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Ci lasciarono lì, in mezzo ad una sala enorme.
Alcuni vampiri vestiti da camerieri entrarono per togliere l'allestimento che vi era ai tavoli.
Non ci considerarono minimamente, facevano solo ciò che gli era stato ordinato.

"Ci hanno letteralmente presi per il culo!" Sbottò Tony. Al suo fianco la fidanzata gli stringeva le mani come per trasmettergli calma.

"Già, che facciamo?" Mi chiese Luca.
Scossi le spalle, cosa ne avrei potuto sapere io, i vampiri non si degnavano di rispondere alle mie domande, anzi, mi ridevano in faccia spudoratamente.

"Che ne pensate di fare un giro del castello?" Domandò titubante Sarah.
"Così da farci ammazzare?" Tony la fulminò.

"Non so ragazzi, se adesso avessero voluto tenerci a bada ci avrebbero legati nuovamente, non credete?" Ripropose la ragazza dalla chioma rosa.
" Sono d'accordo con lei" tuonò Nat, la guardai curiosa, era strano che lei prendesse l'iniziativa o che facesse qualcosa di inaspettato.

"Beh...alla fin fine stiamo solo girando, non sappiamo che fine abbiano fatto i nostri compagni, magari vedendoci in giro penseranno che ci siamo arresi a loro e nel frattempo potremmo fare le nostre ricerche."
Disse, nella sua voce si percepiva insicurezza.

"Perché no. Se ho capito bene, tu vorresti girare il castello per cercare delle risposte e credi che potremmo farlo senza problemi perché ci considerano abbastanza ingenui e deboli, giusto?" Lei annuì sicura.
Sarah ci sorrise, come a ringraziarci per non averle dato della pazza.
Riuscivo a vedere la sua insicurezza a chilometri di distanza, aveva sempre paura del rifiuto ed era convinta che valesse meno degli altri.
Le restituii il sorriso per confortarla, un gesto che apprezzò.

"Voi venite?" Chiesi al resto del gruppo non appena alzata.
Nat e Sarah mi seguirono immediatamente nel gesto, Caleb altrettanto.

Melania e Selena annuirono facendo la stessa cosa.
Mentre gli altri erano titubanti.

"Ragazzi, non credete sia meglio restare tutti uniti?" Chiese Selena.
Luca ed Matteo annuirono, Tony e Deborah nonostante gli si leggesse l'incertezza nel volto fecero la medesima cosa.

Ci guardammo attorno e decidemmo che direzione prendere, avremmo evitato di certo quella in cui sono andati i nostri compagni.
Così salimmo la scalinata da cui scese un'ora prima il principe e svoltammo a destra, davanti a noi vi era un lungo corridoio in pietra con alle pareti delle torce appese, era quasi identico a quello che avevo visto precedentemente con l'unica differenza che qui vi erano alcuni ritratti, a fine corridoio si poté notare che l'ultimo quadro rappresentava il principe.

In silenzio continuammo a camminare, quel luogo era come un labirinto, ci ritrovammo di fronte a due scale, una che scendeva e l'altra che saliva... per visitare quel castello ci voleva molto tempo, che ovviamente noi non avevamo.

"Da che parte andiamo?" Domandò Deborah, prendendo parola per la prima volta.
"Chi ha il cellulare?" Chiese Caleb, tutti alzarono la mano a parte me.
"Che ne pensate se ci dividessimo e non appena abbiamo finito ritrovarci tutti nella stessa sala di poco fa?" Propose.

"Non mi sembra una buona idea" risposi.
"Perché?" Chiese.
"Sappiamo benissimo che non appena qualcuno si separa dal gruppo accade qualcosa di brutto, perché dovrebbe essere diverso questa volta?"

"Abbiamo i cellulari, per ogni evenienza chiameremo" disse ovvio.
"Cal, è pericoloso! Dobbiamo rimanere uniti, più siamo e meglio è!" Aggiunsi.

"Però potrebbe avere ragione" disse Sarah.
"In cosa?" Chiesi spazientita, come era potuta uscire un'idiozia così assurda dalla bocca di Caleb, e non solo Sarah ma anche il resto del gruppo ne era quasi convinto.

"Facendo come ha detto lui ci sbrigheremmo e poi che speranza credi di avere con dei vampiri, ce n'è l'intero castello pieno, anche se restassimo in dieci o in cinque con loro saremmo ugualmente morti!" Precisò, il suo discorso aveva un senso logico, ma perché rischiare così tanto.

"Bene, quindi è deciso." Aggiunse Caleb.

Tony, Deborah, Luca e Matteo si misero direttamente assieme.
A loro si aggiunge Selena.

"Che fai Sel?" Domandò la sua amica.
"Preferisco stare con loro" rispose incerta.
"Ma...i o voglio andare con Iris" si affrettò a rispondere la bionda.
"Perché? Loro prendono sempre decisioni troppo rischiose" ribatté la riccia.

"Ma smettila, hanno sempre riflettuto prima di prenderle, non saremmo vive senza di loro" la ragazza sembrò irritarsi, tutti noi rimanemmo in silenzio di fronte quel battibecco, ma Natasha le interruppe poco dopo.

"Ragazze, non mi sembra il caso di litigare, Mel vieni con noi, tra mezz'ora ci rincontreremo tutti nella sala, va bene?" Le due ragazze annuirono, anche se negli occhi dell'una e dell'altra c'era un tocco di delusione.

Il nostro gruppo andò al piano superiore, facemmo carta, sasso e forbice per decidere chi dovesse andare al piano di sotto e chi al piano di sopra.

Non avevo un buon presentimento, immaginavo che ben presto ci sarebbe stato qualche problema.
..............

Qualche minuto dopo esserci divisi proseguimmo per la nostra strada.
Al piano superiore vi erano tantissime stanze, Caleb titubante ne aprì una, ma all'interno era buio.

Sbuffai attirando l'attenzione dei miei compagni.
"Che c'è?" Mi chiese Caleb.
"Questo castello è tutto uguale, i corridoi sono identici a quelli che ho visto prima di essere legata con voi, e le stanze sono sempre buie.
Non si capisce assolutamente nulla!" Sbottai innervosita.
Una reazione che notai aver spesso da quando misi piede al Bran Castle.

"Non credi sia fatto apposta?" Ghignò una voce alla nostre spalle.
Tutti ci voltammo spaventati.
Il gemello di Marcus sembrava abbastanza divertito di vederci.

"Cazzo!" Sussurrai.
Mi guardò divertito per poi riprendere a parlare.
"Seguitemi, avrete sicuramente fame" ci voltammo tutto gli uni verso gli altri, non capimmo perché questa gentilezza e ad esprimere questa nostra perplessità fu Melania.

"Perché mai dovremmo farlo? Possibilmente sei tu quello che vuole mangiare." Il vampiro rimase a riflettere qualche secondo per poi riprendere a parlare.
"Beh, non credi che se avessi voluto mangiarvi sareste già tutti morti?"

Risi, risi di cuore.
Tutti rimasero a bocca aperta dalla mia reazione, anche io stessa inizialmente, ma presi coraggio e parlai.

" Trent o Trota... non ricordo il tuo nome, ma trovo buffo ciò che hai detto.
Ci stai praticamente dicendo di stare tranquilli perché se ci avessi voluto mangiare a quest'ora non saremmo qui... beh, hai ragione!
Ma noi non potremmo ugualmente crederti, in quanto la nostra classe si è divisa proprio perché ci sono stati alcuni che hanno pensato che non potesse essere una trappola una semplice porta aperta, e ti dirò, in fondo avevano ragione...che senso aveva, eravamo lì, deboli." Sorrisi amaramente, presi un respiro e continuai.

"Deboli, perché per voi siamo solo carne da macello e lo si capisce ogni qualvolta posiate lo sguardo su di noi."

Natasha mi strinse la mano, come per trasmettermi forza, questa situazione mi stava letteralmente facendo impazzire.

Il vampiro mi sorrise come risposta, prese a camminare e senza accorgercene ci ritrovammo a seguirlo.

Aprì una stanza di quel corridoio che al suo passaggio si illuminò, sopra vi era una tavola imbandita, mi guardò a mo' di sfida ma non gli diedi la soddisfazione di una risposta.

"Sai ragazza, sei molto brava con le parole e non mi stupisco sul fatto che i tuoi amici ti seguano, ma come puoi vedere" con un gesto della mano indicò la tovaglia
"Non ho mentito e non intendo farlo, non ne sono il tipo."
Feci una smorfia di disgusto, ovviamente non rivolta al cibo, ma al cosiddetto vampiro.

" Travor..." un altro essere si parò davanti la porta.
"Si?"
"Cinque umani sono al piano di sotto, che facciamo?" Chiese, era un ragazzo giovane sui sedici anni, aveva un volto incantevole si poteva notare però dal tono della voce che rispettava l'autorità del vampiro più grande.
I suoi occhi gelidi puntarono quelli di Nat... dovevo capire perché tutti la guardavano in quel modo, stavo iniziando a perdere la pazienza.

"Portali qui, Nathan deve dire delle cose." Il ragazzo si sistemò i capelli di un biondo particolare tendente al bianco, successivamente, lasciò la stanza.

"Prego, accomodatevi."

Red MoonWhere stories live. Discover now