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Nathan's pov

Come aveva potuto fare una cosa del genere, mettersi dalla parte di quell'uomo pur di sopravvire.

Ero così deluso e arrabbiato con lei ma, nonostante ciò, appena sentii pronunciare da mio zio quelle parole non ci vidi più.

Con tutta la forza che avevo in corpo sfuggii alla presa dei due omoni che mi trattenevano, li trafissi con lo stesso pugnale che avevo usato per i sacrifici e corsi verso Vladimir per pugnalarlo al suo lurido cuore.

"Fermatelo!!!"
Un gruppo di dieci vampiri mi attaccò, riuscii a sconfiggerne due ma gli altri mi catturarono riservandomi un colpo alla testa.

Persi i sensi per non so quanto tempo, l'unica cosa che ricordavo erano quelle bestie che mi assalivano... provai a muovermi ma qualcosa me lo impediva.

"È inutile che ci provi figliolo... siamo stati murati"
Aprii gli occhi a quelle parole, tutti noi appartenenti alla famiglia reale eravamo stati murati.

"Padre..."
Sussurrai
"Mi dispiace così tanto!"
Dissi iniziando a singhiozzare, pentito.
Lui mi rivolse un dolce sorriso come se nulla di tutto questo fosse mai accaduto, come se per un secolo non gli avessi mai riservato odio.

"Non piangere cugino... riusciremo a liberarci!"
Affermò Marcus.
"Sì... lei ci aiuterà, stanne certo!"
Mi incoraggiò Nicholas, alludendo ad Iris.
Scossi la testa, di certo non lo avrebbe fatto, mi odiava.
Avrebbe preferito vedermi morire, nonostante io l'amassi.

"Si che lo farà, fidati fratello!"
Guardai Natalie, chiesi scusa anche a lei che non tardò a perdonarmi... a quanto pare ero l'unico rancoroso della famiglia.

"Beh... meglio che si sbrighi, o la ucciderò io stessa!"
Ok... ritiro ciò che ho detto, anche mamma era rancorosa.
"Tesoro smettila, è la ragazza che tuo figlio ama!"
Rispose mio padre facendomi arrossire, sentire quelle parole ad alta voce mi faceva realizzare quant'ero nella merda.

"Oh... potevi sceglierne una migliore!"
Disse severa ma con un tono leggermente divertito.
Ed ecco perchè adoravo mia madre, nonostante fossimo in quella situazione lei riusciva a sdrammatizzare, ad Iris sarebbe piaciuta.

"Zia ti assicuro che quella ragazza dalla lingua lunga è molto astuta."
Le fece l'occhiolino Marcus.
Lei sorrise in risposta ed il silenzio regnò nella stanza finchè Natalie non parlò.

"Marcus.."
"Si?"

"Ehm... stavo pensando, hai mai... cioè, hai mai toccato Natasha?"
Lui inarcò un sopracciglio facendo finta di non capire, tutti ci voltammo curiosi, io anche leggermente irritato al solo pensiero... adesso che sapevo fosse mia sorella avevo solamente voglia di conoscerla meglio.

"Ehm... c cosa intendi per toccata?"
Iniziò ad incespicare con le parole.
"L'hai scopata?"
Andò dritto al punto Travor.

"Hey!"
"Oii!!!"
Entrambi i miei genitori rimproverarono il biondo per la sua schiettezza, che in risposta sorrise innocente.
"Ah beh... no!
Mi sono limitato a baciarla, prima della cerimonia."

"Che schifo!"
Annunciai.
"Non sapevo fosse mia cugina!!!"
Affermò in sua difesa.
"Ma è comunque identica all'altra mia sorella."

"Ok, ma sono comunque due persone differenti!"
Si giustificò.
Scossi la testa non del tutto convinto.

"La smettiamo di parlare di mia figlia come se fosse un oggetto?"
Ci rimproverò mio padre, annuimmo entrambi e rimanemmo in silenzio finchè qualcuno non aprì la porta.
Era quel Cullen o Caled... chi aveva capito il suo nome?
Sapevo solo di non sopportarlo.

"Tu!
Pezzo di merda... dove sta Iris?"
Urlai.
Il ragazzo era leggermente scosso ma non mi rivolse comunque la parola.

"Cazzo come ti ucciderei!"
Affermò Marcus.
"Già... ti mangerei vivo se ne avessi la opportunità"
Continuò il suo gemello.
"Ma che schifo... io lo torturerei e basta, almeno soffre"
Sorrise maligno Nicholas, per la prima volta lo stimavo.

