10/parte I

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Nathan's Pov

Dopo che l'umana entrò in camera raggiunsi i miei cugini nello studio che un tempo apparteneva a mia madre, ripensai per tutto il tragitto a quella ragazza, nonostante fosse spaventata da me riusciva anche ad essere imbarazzata dalla mia presenza.

Che soggetti strani gli umani!

"Nathan"
Mi disse appena entrai Marcus.
"Cugino. " Risposi.
Avanzai subito verso il tavolo che ultimamente era pieno di scertoffie di vario genere.
Vampiri di tutto il mondo chiedevano di poter partecipare alla cerimonia di resurrezione di mia madre!
Mia madre era un'ottima governante, amata e rispettata da tutta la società, eppure ebbe una sorte molto spiacevole.

"Il Conte Wilhelm di Francoforte chiede la tua presenza al matrimonio della sorella per questo Giovedì."
Mi disse Travor rompendo il silenzio.

"Che giorno è oggi?" Domandai annoiato.
"Martedì cugino."
La loro espressione, di mio cugino Travor e del fratello gemello Marcus, era divertita, sapevano benissimo quanto odiassi i matrimoni d'altronde quello dei miei genitori non fu dei migliori.

"Riferisci che sarò impegnato con i preparativi della cerimonia. " Dissi a Travor che annuì perplesso.
Immaginavo avrebbe detto qualcosa, attendevo solo che iniziasse a parlare.

"Nathan...hai rifiutato più volte i suoi inviti, credo dovresti accettare o i vostri sudditi penseranno ci sia qualche tipo d'astio tra voi. "
Mi rispose

Ed ecco che sganciò la bomba.
Aveva ragione.
In più i sudditi tedeschi erano persone abbastanza difficili, tenevano molto a certi rituali.

"Cugino mio... chissà cosa farei senza di te!" Ammisi provocandogli una risatina consapevole.
"Sai, mi sento escluso." Disse Marcus mettendo il broncio, provocando risate da parte mia e del suo gemello.

"Non ti preoccupare, tu sei il mio preferito...in altri argomenti però."
Gli dissi rivolgendogli un occhiolino a cui rispose con sorriso malizioso di quelli che avrebbero fatto sciogliere tutte le vampire del castello.

Passammo l'intera giornata a svolgere compiti di cui mi occupavo da più o meno mezzo secolo.
Non vi era mai pace per un principe, cosa avrei dato per essere un umano puro, con una vita insignificante come le altre.
Essere quasi del tutto immortale era estenuante!
Fortunatamente con me c'erano i gemelli, qualche volta ci ritrovavamo a punzecchiarci proprio come quando eravamo dei piccoli vampiretti.
Cosa mai avrei potuto fare senza di loro?

Probabilmente, avrei tentato il suicidio.
Sono la mia colonna portante.
Darei la vita per i miei stessi cugini.

Vidi Nicholas bussare alla camera di Iris verso le sei e mezza.
Lei aprì la porta e a coprirla vi era solo un asciugamano, i capelli bagnati le colavano lungo il collo, non si accorsero minimamente della mia presenza, la ragazza fece entrare il ragazzo nella sua stanza ma prima che avesse richiuso la porta riuscii ad impedirlo inserendo un piede.

La ragazza mi guardò spaventata, probabilmente non se lo aspettava.
Mi venne da ridere ma riuscii a rimanere composto.

Cosa avrei dovuto dirle adesso?
Sono abbastanza incuriosito da te era una vera domanda o avrei semplicemente fatto una figura di merda?

"C'è qualcosa che non va?" Ruppe lei il silenzio.
Il mio sguardo passò da lei a mio cugino in fondo alla stanza che ci osservava disteso sul letto.
Provai un certo tipo di fastidio, lui era così privo di responsabilità da poter persino socializzare con i sacrifici.

La ragazza sembrò sfiorarmi il braccio, ma se ne pentii immediatamente non appena il mio sguardo le ricadde addosso.

"Ehm...scusa, non volevo. "
"Non ti preoccupare"
La tranquillizzai. Lei sembrò essere destabilizzata da quel gesto ma non ci feci molto caso, anzi avrei fatto qualcosa di ancora più destabilizzante per lei.

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