45.상 Caldo

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Iseol's pov

Kim Taehyung faceva battere il mio cuore come solo pochi erano riusciti a fare.
Il solo pensarlo mandava in tilt la mia testa ed il mio cuore, rendendomi felice e sempre più innamorata.
Strano forse dirlo così, ma lui era la causa della mia euforia.
E niente mai avrebbe cambiato quel sentimento.
Nonostante quello che era successo tra di noi, la continua circostanza che ci teneva divisi, le minacce ricevute e i miei mille "va avanti e dimenticalo", in quel momento, davanti a me con la faccia bagnata dalle lacrime, la pelle coperta di brividi e il suo sorriso sghembo fecero battere il mio cuore forte.

E non esisteva potenza, circostanza o minaccia che avrebbe fatto smettere il mio cuore di farlo.
Perché quando si è innamorati di una persona si tende a chiudere gli occhi e non riuscire a vedere nient'altro che quella.
Ed era quello che era successo a me...
Nonostante lui fosse sposato, nonostante eravamo stati minacciati da qualcuno che nemmeno sapevamo chi fosse, nonostante tutto io ero terribilmente innamorata di lui.
Così tanto che in quel momento avrei voluto baciarlo... ma rimasi ferma, in attesa di una sua parola che mi spiegasse come mai fosse alle due di mattina a casa mia...

<<È una bella serata, no?>> la sua voce tremava, ma non riuscivo a capire se fosse a causa del freddo o delle lacrime represse.

Incrociai le braccia al petto e mi avvicinai a lui, guardandolo confusa mentre il moro sorrideva ancora.

<<Sei ubriaco, vero?>> domandai preoccupata, rabbrividendo per colpa di uno sbuffo d'aria congelata e stringendomi nella giacca.

In risposta il moro si strinse le labbra tra i denti, evitando di guardarmi e annuendo con lo sguardo basso.

<<C-cosa te lo dice?>> mi chiese sempre con lo sguardo basso, stringendosi tra le braccia infreddolito e aspettando che gli rispondessi, tutto questo senza degnarmi di uno sguardo.

Con un sopracciglio alzato lo guardai di sottecchi, poi sospirai sonoramente.

<<Il tuo messaggio non aveva alcun senso e adesso che te l'ho chiesto tu continui a guardare giù senza avere il coraggio di alzare lo sguardo sul mio.>> a quella mia risposta il moro alzò gli occhi su di me, guardandomi con gli occhi lucidi e senza sapere che dire.

<<E poi solo un pazzo ubriaco verrebbe alle due di notte a casa di un altro con addosso una maglietta a maniche corte, nonostante fuori ci siano tre gradi sotto lo zero.>> feci spallucce sorridendo, mentre lui non riuscendo nemmeno a tenersi in equilibrio sorrideva grato.
Il suo sorriso era così caloroso che avrebbe potuto scaldare tutta la neve che circondava Seoul, ed era così bello che solo un pazzo avrebbe detto il contrario.

<<Se la metti in questo modo, sì... sono ubriaco. Ho bevuto... no, non ricordo quanto ho bevuto, ma nonostante ciò...
N-nonostante ciò, ehm, non so che dire. Aspetta un secondo.>> ripose alzando gli occhi al cielo.

Iniziai a ridere di cuore per quella situazione e chiudendomi la bocca con la mano tentai di smorzare il rumore della mia risata per evitare di svegliare tutto il vicinato.

<<N-non ridere. Per me aprire il cuore a te è sempre stato un po' difficile. Non perché non ti ami, eh! Ma perché è imbarazzante per me cercare di dirti quanto io ti ami e ci stia male per quello che sta succedendo tra di noi, perché insomma... ho sempre dato quella impressione da cattivo ragazzo e ora sto diventando così sdolcinato che ci piango tutte le notti su questa situazione.
Ahia, mi fa male la testa.>> il moro si strinse la testa tra le mani mentre io con gli occhi lucidi lo guardavo con lo sguardo sbarrato.
Sapere che anche lui ci piangeva tutte le notti mi faceva malissimo... mi si distruggeva il cuore.
Lui non doveva piangere...

