18.상 Rottura

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<<Oppa? Oppa, tutto bene?>>

Mi voltai verso l'ingresso di casa di Kim Taehyung ed il mio cuore si ruppe in pezzi ancora più piccoli non appena notai So-Yeon, la ragazza che avevo visto in compagnia di Taehyung quando lui era in ospedale, sorridere e guardare il moro.

La voglia di piangere era aumentata e quasi gridai, se la gola non mi si fosse chiusa in un nodo...

Che ci faceva a casa di Taehyung? Perché sembrava che stessero insieme?

<<Oppa?>> chiesi incredula, con la voce che mi tremava e guardando i due con gli occhi spalancati.

So-Yeon continua a guardarmi con mezzo sorriso beffardo, Taehyung aveva invece lo sguardo sbarrato.

<<Yah, So-Yeon entra dentro. Fa freddo.>> disse lui facendo un passo in avanti, mentre lei sorrideva amorevolmente appoggiandosi alla porta.

<<È una tua amica? Mi sembra di averla già vista.>> continuò lei guardandomi dalla testa ai piedi, mentre dentro di me infuriava una tempesta.

Non potevo crederci...
Cosa stava succedendo? Perché So-Yeon era a casa di Taehyung?

<<Non hai sentito? Entra dentro. Devo parlarle di una cosa, non ci starò tanto. Và.>> il moro indicò l'entrata con la testa alla ragazza e lei con un velo di gelosia in volto si mise dritta.

Con le lacrime che mi bagnavano il viso mi spostai i capelli dalla faccia e cercai di calmarmi, mentre la ragazza dai capelli lunghi e mossi incrociava le braccia al petto.

<<Non vedo perché tu debba parlare con lei.>> disse arrabbiata.

Allora era così? Mi aveva lasciato perché amava un'altra?

Il cuore mi faceva malissimo, non potevo crederci...

<<Non fare la bambina viziata. Và dentro. Ti ho detto che non ci metterò tanto.>> rispose scocciato il moro, mentre lei annuiva arrabbiata e si sbatteva la porta alle spalle, scomparendo dalla mia vista.

Rimasi in silenzio per qualche minuto. Non sapevo che dire...
Non sapevo che fare...
Perché mi stava facendo tutto questo?
Davvero era innamorata di un'altra?

<<Vieni, dobbiamo parlare.>> disse lui voltandosi e camminando verso la sua auto mentre io con la faccia confusa ed il cuore dolorante lo seguivo con la testa bassa.

Faceva troppo male.
Non riesco nemmeno a spiegarlo...
Mi sentivo lo stomaco rivoltato, il cuore palpitante e dolorante, le gambe che mi tremavano e la mente piena del viso di Kim Taehyung.

Salii sull'auto bianca del moro e dopo essermi allacciata la cintura di sicurezza lui partì piano e rimase concentrato sulla strada, per tutto il tempo.

In silenzio, sul sedile del passeggero, tenevo ancora la testa bassa cercando di nascondere le lacrime dalla sua vista.
Ma era tutto inutile...
Sapeva che stavo piangendo.

Non dicemmo una parola fino a quando non arrivammo davanti al portone di casa mia, quando lui si slacciò la cintura e si voltò verso di me.

<<Guardami.>> disse.

Con le lacrime che scorrevano ancora alzai lo sguardo e lui mi fissò freddo negli occhi sospirando sonoramente.

<<Mi dispiace. So che avrei dovuto dirtelo prima ma volevo farti meno male possibile e non farti soffrire.
Ho pensato che la scusa del 'considerami di nuovo tuo nemico' ti avrebbe fatta allontanare da me, evitando dispiaceri ma non ci sono riuscito.
Non ti nego che So-Yeon mi è piaciuta dalla prima volta che l'ho vista, ma non pensavo che sarei riuscito ad averla.
Lo so, ho sbagliato a mettermi con te, ma pensavo che sarei riuscito a dimenticarla.
Perdonami se ti ho fatto male, mi dispiace davvero... e se l'unica soluzione che riesci a trovare per metterti il cuore in pace è odiarmi fallo pure. Ti capisco.>> disse.

