Capitolo 5

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Il pullman stava per partire. Nome della città in cui sarebbero andati, ancora sconosciuto.

Steve prese prima i bagagli di Nat e a seguire i suoi, per poi incastrarli insieme a quelli degli altri.
Si mise poi in fila, pronto a salire.

Appena messo piede sull'ultimo gradino, sentì pronunciare il suo cognome. Si girò verso i sedili infondo e vide Bruce, Clint, Stark (nascosto) e Thor.
2 ragazzi, a lui sconosciuti, avevano appunto appena urlato il suo cognome al moro, ma cosa c'entrava lui in quel discorso?
E poi perché Tony si stava nascondendo dietro Clint?

«Steve? Ci sei? Ti vuoi muovere! Stai bloccando la fila»

Natasha lo riportò alla realtà, schioccandogli le dita davanti agli occhi.

«Uh? Si si... Ci sono, scusate»

I 3 si sedettero, Bucky vicino al finestrino, il biondo al centro e la rossa all'esterno.
Di fianco a loro sedeva la coppia che avevano conosciuto poco prima.
Peter che guardava fuori, perso nei suoi pensieri e Wade cercava, invano, di riattaccare bottone con Nat.

Steve abbassò la testa, incrociò tra di loro le mani e stabilì il peso sui gomiti, appoggiati a loro volta, sulle ginocchia.
Sospirò. Bucky se ne accorse e, posandogli una mano sulla spalla, cercò di confortarlo.
Lo guardò.

«Che hai?»

«Non lo so»

«Io si... Ti manca e si vede»

«Veramente?»

Il biondo voltò la testa verso l'amico e strinse le mani così forte, da far diventare bianche le nocche.
Era preoccupato che Stark potesse accorgersi del suo stato.

«Un po'... Ma tranquillo, lui non sembra essersene accorto. È troppo impegnato a tirarsela.»

Sorrisero entrambi, poi iniziarono a parlare di altro, cercando di distrarsi.

Dopo circa mezz'ora dalla partenza, una donna non troppo alta si alzò e si mise davanti a tutti i passeggeri, attirando la loro attenzione.
Portava i capelli a caschetto, di un castano quasi sbiadito.
Era vestita con un maglioncino blu e dei pantaloni neri in similpelle. Ai piedi invece, delle scarpette nere, molto semplici.

«Buongiorno ragazzi»

Il chiacchiericcio continuo, che fino a quel momento aveva fatto da sottofondo, si interruppe all'istante non appena la signorina aprì bocca.
I futuri collegiali la osservarono e notarono che teneva stretta a sè una cartellina con sopra un foglio. La donna continuò il discorso.

«Come tutti sapete, questo pullman è diretto all'Avengers Academy. Una scuola a cui è concesso a pochi di entrarci, per questo il direttore esige un comportamento rigoroso.
E poi, come si suol dire, ne abbiamo scelti pochi ma buoni no?»

Tutti risero.

«Bene, allora cominciamo annunciando i gruppi e le stanze a loro assegnate. Ci saranno gruppi da 3, mentre l'unico gruppo da 4 sarà quello delle ragazze. Essendo solo voi abbiamo pensato di mettervi tutte insieme.» disse l'ultima frase rivolgendosi alle dirette interessate.

Natasha e Wanda, si guardarono contente, poi cercarono di individuare le altre due compagne.

Steve si irrigidì. Aveva scordato che avrebbe condiviso la propria stanza con qualcuno.
Per fortuna non c'erano le coppie, almeno quello.
Strinse i pugni e continuò a guardare la ragazza davanti a loro, poi, provò a tranquillizzarsi facendo un respiro profondo.

In fondo al veicolo, invece, stava Tony.
Apparentemente era tranquillo, ma dentro sentiva le farfalle nello stomaco.
Continuava a tenersi le mani dietro la testa, appoggiato alla testiera del sedile e con le gambe accavallate una sull'altra.

«Teso Stark?»
lo stuzziocò Clint.

«Per niente»

Il moro cercò di rispondere con più nonchalance possibile, senza successo però, viste le sue immprovvise guance rosse.

«Voi non sentite caldo?»

Chiese tirando con un dito il colletto della felpa. Stava sudando freddo.

«Per niente»

Questa volta rispose Bruce, incurante del discorso tra Clint e Tony.

«Voi là infondo, cercate di prestare attenzione per piacere»

La signorina li richiamò all'ordine

«Si ci scusi.»

Rispose Clint, alzando un braccio come per scusarsi e prendersi la colpa.

«Molto bene. Iniziamo allora.

Gruppo n° 1
Bruce Banner
Scott Lang e
Stephen Strange.
Voi avrete la camera 114.»

Bruce si guardò intorno e incrociò lo sguardo con un ragazzo dai capelli neri, non troppo alto, che lo salutò con un cenno della testa, sorridente.
Lui rispose ugualmente. Doveva essere Scott.

«Gruppo n° 2
Peter Quill
Thor Odinson e
T'challa Black.
Stanza numero 120.»

Peter e Thor si guardarono schifati.
Durante il viaggio avevano avuto il tempo di conoscersi.
Tutti e due provavano antipatia verso l'altro.
Non avevano quasi nulla in comune e si sfidavano per tutto.
Avevano persino deciso che un giorno si sarebbero sfidati a chi mangiava più pizza.

«Gruppo n° 3
Pietro Maximoff.
Samuel Wilson e
James B. Barnes.
La vostra stanza è la 102.»

Il biondo guardò l'amico accanto a sé e gli tirò una leggera gomitata sul fianco. Quest'ultimo arrossì.
Steve sapeva quanto Sam piacesse a Bucky.
I due si erano incontrati alle medie e, dopo essersi conosciuti un po', James iniziò a provare qualcosa per l'altro.

La signorina continuò.

«Gruppo n° 4
Wade Wilson...»

Peter strinse la mano del grande, sperando si essere in stanza con lui. Wade ricambiò la stretta e il più piccolo arrossì.

«Loki Odinson...»

Mancava un nome. Forse sarebbe stato il suo.
Si sporse verso l'alto, per vedere la ragazza pronunciare l'ultimo nome.

«e Clint Barton.
La vostra stanza sarà la 107.»

Entrambi i ragazzi guardarono i loro piedi sconsolati.
Poi Wilson sussurrò qualcosa all'orecchio di Peter, cercando di tirarlo su di morale.

«Beh, non saremo in stanza insieme, ma se le nostre stanze fossero vicine, potrei venire a farti compagnia ogni tanto.»

Giusto. Non ci aveva pensato.
Il più piccolo sorrise.

La ragazza continuò.

«Gruppo n°5»

Ecco, lì ci sarebbe stato anche Peter.

«Steve G. Rogers
Anthony E. Stark e
Peter B. Parker.
Stanza numero 108.»

Wade e Peter si guardarono e sorrisero, le loro stanze erano vicine.

Steve sgranò gli occhi e Nat lo scosse per le spalle, cercando di farlo parlare.

Dal fondo risuonavano delle risate da parte di quasi tutti i 6 componenti, Stark era l'unico che non rideva.
Anche lui doveva essere paralizzato.

«Bene. Ora rilassatevi e godetevi il viaggio. Tra circa 1.30h ci fermeremo per una piccola pausa.»








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