40.상 Kwon Ji-Yong

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Taehyung's pov

I festeggiamenti durano fino a tardi e per tutto quel tempo non feci altro che pensare ad Iseol e cercare di reprimere le lacrime. Odiavo quella situazione, ma volevo solo il suo bene... che lei lo capisse o no non era un mio problema. Io morta non la volevo vedere...
So-Yeon era contenta di come erano andate le cose, mentre in me aumentava l'odio da minuto a minuto.
Tutti ballavano e festeggiavano contenti, io ero invece seduto al mio posto, con la testa appoggiata sulla mano, la gamba accavallata e lo sguardo vagamente perso nell'immensità di quella stanza che sembrava tanto piccola a causa di tutti quegli invitati.
Non avevo toccato cibo, per me quella non era una festa, ma una condanna appena iniziata. Vivere con quel peso sul petto sarebbe stato difficile... sapere che Iseol avrebbe trovato qualcuno che l'avrebbe sposata, cosa che volevo io, mi faceva male al cuore... e mi feriva ancora di più all'idea che probabilmente sapevo già chi sarebbe stato il fortunato...
Nonostante Mark Tuan a me non piacesse, forse lei provava un minino per lui... e dovevo sopportarlo anche se non mi desse esattamente l'impressione di un bravo ragazzo. In lui c'era qualcosa che non mi piaceva... e poi mi sembrava così tanto di averlo già visto da qualche parte... o forse mi assomigliava semplicemente a qualcuno...
Sospirai guardando male la mia "sposa" che ballava un lento con mio padre, mentre nella mia mente immaginavo il lampadario cadere ed uccidere entrambi.
Agghiacciato allontanai quel pensiero dalla testa, scuotendo il capo e massaggiandomi gli occhi.
Ma che stavo diventando...

<<Bel matrimonio!>> la voce di mio padre mi fece sobbalzare e scocciato alzai gli occhi verso di lui e lo guardai mentre appoggiava la schiena sulla sedia di So-Yeon e mi guardava sorridendo.

Ricambiai lo sguardo, ma la mia espressione rimase ancora fredda ed odiosa.

<<Bellissimo, non aspettavo altro sai.>> dissi sarcasticamente, prendendo il vino e versandomene un po' nel bicchiere.

Mio papà mi guardò con lo sguardo assottigliato, mentre io mi asciugavo gli angoli della bocca con un fazzoletto e poi lo buttavo con rabbia sul tavolo.

<<Te l'ho detto... con il tempo imparerai ad amarla.>> fu la sua risposta.
Ero così arrabbiato che non riuscivo nemmeno a respirare...

<<La fai facile tu, quando non hai mai provato questo sentimento... vedere la ragazza che amo piangere con una pistola puntata alla testa, supplicandomi perché dicessi di no e farlo con il cuore dolorante per paura che quel pazzo di G-Dragon la uccidesse... pensi che tutto questo passerà subito?>> gli domandai duro, spostando lo sguardo dal suo e stringendo forte i pugni sotto al tavolo.

Mio papà sospirò, giocando con la forchetta e posando lo sguardo sulla tovaglia bianca che copriva la tavola.
Non avrei mai pensato che sarei arrivato ad odiare mio padre... eppure stava succedendo.

<<Che cos'è che hai visto esattamente in Song Iseol?>> mi domandò annoiato, alzando lo sguardo sul mio e facendo spallucce.

Trattenni una risata macabra ed incrociai le braccia al petto, alzando un sopracciglio e sospirando sonoramente.

<<Cosa hai visto tu in So-Yeon invece! Non riesco a capire in base a che criterio hai scelto lei come sposa... è una persona meschina, arrogante e viziata. Non riesco proprio a capire.>> dissi arrabbiato, sbattendo una mano sul tavolo e guardandolo male.

Di rimando sorrise, stirandosi le braccia e scuotendo la testa.

<<È una bella ragazza... e poi, mi è stata promessa la libertà nel caso in cui tu l'avresti sposata.>> rispose schiacciandomi un occhio.

Lo guardai ancora arrabbiato e alzando gli occhi al cielo per evitare di piangere annuii.