<<Comunque, è una fortuna che io sia qui. Se ancora così ubriaco avessi deciso di lasciarti in pace per evitare di farti stare male... be', ora come ora forse sarei seduto in una sedia con una lampada puntata in faccia cercando di spiegare il perché del mio omicidio... non ti nascondo che in questi giorni i miei pensieri omicidi siano tornati e che prima ho tentato di sparare sul corpo addormentato di So-Yeun, Yeon non mi ricordo nemmeno come si chiama.
Però l'importante è che io non dimentichi mai il tuo di nome...
Song Iseol.
La mia testa non fa altro che ripeterlo.>> sorrise ancora, mentre io preoccupata mi avvicinavo ancora e lo guardavo da più vicino.
Aveva tentato di uccidere So-Yeon ed io non riuscivo a non stare male...
Lui non era un mostro, non lo volevo vedere sbattuto in qualche carcere, con addosso la peggiore delle punizioni...
Il solo pensiero di un mondo senza di lui mi faceva troppo male.

<<Taehyung, te l'ho detto un sacco di volte. Tu non sei un mostro, non lo sei. Anche se tutta questa situazione sta ferendo entrambi, tu, non fare una cosa del genere... per favore, io non voglio che tu passi la tua esistenza in cercare o peggio... che ti condannino alla pena capitale.>> abbassai lo sguardo perché il solo pensiero mi faceva malissimo.

<<Fallo per me.>> continuai distrutta.

Il moro, con gli occhi quasi il lacrime, annuì facendo un passo in avanti.
Era così bello... non meritava quella vita.

<<Io però... cioè, a me, tu manchi così tanto... sai, l'altra volta pensavo a tutti i bei momenti passati con te. Ti ricordi quando nel supermercato ti chiesi di venire a vivere da me?>> il cuore mi batteva forte, ma ricordare quelle cose mi faceva solo male quindi agitai la testa supplicandolo perché non andasse avanti.

<<Non ricordarmi le cose che avremmo potuto fare insieme, ti prego...>>

<<Oppure quando ti chiesi se ti andava di adottare la piccola Iseol? Oh, forse non te lo chiesi, ma ne avevo intenzione...>> lui ignorò quello che avevo detto e con le lacrime agli occhi continuò a sorridere e a ricordare.

<<O quando ancora passavi quasi tutti i giorni all'università da me ed io ero la persona più contenta di questo mondo.
A me tutto questo manca, così come tu mi manchi. Il solo pensare che non potrò portare nessuno dei progetti che avevo in testa con te a realizzarsi mi fa sentire così vuoto e solo. Io ti amo, voglio solo te... ma la situazione è quella che è, e scusami tanto se sono egoista... se ti dico che non voglio che tu sposi mai nessuno perché l'unico che devi sposare sono io, nonostante lo sia già, scusami se sono geloso di Mark, di tutti i ragazzi che hanno la possibilità di starti accanto ma, ascolta le mie parole ora, io ti amo e sei la mia vita.
Perdonami per quello che ho fatto e perdona soprattutto questo.>> disse e così facendo mi afferrò il braccio e mi avvicinò velocemente a sé, posando le labbra sulle mie e lasciandomi un bacio passionale, che durò minuti, sulle labbra.

Sentii la sua lingua calda abbracciare la mia mentre con gli occhi in lacrime gli afferravo la nuca e lo stringevo forte a me.
A me era mancato anche... lui, baciarlo, abbracciarlo e sentirlo vicino. Quindi fui più che contenta che quel momento fosse di nuovo tornato.
Il cuore mi batteva tantissimo, la mia felicità era aumentava tantissimo nonostante sapessi che l'indomani sarebbe di nuovo tornato tutto come prima.

Dopo minuti di bacio, il moro, appoggiò la testa sulla mia spalla, cingendomi la vita con le sue braccia fredde e baciandomi piano il collo.

<<Realizza solo uno dei miei desideri... lascia che stanotte dormi con te.>>

Con le lacrime agli occhi acconsentii.
Senza fare rumore lo lasciai entrare in camera mia.
Quella notte successe quello che doveva succedere.

Il Diavolo vive a Seoul  |Kim Taehyung| [The Devil Wears Gucci Sequel]🍀Où les histoires vivent. Découvrez maintenant