35- Me lo fai un sorriso?

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La fortuna di abitare in una casa in affitto era quella che ogni trasloco era piuttosto breve, dato che non dovevo portare con me dietro mobili e altro, come quello che era appena avvenuto. Dato che nella casa dove stavo ora non avevo nessun mobiletto di mia proprietà, non ci avevo messo molto a portare tutte le mie cose a casa di Niccolò, con il suo aiuto perchè non sia mai che mi stancavo troppo o facevo troppi sforzi. Ed erano già un paio di giorni che vivevamo insieme, le cose non erano cambiate molto dalle volte precedenti seppur le sensazioni sembravano sempre nuove, Niccolò era sempre il solito disordinato che non trovava nulla seppur sotto i suoi occhi ed io ero la solita fissata con le pulizie, cosa che al mio uomo faceva divertire parecchio. Eravamo due opposti in questo eppure cercavamo di venirci incontro in tutti i modi, lui cercava di essere il meno disordinato possibile e io di non fissarmi anche sul più piccolo chicco di polvere.

Avevo fatto la notte in ospedale e ciò implicava che non vedevo Niccolò dalla sera precedente dato che quando la mattina rientrai a casa lui era già uscito per andare in studio. Fortunatamente in quella mattinata ero riuscita a dormire qualche ora, almeno fino a un oretta prima, quando Niccolò era rientrato a casa venendomi a svegliare dolcemente. In quel momento stavo cercando di sistemare i vestiti di Niccolò dato che sembrava che nella nostra camera fosse appena scoppiata una bomba per il disordine che c'era. Fortunatamente per qualche minuto non dovevo sentire i rimproveri di Niccolò sul fatto che fossi troppo fissata con l'ordine, dato che era appena andato in doccia, il che significava che sarei dovuta andare io ad aprire la porta, dato che avevano appena suonato al campanello, ma quando mi trovai davanti alla porta mi resi conto che forse non era proprio la scelta giusta da fare.

''Ciao Anna, vieni pure'' La donna davanti a me sembrava alquanta spaesata nel trovarmi lì in quel momento, il che mi fece sorgere qualche dubbio. Niccolò aveva preso il suo lato buono proprio da lei, infatti Anna si trovava davanti alla porta con un vassoio ricoperto con della pellicola e non ci misi molto a comprendere che aveva portato qualcosa a suo figlio, in fondo, Niccolò in cucina non era una cima, se in alcuni momenti non ci fosse stata sua madre si sarebbe cibato esclusivamente di carbonara ed amatriciana. Eppure, anche se non faceva molta attività fisica, ad eccezione dei periodi di preparazione al tuor, non metteva mai un grammo, anche se, fosse stato per lui, si sarebbe mangiato un chilo di pasta da solo ad ogni pasto, e un po' per questo lo invidiavo dato che a me bastava soltanto che guardassi qualche cibo più grasso per prendere due chili. Non avevo mai avuto grandi problemi con il mio corpo, avevo sempre mangiato di tutto senza troppe paranoie eppure dopo la gravidanza avevo iniziato a riscontrare problemi, anche se solo a livello psicologico, ogni volta che il mio corpo subiva qualche cambiamento.

''Sara, quanto tempo. Come stai? Ti vedo molto in forma'' Anna era rimasta sulla porta nonostante l'avessi invitata ad entrare, non che gli servisse il permesso, insomma era pur sempre casa di suo figlio, non mia. La donna mi aveva accolto fin dal primo momento nella loro famiglia, come se per lei fossi una figlia. Sapeva ogni cosa che mi fosse successo e a volte stava davvero male nel vedermi soffrire, sopratutto perché non si capacitava su come si potesse ripudiare una figlia, lei sosteneva che non si nasce madre, ci si diventa e lei ritiene impossibile smettere di amare un figlio, e posso affermare che dopo Camilla le do pienamente ragione. Anna mi era stata vicino in ogni momento, sopratutto durante la gravidanza quando c'erano quei momenti in cui Niccolò non poteva capirmi, non perché sbagliava in qualcosa ma perché in quanto uomo determinati momenti non possono essere compresi, c'era Anna al mio fianco. Con lei ero rimasta in contatto anche nel periodo in cui ero a Milano, all'insaputa di Marco, perché come glielo spiegavo che avevo fatto una chiamata di due ore con la madre del mio ex?!, e all'insaputa dello stesso Niccolò, che probabilmente non l'avrebbe presa bene. E anche in quel momento si preoccupava per me, come faceva una vera mamma, che però io non avevo mai avuto.

Te dimmi dove sei, mi faccio tutta Roma a piedi. - UltimoWhere stories live. Discover now