"Quelli murati siete voi al momento!"
Ebbe il coraggio di rispondere.
Mia madre e mio padre lo guardarono male, i loro canini si erano fatti più grandi, sinonimo di fame.

"Ragazzo, conviene che esci da qui"
Gli consigliò mia sorella, con la solita gentilezza che la caratterizzava.
"Sì... dato che tu sei la più cortese, ecco a te del sangue!"
Gli porse il braccio che lei affrettò a mordere, il ragazzo si staccò molto presto... quella quantità di sangue non era abbastanza per stare bene ma almeno non la lasciava morire.

"Voi verrete nutriti domani... quando imparerete l'educazione!"
Ghignò prima di uscire dalla porta.

"Bastardo!"

Iris Pov

Ormai era lunedì, ero in pensiero per Nathan, avevo fatto un errore madornale a fidarmi di Vladimir ma almeno eravamo tutti vivi.
Dopo che i reali furono rinchiusi nelle segrete Vladimir mi afferrò la mano e mi porto con sè sul trono, banchettammo tutti insieme, Alexander venne immediatamente cacciato dal castello ed io ero costretta a subire.

"Cara... oggi andrò in città!
Controllerò che le truppe siano abbastanza grandi per poter invadere il paese."

"Va... va bene!"
Risposi seduta sopra una panchina in giardino.
"Vieni qui..."
Mi chiese di avvicinarmi, lo ascoltai ed inaspettatamente mi baciò.
Mi staccai riluttante, ma come si era permesso a toccarmi in quel modo?

L'uomo si accorse del mio gesto e con forza strinse il mio viso.

"Se non vuoi che ti faccia del male, devi essere brava e buona e rispettare ciò che faccio!
Va bene?"
Annuii spaventata, quell'uomo era pieno di guardie con sè e  se solo avessi provato ad alzargli un dito, loro, mi avrebbero impalato.

"Ah... e voglio che mi chiami amore.
È un ordine!"
"O-ok..."
Risposi.
Lui inarcò un sopracciglio aspettandosi di più, mi sforzai e lo accontentai.

"Va bene, amore!"
Mi sorrise e mi ribaciò.
"Bene... andiamo!"
Lasciò il castello in compagnia dei suoi uomini, corsi immediatamente in quella camera che un tempo era di Natalie e che poi passò a me, ma adesso, era di nessuno.
Io e Vladimir avevamo preso posto nella camera di Nathan, dove ancora non vi avevo messo piede.

Scoppiai a piangere sopra quel letto ormai tanto familiare, pensai a tutti i miei amici e ad i loro sguardi delusi.
Improvvisamente mi venne un'idea... se quel pezzo di merda era in città allora avrei potuto raggiungere le segrete.
Corsi verso quelle scale ma vi trovai delle guardie.

"Mia regina!"
Si inchinarono.
"Ehm... dovrei passare!"
Entrambi fecero cenno di negazione con il capo.
"Il Re non vuole!"
Affermò uno di loro, alto poco meno di due metri.

"Beh... non lo verrà a sapere" sorrisi innocente, i due mi guardarono severi facendomi perdere immediatamente le staffe.
Colpii il più alto nelle parti intime e mentre lo vidi inginocchiato dal dolore ne approfittai per afferrargli la  testa e sbatterla ripetutamente sul pavimento, provocandogli un trauma cranico.
L'altro soldato, leggermente spaventato, iniziò a correre per chiedere aiuto, lo raggiunsi e sorridendo sadicamente gli provocai lo stesso danno cerebrale dell'amico, erano vampiri, sarebbero guariti!

Corsi velocemente in quelle segrete.
Tante urla rimbombavano in quel posto tetro, controllai porta per porta, finchè non sentii la sua voce.

"Lo vedevo come un padre... quel pezzo di merda!"

"Almeno non lo è veramente!"
Disse pieno di rammarico Nicholas.
"Chissà dov'è Melania..."
Sussurrò.

"Qualcuno è innamorato!"
Disse una donna leggermente divertita, nonostante dalla voce si potesse percepire anche della stanchezza.
"E non è l'unico... tranne me, zia, sono tutti innamorati!"
Affermò Travor.
Sussultai quando il bellissimo principe rispose.

"Purtroppo!"

Corsi via non appena percepii con il mio udito che le guardie si stavano risvegliando, uscii da quel seminterrato parandomi davanti a quegli omoni che mi guardavano in un misto tra l'incazzato e l'impaurito.

"Bene ragazzi... spero che non andiate a dire al Re della visitina, perchè non ci metto niente ad impalarvi!"
Gli rivolsi un occhiolino correndo poi nella direzione opposta alla loro.

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