46.상 Nudo

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Non so spiegare bene ciò che quella notte provai.
Tutto era successo così velocemente che stento ancora a crederci.
Il suo corpo era freddo ed i suoi occhi belli e bagnati dalle lacrime.
Si appollaiò accanto a me, stringendomi forte e baciandomi dolcemente la guancia...
Poi tutto si trasformò.
In pochi secondi fu sopra di me, mentre le sue labbra calde baciavano ogni mia parte di corpo con fare dolce: le labbra, la fronte, il mento, il collo.
Misi una mano tra i suoi capelli accarezzandogli la nuca, mentre lui mi sfiorava delicatamente, facendomi battere forte il cuore.
Tutto sbagliato, tutte cose che mi ero promessa non avrei fatto con una persona sposata... eppure non ci ero riuscita.
Quello che provavo per lui era vero amore... sapevo che stavo sbagliando, che lui era sposato e che non avrei dovuto farlo per me stessa soprattutto...
Ma l'amavo troppo.

I nostri corpi nudi, insieme, erano un'unica cosa sola... il suo respiro caldo sulla mia pelle creava brividi che mi rendevano felice, euforica, innamorata.

Le sue mani erano calde, le sue labbra amorose.
Sapevo che tutto quello che era successo, comunque, l'indomani sarebbe svanito. Era più che logico...
Già quella notte avevamo sbagliato e anche tanto, ma era inevitabile.
La gente lo chiama amore.
Ed era quello che provavo io... che provava lui.

Dormimmo l'uno delle braccia dell'altro, completamente nudi.
E non solo nella traduzione letterale del termine... avevamo messo a nudo tutte le nostre emozioni, sentimenti, paure e speranze. E non potevo che desiderare quello... che lui, comunque erano andate le cose, amava me.
Ed io amavo lui.

Inevitabilmente.

Alle prime luci dell'alba aprimmo entrambi gli occhi, con la luce del sole che debole accarezzava la mia stanza, posandosi piano sui nostri visi ed asciugando ogni lacrima repressa.
Illuminava poco tutto, rendendo magico ogni singolo momento passato in quella piccola stanza che avevamo considerato il nostro piccolo paradiso.

<<Buongiorno, unica ragione.>> aveva detto ancora assonato, con la testa nell'incavo del mio collo e le labbra posate su di esso.

Avevo sorriso ampiamente... era ciò che avrei voluto trovare ogni mattina.
Lui, accanto a me, e nessun altro.

<<Buongiorno, diavolo vestito di Gucci.>> risposi sorridendo, mentre lui mi stringeva tra le sue braccia e sorrideva sul mio collo.

<<Questo è il tipo di risveglio che vorrei tutte le mattine.>> continuò ancora con gli occhi chiusi, facendomi sorridere ancora.

<<È quello che voglio anch'io.>> con un fremito al cuore dissi quelle parole, chiudendo gli occhi per il dolore che provavo al petto e l'ansia che mi stava torturando...

<<Ti amo così tanto che non so nemmeno come io stia facendo a resistere nello starti lontano...>> sospirò amaro, accarezzandomi la gamba piano e respirando lentamente.

<<Provo lo stesso, Taehyung... ma la situazione è quella che è, non possiamo farci niente purtroppo.>> risposi trattenendo le lacrime.

Taehyung, dal canto suo, alzò il viso verso il mio, baciandomi la guancia dolcemente e sistemandosi meglio sul lett0.

<<Credi che un giorno tutto questo finirà? Credi riuscirò mai a divorziare da So-Yeon e correre da te?>> mi domandò con la voce che gli tremava dalle lacrime.

Feci spallucce, sorridendo poi per rassicurarlo.

<<Io aspetto. Dovessero passare anni... io aspetto che quel momento arrivi.>>

Taehyung mi baciò cogliendomi di sorpresa.
Ricambiai il bacio, poi lui si stirò e sorrise ancora.

<<Lascia solo che riesca a trovare la persona che ha promesso a mio padre la libertà in cambio di quel matrimonio... e ti assicurò che vivremo insieme, anche in capo al mondo se per caso non dovessi trovarlo.>> disse baciandomi la testa, alzandosi poi e vestendosi velocemente.

<<Ora vado... prima che la pazza di svegli ed inizi a chiedersi dove sono.>> sorrise baciandomi la fronte dolcemente ed andando per uscire dalla porta.

Si fermò di scatto, grattandosi la testa con fare confuso, e mi guardò con le guance arrossite.

<<Ehm, sai... vorrei evitare che tuo padre mi uccida... pensi che sia meglio che mi butti dalla finestra sperando di non morire o farmi troppo male o farmi uccidere da tuo padre?>> mi domandò ridendo, facendo ridere anche me.

Mi passai una mano tra i capelli, poi gli indicai la finestra con la testa.

<<Non è così alta.>> dissi.

Il moro sorrise e mi lasciò un altro bacio sulle labbra, poi uscì dalla finestra e scomparve, come gli angeli, tra la luce del sole e gli alberi.

Con il cuore che ancora batteva molto forte appoggiai di nuovo la testa sul cuscino, mettendo le mani sulla faccia ed iniziando a ridere di gioia per tutto quello che era successo.
Era tutta la mia vita... ero così contenta che niente avrebbe rovinato quella giornata.

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<<Devi prendere tutte le pistole che Kim Taehyung tiene in casa. Ora. Domani sarà Natale... il giorno è arrivat0.>> la voce di Sehun era piena di rabbia e continuava a fare avanti ed indietro per tutta la sua stanza, con il telefono all'orecchio e lo sguardo perso.

<<Va bene! In questo momento non è in casa... deve essere sgattaiolato fuori di notte.>> rispose dall'altra parte del telefono quella persona.

Il moro si sedette sul letto e sospirò sonoramente.

<<Vedi di prenderle tutte! Non credo proprio che Song Iseol lo abbia lasciato senza.>> continuò lui mangiandomi nervosamente le unghie, aspettando che l'altra persona rispondesse.

<<Già. Song Iseol ne avrà presa al massimo una.>> rispose facendo rumore, segno per Sehun che stava prendendo le armi.

Sorrise quindi accavallando una gamba e sognando ad occhi aperti come si sarebbe svolta quella sua vendetta.

<<Lei è troppo scontata e stupida. Lui è un bastardo di prima categoria... chissà dove è sgattaiolato... probabilmente è andato da lei. Ed ha fatto bene. Sarà l'ultima volta che l'ha vista.>> continuò afferrando una sigaretta ed accendendola piano.

<<Cazzo! Devo andare, penso sia tornato. Vedrò di prenderle tutte non preoccuparti.>> disse attaccando la telefonata, mentre Sehun rideva compiaciuto, alzandosi dal letto ed afferrando una freccetta dalla sua scrivania.
Con fare disinvolto guardò la foto di Song Iseol appesa al muro e la trafisse con essa.

Il Diavolo vive a Seoul  |Kim Taehyung| [The Devil Wears Gucci Sequel]🍀Where stories live. Discover now