18- Ti passo a prendere alle 8?

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Erano tre giorni che non vedevo e non sentivo Niccolò, dato che nonostante i messaggi e le chiamate che gli avevo mandato non avevo ricevuto nessun tipo di risposta e non avevo la minima idea di dove fosse. O almeno fino a quel momento, quando Gaia mi disse che Adriano era a Milano con Niccoló e Gabriele per sistemare delle pratiche per l'uscita del nuovo album e che sarebbero tornati due giorni dopo.

"Non sapevi nulla?" Io scossi la testa in risposta mentre me ne stavo sorseggiando la birra che Gaia mi aveva offerto. Capivo quanto fosse importante il suo lavoro ma non riuscivo a capire il motivo per il quale sentiva l'esigenza di nascondermelo.

"Gà, mi sembra di impazzire" guardai sconcertata la mia migliore amica che ogni tanto controllava cosa stessero facendo i suoi due figli. Lei mi guardó confusa non capendo a cosa mi riferissi.

"Prima mi prepara delle cose bellissime, mi porta in dei posti spettacolari, dice delle parole importante e poi sparisce così senza dirmi nulla e non rispondendo nemmeno alle chiamate o ai messaggi. Io non riesco davvero a capirlo" mi aprì a cuore aperto con la mia migliore amica che mi guardó confusa, facendomi capire sin da subito che nemmeno lei sapeva dare una spiegazione al comportamento di Niccolò.

"Sabato abbiamo la cena da Gianmarco, prova a parlarci" io guardai la mia amica alzando gli occhi al cielo, avevo completamente dimenticato la cena che si sarebbe tenuta a casa di Gianmarco tra un paio di giorni.
Io alzai le spalle in risposta alla sua affermazione, avevo scritto a Niccolò e lo avevo chiamato più volte, ma le cose si fanno in due. E se lui, solamente un po' ci teneva a me, adesso toccava a lui, non potevo lottare per due, il ragazzo doveva fare la sua parte.

"Forse mi sono solo fatta un film io" Niccolò mi mandava completamente fuori di testa e io mi sentivo così sconcertata, sopratutto perché ero una maniaca del controllo e quando non riuscivo ad avere in mano una situazione rischiavano di impazzire.

"Sara..Niccolò ci tiene a te e lo sappiamo tutti. Non so perché abbia voluto nasconderti una cosa così stupida, ma sono certa che ci sia una spiegazione" Gaia aveva sostituito il suo lato schietto con quello razionale, o almeno da quando era diventata mamma, forse anche un po' sotto l'influenza di Priscilla.

"Te lo ripeto, tu passi troppo tempo con Priscilla" dissi riferendomi al lato razionale e riflessivo che la mora manteneva da sempre, ora acquistato anche dalla bionda, che in risposta scoppió in una forte risata, facendo sorridere anche me mentre battevo delicatamente la mano sulla fronte e scuotevo lentamente la testa in segno di disperazione.

***

Quel sabato era già particolarmente impegnativo, dato che, nonostante fossero soltanto le 9 di mattino avevo alle spalle 12 ore di turno e data la situazione ce ne aspettavano ancora molte.
Marco era a Roma da un po' e la sera precedente aveva operato Josh, che peró, date le complicazioni dell'intervento aveva avuto qualche collasso con successiva rianimazione.
Stavamo avendo difficoltà a tenerlo in vita e la situazione non era per niente delle migliori.

Ero giusto in quel momento nella stanza del bambino per controllare le sue funzioni vitali, non stavamo avendo miglioramenti ma fortunatamente nemmeno peggioramenti.

"Come sta?" Appena uscì dalla stanza incontrai Marco che stava controllando Noah, l'altro bambino del progetto che fortunatamente era in condizioni leggermente migliori rispetto a Josh.

"È stabile, sono passate 24 ore e non abbiamo avuto nessun miglioramento" io lo guardai sconfortata da quella situazione. Sapevamo entrambi quando la situazione fosse complicata ma io, a differenza di Marco, ero partita già con il mio solito pessimismo.

"Sara, sai che ci vuole del tempo per questo tipo di intervento. Gli stiamo ridando una speranza di vita, pensa solo a questo" io alzai gli occhi al cielo per poi voltarmi  di nuovo verso il bambino sul letto di un ospedale e attaccato al respiratore.

Te dimmi dove sei, mi faccio tutta Roma a piedi. - UltimoWhere stories live. Discover now