Capitolo 24

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Song: Cin Cin by ALFA

La Caffetteria. Un posto per stare da soli o con i propri amici; un posto dove pensare davanti ad una tazza di cioccolata calda, o dove chiaccherare indisturbato con il proprio partner.

Per essere dentro una scuola, era piuttosto grande e luminosa. Superata la porta in vetro a due ante, ci si ritrova davanti al tipico locale americano, per l'appunto, che sapeva di serenità. I mobili erano tutti abbastanza antichi, ma alcuni studenti erano riusciti ad ottenere il permesso per addobarla come meglio credevano. Al soffitto, vennero appese alcune bandierine colorate e i tavoli furono decorati con colori pastello. Ai muri appesero quadri che ricordavano vagamente i saloon dei film western, mentre sulla sinistra dopo l'entrata, si trovava il bancone. Lungo e perennemente tirato a lucido. Dietro ad esse, tre piani di mensole in vetro che sorreggevano un gran numero di tazze erano illuminate da quattro luci fioche poste sopra di loro.

Come ho detto, il posto ideale dove riposarsi... Per alcuni.

A detta delle ragazze, era il luogo perfetto per ritrovarsi a chiaccherare e allo stesso tempo riscaldarsi. Tuttavia, Tony e altri ragazzi non la pensavano allo stesso modo. Lo riteneva un posto troppo femminile per lui. Era tutto troppo tranquillo per i suoi gusti. In ogni caso, aveva deciso di allontanarsi da Rogers per un po'. O almeno finché il male non sarebbe  svanito, e di certo non gli avrebbe fatto male conoscere gente nuova. Strange lo aveva invitato, per qualche bizzarro motivo che ancora non si spiegava, e sarebbe stato maleducato rifiutare. Inoltre, il caffè lì era buonissimo.

Quando entrarono, trovarono la maggior parte dei tavoli vuoti, eccetto per uno vicino alle finestre, dove una ragazza dai capelli biondi era intenta a leggere. Era sola, per questo se ne stava stesa sul divanetto, occupando quasi tutto lo spazio, con le gambe alzate in modo da formare una angolo.

I due la ignorarono completamente, andandosi a sedere nel tavolo subito prima di lei. Strange si alzò quasi subito per andare a prendere le loro bevande: per lui, un classico thè caldo aromatizzato alla cannella; e per Stark, una tazza di caffè extraforte.

Mentre aspettava che tornasse, Tony, si guardava intorno e osservava meglio il posto. Ci era venuto una vita sola, con Steve e Nat, e ora che gli era tornato in mentre...

Ma chissenefrega!
Doveva smetterla di pensarci.
D'altronde, anche se avesse voluto, non si sarebbero mai messi insieme. Lo aveva detto lui stesso, no?

Continuò a guardare fuori, perso nei propri pensieri, rimuginando sul fatto che quella notte, sarebbero partiti per chissà dove e per chissà quanto. Ancora.

«A te»

Pochi istanti dopo, Strange arrivò con le loro bevande, e lo riportò alla realtà posandogli una tazza rossa sotto il naso.
Ringraziò con un cenno del capo, e finalmente, riuscì a svegliarsi con il primo sorso. E a quanto pare, con le energie, arrivò anche il coraggio di fare quella domanda tanto sgarbata che gli rimbombava in testa ormai da dieci minuti.

«Perchè me?»

Stephen alzò gli occhi dalla propria tazza, guardando il moro in modo buffo, quasi sorridendo.

«Come scusa?»
Aggrottò le sopracciglia.

«Perchè ci sono io qui!?»

L'altro ci mise ancora qualche secondo a connettere del tutto.

«Oh! Beh perché eri l'unico che, come me, non aveva ancora toccato cibo» spiegò, tornando a sorseggiare il thè.

Tony continuò a fissarlo con il tipico sguardo da “questa non me la bevo”, per niente convinto della motivazione. Strange roteò gli occhi in aria. In effetti, non si aspettava che gli avrebbe creduto.

College/Stony/Where stories live. Discover now