Capitolo 14

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"Che pace..." pensò il moro.

Si trovava in un giardino a lui sconosciuto, steso su un'amaca, all'ombra dei due alberi a cui essa era legata. Un venticello fresco gli scompigliava leggermente il ciuffo, mentre alcuni raggi di sole cercavano di raggiungere il suo viso, infiltrandosi tra le chiome dei salici.
N

on sapeva cosa ci facesse lì, nè come ci fosse arrivato, ma sapeva che avrebbe voluto rimanerci per sempre.


Dopo un'infinità di minuti, che a Tony sembrarono pochissimi, il vento smise di soffiare e l'aria si fece improvvisamente più inquinata.
L'amaca che poco prima lo reggeva, scomparve nel nulla, facendolo cadere a terra. Al posto del sole, ora, c'erano solo dei nuvoloni grigi.

Stark guardò verso l'alto e notò che i due arbusti, piano piano, si facevano sempre più secchi.

Il vento tornò, ma questa volta, molto più potente rispetto a prima, portando con sè un aria gelida. Dopo questo, ci fu una scossa che fece tremare il terreno sotto i suoi piedi e, subito dopo, il terremoto aumentò a tal punto da far aprire un varco sotto i piedi di Tony che lo fece sprofondare nel vuoto.

Si svegliò di colpo ed aprì gli occhi. Puntò i gomiti sul materasso, appoggiando il peso del busto su essi, e alzò leggermente la testa guardandosi intorno, ancora un po' scombussolato dal sogno.

Non era nella sua stanza, e nemmeno nel suo letto.
"Come ci sono finito qua?" domandò a se stesso.

Ricordò la notte precedente: Peter che stava male, il loro cambio di stanza, la telefonata da parte di Happy, la morte dei suoi genitori e... Ah già...merda, merda, MERDA!
Aveva dormito con Rogers! E il peggio, era che gliel'aveva chiesto lui!

"Sono un coglione!" si rimproverò.

Affondò la testa nel cuscino, coprendosi la faccia con le mani, e cercò di ricordare se quella notte fosse successo qualcosa di particolare, poi istintivamente, alzò le coperte e guardò le lenzuola... Nessuna macchia, fortunatamente.
Tirò un sospiro di sollievo e chiuse gli occhi, stringendo alcune ciocche di capelli nella mano destra, in segno di nervosismo.

"Chissà cos'ha pensato quando gliel'hò chiesto... Cazzo!"

Questa proprio non ci voleva. E se Steve fosse andato a spargere la voce su ieri notte?! No aspetta...non avrebbe senso, d'altronde è lui che gliel'ha permesso. Però, lo ha visto piangere e ora sarebbe andato a rovinare la sua reputazione, deridendolo davanti a tutti. Lo avrebbe fatto per vendicarsi, Tony ne era certo.

" Oh no... no no no no no! Che cosa ho fatto!?"

Si alzò di scatto e cominciò a cercare il biondo, in giro per la stanza, poi nel bagno, ma niente. Di lui non c'era traccia. Aveva bisogno di trovarlo e in fretta, impedendogli di spargere la voce sull'accaduto. Se non fosse riuscito nel suo intento, beh... La vita di Tony sarebbe finita.

Proprio l'altra sera, Happy gli spiegò che avrebbe ereditato lui le Stark industries, per questo non poteva permettersi di infangare il proprio nome. Sua madre gli aveva spiegato perfettamente perché suo padre facesse fatica a tollerare il suo orientamento sessuale: l'azienda non poteva avere come capo un omosessuale. Sarebbe stato una vergogna per tutti, e Howard proprio non lo accettava.
Purtroppo era costretto ad accettare, visto che quel tipo di college non lo aiutava a trovare lavoro, eccetto lavorare per lo S.H.I.E.L.D.

College/Stony/Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin