9- Ogni volta che ti sono accanto non capisco più un cazzo.

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Ero intenta a sistemare casa, anche se erano soltanto le otto di mattina, negli ultimi giorni ero riuscita a dormire veramente poco, quando sentì rimbombare in quella casa silenziosa il suono del campanello.

"Caffè e cornetto, come piace a te" Mi spostai dalla porta permettendo alle mie due migliori amiche di entrare. Priscilla era tornata il giorno prima dal suo viaggio di nozze, abbracciai la mora dato che non ci vedevamo da due settimane.

"Sei sparita sta settimana" Gaia stava distribuendo i tre caffè così come i cornetti. Era passata una settimana dal compleanno dei gemelli e in quella settimana ero stata molto impegnata con il lavoro, tanto che non mi ero fatta più vedere. Priscilla, nonostante fosse in viaggio di nozze, non si era persa nemmeno una cosa di ciò che stava succedendo a Roma. Peccato che nessuno di loro due sapesse ció che era effettivamente successo con Niccolò.

"Ho fatto i doppi turni in ospedale" risposi prima di addentare il mio cornetto. Sapevo perfettamente ciò che stessero pensando le mie due amiche, mi conoscevano fin troppo bene.

"Quando fai i doppi turni in ospedale vuol dire che vuoi scappare da qualcosa. Che è successo ora con Marco?" Gaia mi capì al volo ovviamente e io deglutì a fatica consapevole che avessero ragione ma che il vero problema non fosse effettivamente Marco.

"Con Marco nulla, è solo che non riusciamo mai a far combaciare i turni e ci sentiamo poco" dissi provando a sviare il discorso anche se non vedevo molta convinzione nei loro occhi.

"Ma non è Marco il problema, vero?" Priscilla mi guardó in attesa di una risposta insieme a Gaia che era più curiosa che mai di sapere cosa passasse nella mia testa.

"Niccolò mi ha baciata" dissi il tutto in un respiro, non ero convinta che avessero capito ciò che avevo detto anche se dalle reazioni sembrava tutto tranne che non avessero capito. Gaia stava sorseggiando il suo caffè e ci mancava poco che si strozzava, mentre Priscilla che stava per mordere il suo cornetto era rimasta paralizzata sul posto, con la bocca aperta e il cornetto a mezz'aria. Si voltarono di scatto verso di me, mentre io abbassai lo sguardo. Sentivo un peso sullo stomaco e non per il fatto che Niccolò mi avesse baciata, ma per il fatto che quel bacio mi era piaciuto così tanto da farmi venire i crampi allo stomaco.

"Scusa, che hai detto?" Chiese poi Gaia posizionando la tazzina sul tavolo e facendo risvegliare anche Priscilla dal suo stato di trans.

"Ho detto che Niccolò mi ha baciata, la sera del compleanno dei gemelli, stavamo litigando e improvvisamente mi ha baciata" Gaia e Priscilla si aspettavano tutto tranne che sentire quelle parole uscire dalla mia bocca, tanto che le vidi sconvolte ma allo stesso tempo si rivolsero un sorriso malizioso.

"E il problema è che non ti ha lasciato indifferente, vero?" Chiese poi Priscilla scambiandosi un sorrisetto con Gaia. Potevo provare a nascondere qualsiasi cosa alle mie due migliori amiche ma mi conoscevano talmente bene da capire qualcosa ancora prima che lo capissi io.

"Il problema è che mi è piaciuto talmente tanto da farmi venire i crampi allo stomaco. Insomma, non so più che pensare" spostai la tazzina davanti a me e poggiai i gomiti sul tavolo per poi prendere la testa tra le mani. Ero completamente in confusione, quel bacio non mi aveva lasciato indifferente eppure dall'altra parte c'era Marco che mi faceva sentire bene.

"Si torna sempre dove si è stati bene" mandai un occhiataccia a Gaia per poi voltarmi verso Priscilla che sorrise. Io e Niccolò ci eravamo amati tanto e probabilmente una parte di noi non avrebbe mai smesso di farlo. Ma di tempo ne era passato e noi non eravamo più quei giovani ragazzini spensierati. Alle spalle avevamo forti emozioni e forte esperienza, ma forse io e Niccolò non eravamo destinati a vivere quella felicità insieme.

Te dimmi dove sei, mi faccio tutta Roma a piedi. - UltimoWhere stories live. Discover now