Capitolo 4

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Partenza, ore 11.00

Tony, Clint e Thor salirono per primi e si posizionarono negli ultimi posti, quelli da sei.

Thor era contro il finestrino e Clint si mise in mezzo ai due amici.

Stark continuava a rimuginare sulla discussione con Steve e a cosa sarebbe stato più giusto fare.
Aveva deciso
Il grande Tony Stark, famoso per la sua strafottenza, avrebbe ignorato del tutto la faccenda mettendo da parte i suoi sentimenti, facendo prevalere la reputazione e l'orgoglio. Come era suo solito fare.

Dopo poco, vicino a loro, arrivarono altri tre ragazzi.

Uno di loro era alto quasi come Thor, spalle imponenti e capelli color nocciola, spettinati. In un orecchio teneva una cuffietta, mentre l'altra ciondolava vicino al suo petto.

Quello subito dietro aveva i capelli leggermente lunghi con qualche ricciolo, color biondo cenere. Occhi azzurri ed era poco più basso dell'altro. Muscoloso si, ma aveva il fisico di un centometrista.

L'ultimo lo conoscevano già, il solito Bruce.

«Ehi ragazzi!»

Quest'ultimo salutò i 3 già seduti e, in risposta, alzarono lo sguardo verso di loro.

«Loro sono Peter e Pietro. Li ho conosciuti qua fuori»

«Ciao»

«Ciao»

Il terzetto salutò i 2 nuovi arrivati contemporaneamente, con lo stesso tono che non esprimeva emozioni. Un tono piatto.

«Ciao»

Gli "ospiti" si posizionarono nei posti liberi. Peter dai finestrini, Pietro in mezzo, e Bruce vicino a Tony.

Clint osservò Pietro. Lo squadrò per bene.
L'altro, sentendo i suoi occhi puntati su di lui, lo guardò con un sopracciglio alzato.

«Che c'è?»

«Non so... Hai qualcosa di familiare. Non è che hai fratelli o sorelle?»

Pietro chinò la testa verso il basso, alzando un estremo delle labbra.

«Vedo che non vi ha parlato di me. In effetti non mi nomina spesso...»

Alzò la testa e li guardò divertito.

«Sono il gemello di Wanda.»

Thor che per tutto il tempo aveva ascoltato della musica, si tolse le cuffiette e partecipò alla conversazione urlando contemporaneamente agli altri tre del suo gruppo.

«COSA?!»

«Lo so, lo so. Non parla mai di me con i suoi amici»

I tre avevano ancora gli occhi sgranati, e Bruce diede voce alla domanda che tutti si ponevano. Sbattè gli occhi un paio di volte, prima di parlare.

«Ma, se siete gemelli, come mai non ti abbiamo mai visto a scuola negli anni passati?»

«Perchè i nostri genitori si separarono quando avevamo 3 anni e io andai con mio padre, così, ci trasferimmo in un'altra città.»

«Ah»

Quill aveva ignorato del tutto la loro conversazione e aveva alzato la testa cercando disperatamente qualcosa... O qualcuno.
Per fortuna non erano ancora partito, ma ormai mancava poco. Si morse il labbro inferiore, alzando ancora di più la testa.
Tony se ne accorse e decise di stuzzicarlo un po'.

«Chi aspetti bel fusto?»

«Nessuno» intanto, continuava a cercare con lo sguardo.

«ah-ah. Come no»

Aspettarono qualche secondo e videro salire tre ragazze. Una la conoscevano già, Wanda.
Quella dietro di lei era di pelle scura, Indossava una giacca nera e dei semplici jeans. Anche lei avrà avuto circa 16 anni.
A quanto pare, Parker non sarebbe stato l'unico "piccolo" nella futura classe.

«Shuri! Lo zaino. Ora capisco perchè la mamma voleva che ti tenessi d'occhio.»

La ragazza si girò infastidita e parlò a bassa voce, imprecando contro quello che doveva essere il fratello.

La terza fanciulla aveva i capelli che le arrivavano poco più in basso delle spalle e i riflessi sembravano... Viola.
Erano sicuramente tinti.
La pelle non esageratamente scura,solo... Molto abbronzata ecco.

Alla vista di quest'ultima, Peter tirò un sorriso di sollievo. Stark lo guardò con sguardo ammiccante.

«Aaahh. Allora è lei la donzella. Come si chiama? State insieme? Avete già scopato?»

Ad ogni domanda si avvicinava sempre di più, con il busto, verso l'altro

«LA VUOI SMETTERE?! Non è la mia ragazza»

«Ah perfetto. Allora posso farmela io.»

Detto questo, mise le mani dietro la testa e gettò la schiena contro il sedile.
Chiuse gli occhi, con fare rilassato.
Gli altri osservavano la scena, divertiti. Conoscevano Tony e sapevano dove voleva arrivare.

«NO!... C'è... Ecco, fai come ti pare»
Quill abbassò lo sguardo, imbarazzato.
Stark rise, fiero di essere riuscito nel suo intento.

«Rilassati. Non te la ruberò tranquillo, anche se non so se resisterà al mio fascino» si passò la mano tra i capelli, sistemandosi il ciuffo ribelle, tirandolo all'indietro.

«Modesto» mormorò Peter.

Clint non si trattenne. Fece un commento che spiazzò i 2 nuovi.

«Già, a Tony Stark non interessano le donzelle. Dico bene?»

Gli diede 2 gomitate e il moro aprì un occhio verso di lui, infastidito rispondendogli con una smorfia.
Thor rise, continuando a guardare il telefono.
Bruce, invece, inclinò la testa. Come per dire a Clint di non aggiungere altro. Aveva notato chi stava salendo.

Ma l'amico non gli diede ascolto.
Gli altri, continuavano a non capire e incitarono Clint ad ampliare il discorso.

«Parlando di un certo Steve Rogers, eh»

Quill e Pietro rivolsero lo sguardo a Tony, sgranando gli occhi.
Urlarono contemporaneamente.

«TI PIACE ROGERS?!»

Guarda un po' te... Proprio in quel momento salì il biondo, che si girò nella loro direzione, sentendo il suo nome.

Stark se ne accorse e si buttò letteralmente dietro la schiena di Clint. Quest'ultimo e Thor ridevano di gusto, facendo risuonare nel pullman le loro risate.

Quando Steve si sedette al suo posto, il moro uscì dal suo nascondiglio.

«MA SIETE SCEMI?!!...porca puttana..»
Imprecò a bassa voce.

Buttò fuori l'aria dal naso e si abbandonò a peso morto sul sedile, mettendosi una mano tra i capelli.

Sentirono qualcosa muoversi. Finalmente erano partiti.
I 6 di sistemarono, ognuno perso nei propri pensieri.
Dopo pochi minuti di viaggio, Clint e Pietro si addormentarono come dei bambini, ma vennero svegliati da una voce femminile.

Si alzò una donna, doveva essere una guida, tipo.

«Bene ragazzi, tra poco vi annunceremo i gruppi che condivideranno le stanze.»

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