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Iris pov

"Iris!"

Aprii gli occhi al suono di quella voce, una donna dai miei stessi tratti e colori mi stava osservando sorridente.

"Si mamma?"
Chiesi sbadigliando dalla troppa stanchezza.

"Sai che giorno è oggi?
Il giorno del tuo quattordicesimo compleanno!"
Mi sistemai meglio sul letto, per poterla ascoltare attentamente.
"Beh...oggi, scoprirai quel piccolo segreto di cui ti ho sempre parlato...sei pronta?"
Annuii decisa, non ero mai stata più emozionata e pronta di così, da come me ne aveva parlato sembrava qualcosa di molto importante.

"Iris...
Iris!!!"

"Mamma ho detto, sì, ho capito!"

Leggere scosse sembravano muovere tutto intorno a me, guardai spaventata la figura di mia madre, che in un attimo si dissolse e a prendere spazio fu la figura del Principe.

"Finalmente!
Te lo hanno mai detto che sei una dormigliona?"
Stropicciai gli occhi insistentemente, tutto quello che avevo visto era un sogno...ma com'era possibile?
Sembrava tutto così reale.

"E lo sai che parli nel sonno?"
Continuò il ragazzo imperterrito.

"Te l'hanno mai detto di stare in silenzio quando una persona si è appena svegliata?"
Sbottai innervosita.
Scesi dal letto con un bel salto dirigendomi verso il bagno per rinfrescarmi, oggi era il giorno del matrimonio e finalmente dopo questo sarei tornata da Nat.

"Ma come sei scorbutica oggi!"
Rispose lui divertito prima che gli sbattessi la porta del bagno in segno di risposta.
Dopo essermi lavata mi misi ad asciugare i miei lunghi capelli castani, mamma li adorava tantissimo, dopo il mio quattordicesimo compleanno ogni volta che poteva li spazzolava raccontandomi sempre lo stesso segreto, la stessa storia.
La storia di Alec Irwin, il mio antenato.

Alec era un cacciatore di bestie, mamma non specificò mai l'aspetto di esse, ma immaginavo fosse qualcosa d'importante dato che per riferirmelo aspettò i miei quattordici anni.
Poco meno di un secolo fa, Alec riuscì ad uccidere molte di quelle creature mostruose, venendo anche defininito un eroe, il salvatore!
Mamma però era molto preoccupata,  diceva sempre di tenere il segreto per me, e di non riferirlo nemmeno a Nat che per me era come una sorella.
Se qualcuno lo avesse scoperto avremmo potuto passare una serie di guai, e fu per questo che mi iscrisse a Jujutsu, una delle arti marziali più famose al mondo che fortunatamente mi piacque molto.
Contemporaneamente praticai anche tiro con l'arco e qualche volta mi allenavo con papà a kickboxing.
Lui sapeva di quella storia, sapeva che Alec era l'antenato di mia madre e a quanto pare anche lui aveva una storia simile.
Mamma e papà si conobbero proprio verso i quindici anni, agli inizi dei loro allenamenti, crebbero praticamente assieme e solo a diciannove anni scoprirono per cosa si allenavano.
Io ancora non avevo avuto l'onore di saperlo.
Tutti quegli allenamenti a me personalmente non servirono a niente, ma sapevo benissimo che in una situazione di pericolo me la sarei cavata molto bene.
Nonostante la mia pigrizia, grazie ai miei allenamenti ero sempre il massimo ad educazione fisica, ma preferivo comunque non dare nell'occhio.

Il bussare insistentemente alla porta mi fece ritornate sul pianeta terra, spensi il phon e attesi che qualcuno iniziasse a parlare.

"Ti ho portato i vestiti e l'intimo che ha comprato il mio autista, scegli quale ti piace e indossalo in fretta, perchè siamo in ritardo!"

Aprii la porta velocemente, il ragazzo non aspettandoselo sussultò.

"Beh, i Principi si fanno aspettare no?"
Sorrisi.
Lui mi guardò stranito e incuriosito.
"Ma che ti prende, fino a poco fa sembravi incazzata nera e adesso sorridi?"
Si grattò la nuca imbarazzato.

Red MoonWhere stories live. Discover now