Capitolo 20

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Canzone: No Matter What by Calum Scott

Le prime luci dell'alba filtravano tra gli spazi verticali di una tenda e l'alta, illuminando il viso della rossa. Si rigirò più volte sotto le coperte, stretta fra le braccia del proprio ragazzo, provando ad evitare i raggi del sole per cercare di riaddormentarsi.
Nulla da fare, ormai si era svegliata, così decise di sistemarsi meglio nell'abbraccio di Clint.

Lui, teneva la parte posteriore del corpo a contatto con lo schienale del divano mentre cingeva per i fianchi la compagna, proteggendola dal freddo in una caldo e morbido abbraccio.
Le differenze fisiche tra i due erano palesi, e per questo motivo, a Natasha piaceva, ogni tanto, tornare piccola tra le braccia dell'altro.

Ora, invece che essere girata su un fianco come quando dormiva, si era spostata a pancia in su, contemplando il viso dell'amato. Gli accarezzò una guancia con il dorso della mano, sentendo una minima traccia di barba, e poi le labbra, con i polpastrelli. Cercò di svegliarlo, nonostante fosse estremamente stanca ma felice di essere ancora lì con lui.

Clint, si spostò leggermente, al secondo tocco, percependolo più veloce e meno delicato del primo, ma nonostante tutto, conosceva quella mano e quel profumo che adorava tanto, così, si lasciò toccare.
Non aprì gli occhi, tuttavia, portò la propria mano sopra quella della compagna, baciando le punte delle dita. Lei rise, buttando l'aria fuori dal naso.

«Buongiorno raggio di sole» lo salutò a bassa voce.

Lui aprì gli occhi, mostrando le iridi color lapislazzulo.

«Buongiorno» ricambiò con la voce ancora impastata dal sonno.

«Come fai ad essere così stupenda anche di prima mattina?» chiese in modo amorevole Clint, piegandosi su di lei baciandola nel punto tra il collo e la spalla.

La rossa rise nuovamente, arrossendo e facendosi baciare un po' ovunque per qualche minuto.

«Ok, ok basta... Clint smettila! Ora dobbiamo svegliare gli altri» lo fermò, continuando a sghignazzare per via del solletico.

Lo prese per le spalle, allontanandolo da sè il più lentamente possibile.

«Perchè? Si sta così bene qui...» continuò, riavvicinandosi a lei.

Successe la stessa cosa di prima.

«Clint! Dico sul serio... Oggi ci diranno che dovrà partire» spiegò in modo responsabile.
D'altronde, qualcuno doveva pur esserlo in quella gabbia di matti  innamorati...

Barton sembrò svegliarsi improvvisamente.

«Si, hai ragione» disse, sistemandosi meglio sul divano.

Portò le gambe a terra, e il braccio, lo sistemò sul bordo della testata del divano, formando un angolo di 90°.
Poggiò poi la testa sul pugno della mano, mentre Natasha si avvicinava contro il suo petto, iniziando a giocare con la maglietta del compagno.
Entrambi guardarono i loro compagni dormire, pensierosi e spaventati.

«Faranno un'altra riunione?» ruppe il silenzio Clint.

«Non ne ho idea»

Altri minuti di calma, ognuno perso nella propria mente, finché Natasha non resistette e pensò al peggio.

«Clint»
«Dimmi»
«Se andrai, e io non ci sarò... Tu»

Cominciò decisa, ma man mano che andava avanti, la voce le si faceva rotta è tremante. Lui portò tutta la sua attenzione su di lei, prendendole il viso tra le mani. Gli occhi si erano già arrossati mente lei combatteva per non far scendere nemmeno una lacrima.

College/Stony/Where stories live. Discover now