•1장 Il nuovo arrivato

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La pioggia scendeva con insistenza sulle strada popolate di Seoul e qualcuno camminava a testa bassa, con il cappuccio nero della sua felpa pesante sul capo, le mani dentro le tasche di essa e lo sguardo vagamente perso su quelle strade che ancora non conosceva bene. Le sue scarpe erano bagnate dall'acqua ma sembrava che al ragazzo non importasse nulla della pioggia che lo stava bagnando, più che altro voleva subito incontrare la persona da lui desiderata e tornarsene al suo appartamento immediatamente dato il freddo. Sembrava come se non volesse essere seguito data l'insistenza con cui continuava a voltarsi per accertarsi che così fosse, ed accelerò di più il passo. Il buio iniziò a calare sempre di più mano a mano che il tipo incappucciato si intrufolava nei quartieri più oscuri di Seoul. Le case erano grandi e scure, alcune forse abbandonate, altre avevano le luci spente. Uno sbuffo di aria fredda fece sventolare i suoi capelli rossi, raggelandolo fino al midollo, alzò quindi la zip della felpa fino al limite, poi voltò verso un vicolo cieco stretto e scuro dove lo stava aspettando una persona. La pelle di quest'ultimo era appena illuminata dalla luce proveniente dal lampione, ma il suo volto continuava ad essere nascosto dietro il buio della notte.
«La prossima volta facciamo un giorno in cui non piove!» Esclamò il ragazzo dai capelli rossi sospirando arrabbiato e appoggiandosi al muro. L'uomo nascosto stese una mano ignorandolo,dove teneva stretta tra le dita una foto che il rosso afferrò con un po' di esitazione. «È lei?» Domandò guardando la ragazza ritratta sulla foto, alzando lo sguardo su quello di lui e aspettando una risposta. Quest'ultimo annuì lentamente mentre il ragazzo misterioso metteva la foto dentro la tasca della felpa e lanciava un ultimo sguardo davanti a sé.
«Cambia colore di capelli, questo rosso dà troppo nell'occhio.» Rispose semplicemente lui duro, portando una sigaretta in bocca e accendendola piano. Il rosso annuì senza dire nulla, poi fece un passo indietro. Si salutarono con un cenno della mano, in fine fece retro front e tornò al suo piccolo appartamento nascosto. Entrò dentro la sua stanza, togliendosi la giacca e lasciandola sul letto, poi accese la lampada sulla scrivania e guardò per bene la foto che gli era stata data.

*

Iseol'spov

«Ah, la scuola è così noiosa senza di te!» sbuffai.
Seduto dall'altra parte del tavolo il mio ragazzo, Kim Taehyung, sorrise dolcemente mettendo un dito sul mio mento e baciandomi piano. Sorrisi sulle sua labbra mentre si staccava e mi guardava negli occhi. Ero così felice di stare con lui, era le persona che più desideravo al mondo. Era passato un anno da quando stavamo insieme, ed era stato l'anno migliore della mia vita. Taehyung tornò a sedersi sulla sua sedia, mentre i mormorii dei suoi colleghi di università riempivano le nostre orecchie.
«Ti piace la mia università?» Mi chiese addentando il suo panino, mentre io mi guadavo attorno con stupore crescente.
«Sì! L'adoro! Probabilmente anch'io mi scriverò qui a lingue, così non mi mancheresti più.» Risposi scompigliando la sua pettinatura di nuovo mora, mentre lui sorrideva pulendosi gli angoli della sua bocca con un tovagliolo.
«Oh no! Dovrò sopportati per tutto questo tempo? Ero così felice di starti lontano almeno la mattina! Invece dal prossimo anno dovrò di nuovo vederti tutto il giorno!» Esclamò drammatico, asciugandosi teatralmente una lacrima inesistente e mettendo il broncio. Lo guardai male, buttandogli addosso la cannuccia del mio bubble tea mentre lui ridendo la schivava afferrandomi poi la mano. «Sai che scherzo! Ovviamente sarei più che felice se venissi qui anche tu.» Continuò baciandomi. Lo afferrai per la nuca, avvicinandolo di più quando il mio telefono squillò facendomi sobbalzare. Taehyung si lamentò non appena staccai le labbra dalle sue, mentre io sorpresa afferravo il telefono e lo fissavo. Jennie.
«Hey!» Risposi subito, mentre il moro di fronte a me incrociava le braccia e mi dava il broncio. Era stato così tenero quell'anno che non riuscivo nemmeno a credere alla vendetta che voleva impormi senza alcuna pietà. Era stato un vero diavolo in quel periodo, ma dopo tutto quello che era successo le cose erano cambiate. Lui era cambiato così tanto. «Aish*! L'avevo dimenticato! Grazie mille, arrivo subito.» Dissi alzandomi dalla panchina, afferando lo zaino e mettendolo in spalla. Taehyung mi fissò imbronciato, mentre io gli lasciavo un dolce bacio sulla fronte. «Ho dimenticato che devo aiutare il nuovo arrivato con il coreano. Non sa ancora parlarlo bene, viene da Taiwan. Ci sentiamo dopo?» Domandai al moro che guardandomi male si alzò dalla panchina.
«Devi farlo tu per forza?» Mi chiese lui geloso, incrociando le braccia e guardando da un'altra parte. Sorrisi dandogli un bacio sulla guancia, mentre lui si voltava di nuovo verso di me, guardandomi con gli occhi grandi.
«Lo facciamo a turno! Fa parte della mia classe ora, ed oggi tocca a me. Non essere geloso!»Esclamai sorridendo, prendendogli una guancia tra le dita.
«Non sono geloso.» Sbuffò imbarazzato, mentre io ridevo della sua espressione.
«Ne dubito! Comunque, dov'è Yoongi? Volevo salutarlo prima di andare.» Dissi sorridendo. Il moro prese la mia mano e la baciò dolcemente.
«Sarà qui in giro! Sta' attenta.» Sorrise lasciandomi un altro bacio. Una volta salutato il mio ragazzo corsi per in cortile alla ricerca di Yoongi. Il cortile era vasto e pullulante di studenti; l'erba era di un verde smeraldo e picco le gocce di acqua sui fili d'erba brillavano sotto la luce del sole luminoso, c'erano tanti alberi grandi e verdi che circondavano tutto l'edificio e i ragazzi studiavano seduti a terra o semplicemente parlavano tra di loro con grandi sorrisi. Non ci misi molto a trovarlo, lo vidi seduto sotto un albero, con un libro in mano e lo sguardo perso nelle pagine.
«Oppa*!» Esclamai correndo a sedermi accanto a lui. Alzò lo sguardo e sorrise non appena incontrò il mio, chiudendo il libro e abbracciandomi dolcemente.
«Mi sei mancata.» Disse con la voce fluida, mettendosi comodo sull'erba umida del cortile.
«Anche tu. Sono venuta a salutarti, devo scappare a scuola, c'è un nuovo studente e devo aiutarlo con il coreano.»Risposi alzandomi da terra e sistemandomi lo zaino in spalla. Yoongi sorrise calmo, appoggiando la schiena sul tronco dell'albero e scuotendo la testa.
«E come l'ha presa Taehyung?» Mi chiese ridendo, facendomi sorridere mentre mi stiravo.
«Diciamo bene. Adesso vado, ci vediamo Oppa!» Esclamai correndo via. La pioggia iniziò a scendere calma all'improvviso, presi quindi il mio ombrello dallo zaino e m'incamminai verso scuola.

Aish*:Dannazione
Oppa*: fratello più grande. In Corea delSud l'onorifico è molto importante, i ragazzi sono quindi tenuti adusarlo con chi ha anche solo un anno in più di loro, è educazioneparlagli quindi in modo formale.

Il Diavolo vive a Seoul  |Kim Taehyung| [The Devil Wears Gucci Sequel]🍀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora