9.장 Strano

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<<Non avrai le informazioni che cerchi se ti rifiuti di fare quello che ti ho chiesto di fare.>>

Quelle parole rimbombarono all'improvviso dentro testa del ragazzo che, coricato sul suo letto, sospirò mettendosi a sedere, massaggiandosi la testa con le mani e continuando a pensare e a ripensare alle parole della persona che stava aiutando a fare del male a quella ragazza dai capelli mori e corti.

Forse si stava pentendo di essersi affidato a lui.
Forse si stava pentendo di aver accettato quel "piccolo ricambio", come lo aveva chiamato l'uomo misterioso, per ottenere quello che cercava da tanto tempo: la persona per il quale provava tanto rancore.

Arrabbiato con se stesso il ragazzo urlò disperato, mentre gocce di lacrime salate colavano lungo il suo viso magro e bianco, appannandogli la vista.

Si mise in piedi e iniziò a camminare avanti e indietro per quella piccola stanza da letto in cui passava tutte le sue giornate, continuando a farsi la stessa domanda che ormai si chiedeva da tempo:

Voleva ancora farlo?

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Iseol's pov

<<Hai appena detto di avere una cotta per un ragazzo?!>> quasi urlai, facendo arrossire Yoongi che abbassò lo sguardo sulle sue mani.

Quella notizia mi aveva lasciata perplessa, ma più di tutto ero preoccupata per sua madre...
L'omosessualità in Corea è ancora un tabù, avevo timore della reazione dei suoi o della società che non la pensava ancora allo stesso modo su quell'argomento...

<<Wow Yoongi... e di chi ti sei preso una cotta?>> gli domandai ancora perplessa, ma curiosa di sapere tutto sulla vita di quello che consideravo il mio migliore amico.

<<Non so se voglio rivelarlo... insomma, non sono sicuro di quello che provo in realtà.>> rispose evitando di guardarmi, sospirando leggermente e strofinandosi stanco gli occhi.

<<E dai Yoongi oppa! Lo conosco?>> gli domandai sorridendo, mentre lui imbarazzato e rosso in viso si grattava la testa.

<<Sì, lo conosci. E anche bene direi.>> rispose lui imbarazzato, facendomi saltare dal divano di pelle in cui stavamo seduti.

<<Yah! Non dirmelo! Non dirmi che ti sei innamorato del mio ragazzo, ti prego Yoongi Oppa! Non possiamo litigare per Taehyung, io...>> dissi agitata, ma mi fermai non appena notai l'espressione divertita del mio migliore amico.

<<Sapevo avresti fatto questa conclusione! No stupida, non è di Taehyung che mi sono preso una cotta.
Anche se ho sempre pensato che sia bellissimo, a tratti anche inumano.>> sorrise, facendomi ingelosire.

<<È il mio ragazzo.>> risposi quasi offesa e lui sorrise.

<<Non è di lui che ho una cotta, sta tranquilla.>> ammiccò il moro, facendomi sorridere ampiamente.

<<Allora chi è?>> gli chiesi di nuovo, facendolo imbarazzare un'altra volta.

<<Jimin...>> rispose dopo un minuto di silenzio che sembrò un'eternità.

Spalancai la bocca ed iniziai a battere le mani, contenta per la rivelazione di Yoongi. Non potevo crederci!
Non avrei mai pensato che si sarebbe preso una cotta per un ragazzo e per Jimin soprattutto, dato che li avevo visti sempre come solo dei buoni amici...
Ovviamente ero felicissima per il mio migliore amico, ma allo stesso tempo ero preoccupata per quello che sarebbe potuto succedere se avesse rivelato una cosa del genere.

<<Ma ho due problemi... il primo è che non so come e se dirlo a lui... il secondo è mia madre. Non so come potrebbe prenderla e ho paura di una possibile reazione negativa...>> sospirò massaggiandosi gli occhi stanco.

Lo guardai in pena e misi una mano sulla schiena mentre lui alzava lo sguardo sul mio e sorrideva grato.

<<Per prima cosa confessa i tuoi sentimenti a lui. Se non lo fai non saprai mai se prova lo stesso o no... poi cerca di spiegarlo a tua madre...>> risposi facendo spallucce mentre lui mi guardava annuendo.

<<Dovrei?>> mi domandò insicuro, ma anche speranzoso che la mia risposata fosse un "sì".

Annuii quindi sorridendo mentre lui faceva lo stesso e si alzava dal divano.

<<Sei un'amica, mi sei stata davvero di aiuto, grazie.>> il moro mi abbracciò grato, intanto io lo stringevo forte a me.

<<Ti voglio bene.>> dissi al suo orecchio.
<<Anch'io.>>

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<<Mi stai dicendo che non viene all'università solo perché si è preso una cotta per Jimin?>>

Taehyung accelerò il passo guardando la strada davanti ai suoi occhi mentre io ancora contenta per Yoongi annuivo, incanta a guardare la bellezza del ragazzo che stava seduto accanto a me.

Il moro in risposta agitò la testa, evitando di guardarmi e continuando a tenere le mani salde sul volante.

<<Non lo facevo un tipo così timido.>> continuò serio, voltando di tanto in tanto per i vicoli delle strade di Seoul, con lo sguardo un po' perso.

<<Sai che essere gay è un tabù. È solo preoccupato.>> risposi fissandolo mentre lui evitava di farlo.

Rimase in silenzio per un po' di tempo, mentre nella mia testa iniziavano a farsi strada dubbi e paure.

<<Che hai?>> gli chiesi.

Non aveva più aperto bocca ed il suo comportamento mi sembrava strano.

Taehyung si voltò leggermente verso di me, ma poi tornò a concentrarsi sulla strada facendo spallucce e sospirando.

<<Sono un po' stanco. L'università mi sta lentamente uccidendo.>> finse mezzo sorriso, parcheggiando l'auto davanti casa mia e slacciandosi la cintura di sicurezza.

Lo guardai un po' confusa e lo imitai, nel frattempo lui si massaggiava la testa.

<<Jong Suk ci aspettava per la denuncia in realtà...>> dissi distratta dai suoi comportamenti mentre lui alzava la testa e mi guardava serio.

<<Possiamo un altro giorno? Ho davvero bisogno di dormire e in questo momento sono così stanco che non riesco nemmeno a tenere gli occhi aperti.>> rispose senza guardarmi, facendomi annuire.

<<Ehm, va bene.>> quasi sussurrai con gli occhi puntati su di lui.

Taehyung mi guardò con mezzo sorriso falso, avvicinandosi piano e dandomi un bacio sulla guancia.

Lo guardai ancora perplessa mentre si attaccava di nuovo la cintura di sicurezza.

<<Ci sentiamo domani.>> disse voltandosi un'altra volta.

Annuii con il cuore che mi faceva male e scesi dall'auto con mille pensieri per la testa.

Entrai in casa e dopo aver salutato i miei salii in camera mia e mi buttai sul letto con il cuore che palpitava velocemente nel mio petto.

Il comportamento di Taehyung era strano, fin troppo.

Sospirando afferrai il telefono ed aprii la sua chat.

Digitai quelle due parole che avevano tanto significato per me e gliele inviai aspettando invano una risposta che quella sera non arrivò.

Il Diavolo vive a Seoul  |Kim Taehyung| [The Devil Wears Gucci Sequel]🍀Where stories live. Discover now