A quelle parole sentii mancarmi l'aria.
Non poteva essere vero quello che stava dicendo... come aveva potuto?! Come poteva farmi una cosa del genere?!

<<Ma... come puoi... t-tu hai detto che mi amavi...>> la mia voce era solo un sussurro offuscato dai singhiozzi.
Amava un'altra?

<<Mi dispiace dirti che stavo solo cercando di convincere me stesso... non è così e mi dispiace. Spero davvero tu trovi qualcuno che ti ami davvero... posso dirti solo questo e darti le mie scuse... ho giocato, me ne sono pentito ma arrivati a questo punto è inutile che io te lo dica.>>

Agitai la testa in preda alle lacrime.
No.
Non lo accettavo.
Io volevo lui. Nessun altro.
Non poteva farmi questo!

<<T-Taehyung, io ti amo...>> caddi in un pianto isterico e lui, dispiaciuto, mi guardò soltanto mentre io avrei voluto sparire per sempre.
Non poteva lasciarmi...
Non poteva essere vero quello che mi stava dicendo...

Piansi.
Piansi a dirotto.

<<Iseol... mi dispiace. Ora devo andare, ti prego vai...>> sussurrò lui mettendosi la cintura.

Agitai la testa in preda ad una crisi isterica e lui mi guardò.

<<No. No, voglio stare con te.>> singhiozzai prendendo il suo braccio, ma lui si liberò dalla mia presa ed alzò la voce.

<<Smettila di fare l'egoista! Non si tratta di me, ma di te! Ho cercato di spiegarti con le buone che non provo nulla per te, lasciami stare in pace!
Non puoi avere tutto tu. Ora scendi, ti prego. Fallo per te. Le lacrime non cambieranno nulla. Vai.>> mi lanciò uno sguardo duro ed io, con il dolore a lacerarmi annuii e scesi dall'auto.

Lui partì velocemente, intanto io mi appoggiavo al portone di casa mia e piangevo disperatamente senza sapere come calmare quel dolore.

Non potevo crederci... non poteva essere vero.

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<<Che significa che qualcuno ti ha puntato la pistola in testa e lei è scappata?>> la voce del ragazzo misterioso quasi ruppe il timpano al fanciullo che facendo avanti ed indietro respirava velocemente a causa della paura.

Gli avevano puntato un arma da fuoco sul capo e lui aveva avuto così tanta paura che scappò via senza finire il compito che gli era stato affidato.

Ma da una parte era felice che fosse andata così...
Non aveva il coraggio di fare quello che gli era stato chiesto di fare.

<<Ti ha visto? Tu hai visto chi fosse lui?>> domandò preoccupato l'uomo dall'altra parte del telefono mentre il ragazzo quasi perdeva il controllo.

<<No, lui non ha visto me ed io non ho visto lui. Non appena mi sono sentito la pistola puntata alla testa sono scappato via... ma adesso devo dirti una cosa.
Non mi va più di fare una cosa del genere. Non voglio morire!>> gridò disperato, sedendosi sul letto ed agitando la testa.

<<Sei a poco dal sapere la verità. Vuoi arrenderti ora?>> chiese l'altro.

Il ragazzo sospirò in lacrime, stringendosi i capelli tra le mani.

<<Devo pensarci.>> rispose piangendo.

<<Ricorda che ti ha fatto del male, che ha una persona a cui tiene di più. Ricordati che merita la tua vendetta.>> rispose prima di chiudere l'uomo, lasciando il fanciullo piangere disperato per la paura e il risentimento.

Il Diavolo vive a Seoul  |Kim Taehyung| [The Devil Wears Gucci Sequel]🍀Where stories live. Discover now