto speciale e gradito...

Fu quando tornai a casa, dopo aver passato qualche ora insieme alla mia migliore amica Jennie ed aver portato il mio regalo a Jong Suk che le cose cambiarono.

Sullo scalino del portone di casa mia trovai una busta bianca e spessa, con su scritto "Per Song Iseol" che mi fece agitare all'instante, riconoscendo quella calligrafia...
Con il fiato sospeso afferrai il biglietto che aveva lasciato dentro, leggendolo con gli occhi spalancati.

"Questo è il mio regalo di Natale, sinceri auguri."

Afferrai la foto con le mani che mi tremavano e scoppiai in lacrime quando vidi cosa ritraeva la foto.

Taehyung, con la faccia coperta di sangue e una pistola puntata alla testa.

Il cuore iniziò a battere così forte che non sapevo nemmeno che fare, quando lo squillare del mio telefono mi fece agitare di più.
Era un numero anonimo.

Il Diavolo vive a Seoul  |Kim Taehyung| [The Devil Wears Gucci Sequel]🍀Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum