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Marcus Pov

Mio padre interruppe il discorso per cui mi ero dovuto preparare psicologicamente:
avrei dovuto convincere mio cugino a lasciar perdere o perlomeno a sostituire i sacrifici...ma adesso tutto ciò che avevo da dire sembrava essersi dissolto nel nulla.

"Allora...che avevi da dirmi?
Mio padre e Travor erano andati via dallo studio in cui ci eravamo rinchiusi, lasciandomi solo con lui, il cugino a cui all'età di soli dodici anni avevo giurato fedeltà eterna.
Ne erano passati di anni da quel giorno, gli umani ci avrebbero definito vecchi, anzi, decrepiti.

"Ehm...niente"

"Avanti, ti devo persino pregare per farti parlare?"

"È difficile quello che ha da dire"

Disse il più piccolo dei miei fretelli introducendosi all'interno dell'ufficio; ma che ne poteva sapere lui di ciò che avevo da dire?

"Tu cosa c'entri?"
Mi anticipò Nathan leggermente innervosito.
"Ho da dire la stessa cosa!"
Prese posto accanto a me come se fosse stato invitato a farlo, volevo molto bene a mio fratello, anche se non lo avevo mai dimostrato;
forse per questo lui non si era mai confidato con me è Travor, probabilmente perchè pensava che non lo volessimo, ma si sbagliava di grosso.

"Beh...allora parlate, che cosa aspettate?"
Iniziò a sbattere ripetutamente le dita contro la scrivania, come se si sentisse a disagio dalla situazione creatasi.
Mio fratello mi guardò e facendosi coraggio prese a parlare.

"Volevamo chiederti di lasciare perdere questa storia dei sacrifici e della luna rossa."
Disse di getto.

Nostro cugino che rimase inizialmente turbato dalla frase scoppiò immediatamente in una fragorosa risata.

"Ma vi è dato di volta il cervello?"
Continuò a ridere imperterrito.
"No...siamo seri!"
Aggiunsi io.

"E sentiamo..."
Si schiarì la voce proseguendo con la sua frase
"Qual è il motivo di tale decisione?"
Chiese inarcando un sopracciglio con fare incuriosito.

"Melania e Natasha..."
Rispose Nicholas.
"Melania?
E chi è?"

Mio fratello roteò gli occhi, sapeva benissimo che mio cugino non dimenticava nè i volti nè i nomi delle persone.

"Onestamente...pensavo avessi una cotta per Iris"
Continuò divertito e allo stesso tempo con un tono di voce più dura.

"Cosa...ehm, no!
A me piace Mel!"
Affermò sicuro mio fratello.

"E tutto questo lo hai capito in quanto?
In due giorni?"
Continuò a prendersi gioco di lui facendomi innervosire.

"Adesso basta!
Cos'è, il viaggio con lingua lunga ti ha fatto tornare con un bastone infilato su per il culo?"
Difesi Nicholas per la prima volta nella mia intera esistenza, il gesto fece rimanere di stucco sia Nathan che Nicholas stesso.

"Bene..."
Si ricompose il Principe.
"Noto che stiamo parlando seriamente!
Fatemi ben capire, io dovrei mandare a puttane la vita di mia madre ed il benessere del regno per delle sciocche vite umane!"
I suoi occhi si tinsero di rosso sangue a causa del nervosismo.

"Fratello!"

Ma cos'era, la giornata delle interruzioni?

Natalie varcò la soglia dell'ufficio seguita da Natasha e Melania, dietro di loro c'era anche Iris che aveva un'espressione delusa dipinta sul volto.

"Sorella!"
Entrambi si lanciarono infiniti  sguardi di fuoco, prima che quest'ultimo ritornasse a parlare.

"Vorresti aggiungere qualcosa anche tu?
Oramai siamo in vena di richieste..."
Ironizzò.

"Che stronzo egoista che sei.
Pensi solo a ciò che ti conviene!
Non pensi a me, o a loro!
È vero, anche io ho da chiederti qualcosa riguardante la mia di vita, ma per prima vorrei pensare ai miei cugini che ci sono sempre stati per me e che hanno sempre accettato i miei comportamenti!"

"Credi che io non li abbia accettati o che non ti voglia bene?"
Alzò il tono della voce facendo sussultare le tre ragazze dietro Natalie, la rossa mi osservava spaventata ma non potei avvicinarmi per confortarla come avrei voluto.

"Non dico questo, ma ragiona!
Abbiamo vissuto fino ad adesso senza nostra madre, ce la siamo cavata alla grande, perchè continuare a riportarla in vita se tanto sappiamo come andrà a finire!"
Rispose la ragazza con lo stesso identico tono che le aveva riservato il fratello.

"Non ti preoccupare, farò uccidere nostro padre prima del suo risveglio"
Ghignò lui.
"Cosa???"
Tutti rimanemmo scioccati, nemmeno io e Travor sapevamo questo lato del piano.

Lui annuì e con un'eleganza che apparteneva solo a lui si recò verso la porta, oltrepassando la sorella e le due ragazze dietro di lei, si soffermò di più verso l'ultima, lingua lunga, che non osava guardarlo, mentre lui riprese a parlare proprio davanti alla sua figura.

"Come potete aver intuito...la mia risposta è no, i sacrifici verranno eseguiti!
Non solo per ciò che conviene a me, ma per ciò che è più giusto per il regno."

"Bastardo!"
Disse tra i denti Iris, Nathan, d'altro canto sembrò far finta di nulla e finalmente andò via.

Iris Pov

Quel maledetto principe dei vampiri!
Come poteva essere cambiato così rapidamente?
Mi ricordava lo stesso ragazzo che conobbi la sera in cui fui legata assieme ai miei compagni.
Quello malefico che si divertiva a vederci soffrire  e che non riusciva a  sopportare il fatto che un'umana come me avesse avuto l'audacia di rispondergli a tono.

Tutti noi restammo in quello studio in silenzio per svariati minuti.
Natalie sembrava delusa, pronta ad un attacco di isteria o cose simili.
Melania e Natasha andarono ad abbracciare sconsolate i loro rispettivi amori, mentre io e la Principessa più simili che mai rimanemmo all'impiedi a pensare e ripensare a ciò che era appena accaduto.

"Che giorno sarà la luna rossa?"
Osai chiedere.
"Questa Domenica!"
Rispose con tono triste Nicholas.
Io e le mie amiche spalancammo gli occhi, oggi era Venerdì...mancava solo un giorno e tutto ciò sarebbe volto al termine?

"Cazzo, non sono pronta a morire"
Scoppiò in lacrime la rossa che venne immediatamente stretta tra le braccia di quel vampiro che fino ad adesso avevo odiato e considerato crudele, quanto in realtà lui era il buono della situazione e Nathan il cattivo!
Volevo sotterrarmi, come avevo potuto cedere al suo fascino?
I miei genitori ne sarebbero rimasti delusi.
Rinfacciandomi tutto quello che avevo sbagliato fino ad allora mi allontanai da quell'ufficio in cui l'aria si era fatta fin troppo asfissiante.
Raggiunsi la mia camera che stranamente non era stata toccata da nessuno;
pensavo che una volta tornata, Natalie, avrebbe riutilizzato la sua stanza ma a quanto pare mi sbagliavo.

Toc toc!!!

Il bussare alla porta mi distrasse dai miei pensieri, andai ad aprire e trovai lì ad un passo da me una persona a me, un tempo, molto cara e che in quel luogo era diventantato un completo sconosciuto.

"Caleb!"

Red MoonDonde viven las historias. Descúbrelo ahora