<<Da chi esattamente? Chi te l'ha promessa?>> gli domandai scocciato, guardandolo di nuovo ed avvicinandomi poco a lui.

In risposta fece spallucce, scuotendo la testa ed accavallando la gamba.

<<Non è importante questo, Taehyung... a me importa che noi due possiamo essere liberi di stare insieme senza avere il timore che mi prendano.>> disse.

La rabbia aumentava ad ogni sua parola, e sul mio viso era ben evidente che odiassi tutta quella situazione.

<<Sai, il più delle volte queste promesse hanno un secondo fine... tu che ne sai se questa persona decida ad un certo punto di cambiare le regole? Mai fidarsi delle persone che non si conoscono... e comunque chi ti dice che io voglia passare del tempo con te?>> domandai duro, guardandolo male e stringendo ancora i pugni.

Non riuscivo a controllare le mie emozioni, i miei sentimenti...
Tutto quello che pensavo fosse giusto era che tutti morissero. E per mano mia... la mia testa non faceva altro che mostrarmi scene macabre e più cercavo di allontanarle più loro mi tormentavano.

<<Non vuoi?>> mi chiese lui deluso, appoggiando la testa sulla mano e guardandomi dritto negli occhi.

Sorrisi grattandomi la fronte, guardandolo poi con fare annoiato.

<<Ovvio che sì. Solo per ricordarti ogni giorno della mia vita lo schifo che provo per te e per rinfacciarti di aver barattato la mia felicità.>> risposi ridendo, facendolo irrigidire.

La sua faccia l'avrei presa volentieri a pugni, ma dovevo trattenermi. La sala era piena di persone e poi, se l'avessi fatto, chissà in che modo avrebbe scelto di vendicarsi.

Mi alzai quindi dal mio posto per allontanarmi e cercare di calmare i nervi, quando la vista di G-Dragon ed i suoi seduti in un tavolo a mangiare e a ridere mi fece innervosire di più.

<<Un'altra cosa... mi spieghi chi diamine è quel G-Dragon?>> domandai scocciato, arrabbiato a causa del fatto che avesse messo le mani addosso ad Iseol... e anche perché la sua presenza mi irritava da morire.

Mio padre, con lo sguardo perso, si concentrò su di me, alzando lo sguardo sul mio e poi verso il ragazzo dai capelli rossi che stava lentamente gustandosi un piatto di caviale.

<<Chi? Ji-Yong?>> domandò distratto, guardandolo di sottecchi e grattandosi poi la testa.

<<Ah, così è questo il nome del bastardo?>> risi, mettendo le mani dentro le tasche dei pantaloni e guardandolo così male, che se fosse stato possibile uccidere con lo sguardo, sarebbe già morto due volte.

<<Parole dure le tue.>> sorrise mio padre alzandosi e mettendosi alla mia altezza.

Lo guardai quasi ridendo, indietreggiando un po'.

<<Trovi termine peggiore? Si è permesso di mettere le mani addosso alla mia ragazza, dovrei chiamarlo forse in altri modi? Che ne so... tipo figlio di puttana?>> risposi duro.

La sua espressione cambiò di colpo, divenne d'un tratto arrabbiato.

<<La tua ragazza? Sei sposato con un'altra adesso... considerala piuttosto come ex.>> la sua voce era altrettanto arrabbiata, ma non quanto la mia.

<<Non hai allora capito... lei, nel mio cuore, rimarrà la mia ragazza.>> ribadii scocciato, guardandolo ancora.

In risposta lui rise, mettendo le mani dentro le tasche dei pantaloni e guardando il ragazzo che aveva detto si chiamasse Ji-Yong.

<<Comunque Kwon Ji-Yong è un sicario*, incaricato da parte mia di uccidere Song Iseol se continua a girarti intorno. Il prezzo è stato abbastanza salato, ma questo ed altro per te.>> ammiccò, lasciandomi con lo sguardo sbarrato a guardare G-Dragon che da lontano alzò una mano per salutarmi.

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*Sicario: omicida per ordine o su mandato di altri.

Il Diavolo vive a Seoul  |Kim Taehyung| [The Devil Wears Gucci Sequel]🍀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora