Capitolo 2

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Ore 10.30 di Domenica mattina.
20 ragazzi si trovavano sulla soglia di un marciapiede, pronti a salire sul veicolo che li avrebbe portati nella nuova scuola.
Chi più, chi meno, erano tutti impazienti.
Il nome dell'istituto non era dei più comuni, ed era anche uno dei college più prestigiosi di tutti gli Stati Uniti. Per questo solo gli studenti con le medie più alte, avevano il diritto di essere ammessi.
Stiamo parlando della "famosa" Avengers Academy.
Strano nome per una scuola.

Steve era seduto su un muretto, lontano da tutti gli altri e intanto pensava se avvicinarsi o no al suo gruppo di amici. E se ve lo steste chiedendo, si... C'era anche lui. Che fare? Salutarlo e fare come se niente fosse? Ignorarlo definitivamente?
Boh.
Non aveva risposte a quelle domande, ma sapeva che prima o poi avrebbe dovuto affrontarlo. Non poteva evitarlo per 9 mesi.
E se fossero finiti in stanza insieme?

Sollevò lo sguardo verso i suoi amici.
Li vedeva ridere. Gli mancavano. Gli mancavano soprattutto quelle sere dove si riunivano e si ubriacavano, finendo poi per fare giochi cretini come il gioco della bottiglia o 7 minuti in paradiso, poi regolarmente, uno a uno, crollavano stanchi.
Gli mancavano, si... Ma soprattutto gli mancava Tony. Proprio non ce la faceva ad essere arrabbiato con lui. Gli voleva troppo bene.

Ok. Basta.
Poggiò le mani sulle ginocchia per darsi la spinta e portò con sé i bagagli.
Si avvicinò al gruppo. Tutti lo guardarono sorridenti...o meglio... Quasi tutti.
La prima ad allentare la tensione fu Nat.

«Oh! finalmente hai deciso di unirti a noi comuni mortali.»

Lo abbracciò, stringendolo a se. Il biondo, essendo più alto, poggiò il mento sulla sua spalla e sorrise.

«mi sei mancata.»

Le sussurrò all'orecchio

«anche tu.»

Si staccarono, così che l'altro potesse salutare tutti.
Abbracciò Wanda, mentre dai ragazzi, ci furono pacche sulle spalle e qualche battuta. Poi vide Stark.
Si fissarono, non sapendo cosa fare.
La tensione era palpabile e nessuno degli altri sapeva come agire.
Nemmeno Bucky, sempre pronto ad aiutare Steve, sapeva cosa fare.

Continuarono a fissarsi, finché Tony, non riuscendo a reggere gli occhi dell'altro fissi su di lui, abbassò lo sguardo. Steve serrò la mascella continuando a guardarlo. Per un attimo provò odio nei suoi confronti poi, vedendolo piegare la testa verso il basso, provò compassione. Gli faceva quasi tenerezza. Forse si era pentito.

«ciao»

Stark allungò la mano verso di lui e per la prima volta da quando lo conosceva, usò un tono timido e impaurito. Sembrava quasi che si sentisse "schiacciato" dalla stazza di Steve, essendo più alto e decisamente più muscoloso di lui. Con delle spalle da paura, doveva ammetterlo.

«Ciao»

Il biondo gli strinse la mano con un sorriso dolce e rassicurante, come il suo tono di voce. A quella risposta, Tony, alzò la testa e sorrise, sollevato.
Il gruppo osservava la scena da dietro Steve. Nat e Wanda erano le uniche tranquille che sorridevano mentre gli altri erano sull'attenti, come se da un momento all'altro, si potesse scatenare una guerra tra i due.

Steve stava per dire qualcosa, ma proprio in quel momento, Stark lasciò la mano dell'altro, come schifato da quel contatti, guardandolo come si guarda qualcuno che ha appena detto una scemenza. Poi si girò dall'altra parte, accendendo il telefono.

Il biondo rimase senza parole. Come poteva, proprio lui, guardarlo così!
Era impressionante come potesse cambiare il suo umore con tanta velocità. Prima timido e impaurito poi, il solito sbruffone.
Lo guardò male un ultima volta, per poi voltarsi e allontanarsi da lì a passo svelto.

Natasha e Bucky si scambiarono uno sguardo preoccupato e quest'ultimo corse dal migliore amico. La Rossa invece si girò verso Tony

«Complimenti per la tua solita delicatezza, Stark. Vedo che non sei cambiato affatto.»

Poi si voltò e camminò nella stessa direzione di Bucky, verso Steve.

Il moro guardò i due sconcertato.
Si sedette sul marciapiede mettendosi entrambe le mani tra i capelli, rannicchiandosi su se stesso.

«Sono un cretino!»

«Lo sappiamo»

Clint si sedette vicino a lui e si appoggiò alle ginocchia incrociando le mani tra loro, mentre Thor incrociò le braccia al petto e stabilì il peso sulla gamba destra, davanti ai due seduti.

«Si può sapere che ti è preso?»

Gli chiese quello in piedi

«Non lo so! Sono andato nel panico e non sapevo cosa fare!»

Tony si coprì la faccia con le mani e sbuffò esasperato.
Clint gli circondò le spalle con un braccio, cercando di rassicurarlo.

«Sei troppo fiero per scusarti. E questo lo sa anche Steve.»

«Allora perché mi ha guardato così?»

Stark lo guardò con gli occhi leggermente lucidi e Clint lo strinse di più a se.

«Per ricambiati con la stessa moneta. Cosa credevi che facesse, che ti sorridesse?! Vedrai che capirà. Però tu cerca di mettere da parte l'orgoglio, per un volta, e parlagli.»

«Si certo!»

Tony tornò a guardare per terra e rise easperato

«Se glielo dicessi, non mi parlerebbe mai più; sia dal trauma che dal disgusto»

Thor, che fino a quel momento non aveva parlato, aprì bocca cercando di sdrammatizzare.

«Beh... Guarda il lato positivo... Almeno dopo non dovresti più rivolgergli la parola!»

I due seduti lo guardarono.
Tony ancora più preoccupato di prima, poi riabbassò la testa e si sfregò ancora i capelli.
Clint invece lo guardò con un sopracciglio alzato, come per dire
"Sul serio? Era così che volevi rimediare?"
L'altro si grattò il collo imbarazzato, promettendo di non parlare più.

«ok Tony. Noi andiamo a bere qualcosa. Tu vieni?»

«No. Aspetto il pullman così vi chiamo quando parte.»

«Va bene. A dopo allora»

Clint si alzò, trascinando con sé il Thor. Lo abbassò alla sua altezza prendendolo per il braccio, poi gli sussurrò

«Sei un coglione.»

E si allontanarono.

Tony rimase lì a pensare, poi si voltò e guardò alla sua destra. Vide Steve. Era in piedi in mezzo alla Romanoff e Barnes. Stavano chiaccherando con 2 ragazzi estranei al loro gruppo.

Uno di loro era alto circa come il biondo e indossava un felpa rossa con il cappuccio tirato sopra la testa, dei semplici jeans e delle all-star nere. Di fianco a lui c'era un ragazzo più basso e più minuto di statura. Lo teneva stretto a se, come fa un fratello maggiore che protegge il minore.

Aveva sentito dire che ci sarebbe stato un alunno più piccolo di loro, ma non credeva così tanto. Insomma, tutti loro avevano sui 19 anni, lui ne avrà avuti si e no 16.
Arrivava circa alla spalla dell'altro come altezza. I capelli erano color nocciola e gli occhi sembravano quelli di un cucciolo. Faceva tenerezza. Probabilmente era spaventato dai 3 individui davanti a lui, come biasimarlo. Steve era un armadio con le gambe, ma dolce, Bucky di primo impatto non sembra uno amichevole e Nat non era dolce come ragazza, sarebbe stata meglio Wanda.

Proprio in quel momento arrivò il pullman, così Tony si alzò e chiamò i 2 amici poco lontani da lui. Sistemarono le loro cose nel baule del veicolo e salirono.

Angolo autrice.
Alla fine ho pubblicato lo stesso. Magari sono riuscita a convincervi con questo capitolo... Ditemi se è scorrevole da leggere (non so se mi spiego) e segnalatemi eventuali errori
Grazie
Ely

College/Stony/Where stories live. Discover now