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Iris Pov

Un'altra settimana passò velocemente, per mia fortuna Vladimir stava tanto tempo fuori... non avevo ben capito come avrebbe voluto conquistare il mondo umano, sembrava tutto così surreale!

"Tesoro sono tornato"

Ed ecco che parli del diavolo e spuntano le corna... o come avrebbe detto Nicholas, parli delle corna e spuntano i cornuti.
Risi quando me lo disse, era lo stesso giorno in cui entrò in camera mia dopo che ero appena uscita dalla doccia, lo stesso giorno che Nathan aveva impresso nella mente e di cui mi aveva fatto tremila domande.
Cavolo come mi mancava!

"Ehi amore..."
L'uomo mi si avvicinò richiamandomi, sempre in quei modi che mi infastidivano parecchio.
Gli sorrisi pur di evitare di ricambiare con quei termini.

Iniziò a togliersi la maglia mostrando il suo fisico palestrato al punto giusto, nonostante fosse vecchio... in teoria... era pur sempre un uomo affascinante, anche se molto inquietante.
Quei suoi occhi grigi mettevano paura, soprattutto se iniziavi a guardarli per più di qualche secondo.

"Vieni qui"
Mi avvicinai a lui silenziosa, sapevo che mi avrebbe baciata, anche se speravo evitasse.
Mi afferrò il viso e come programmato mi diede un bacio a stampo, dopodichè mi guardò negli occhi per poi ripuntare il suo sguardo sulle mie labbra.
Aveva un espressione diversa, come se volesse andare oltre.
Le sue mani inaspettatamente iniziarono ad accarezzarmi tutta la schiena per poi arrivare ai miei glutei, ne strizzò uno facendomi sussulture.

"C che fai!
Balbettai allontanandomi.
Lui si avvicinò e con forza mi prese in braccio.

"Lasciami!!!
Vlad... ho detto lasciami, che vuoi fare???"
Iniziai ad urlare, l'uomo in silenzio mi fece sdraiare sul letto sovrastandomi con il suo corpo.
Mi guardò negli occhi e mi sussurrò ciò che non avrei mai voluto sentirgli dire.

"Prendo ciò che è mio"

"No!!!
Noo!!!"
Iniziai ad urlare dimenandomi, la sua bocca avventò il mio collo, tempestandolo di baci e morsi vari... faceva male e quello era solo l'inizio di un incubo.

"Lasciami... non sono tua!!!"
Cominciai a piangere iniziando a colpirlo con tanta forza, l'uomo si fermò un istante guardandomi con quegli occhi diventati ormai rossi dalla rabbia.

"Bene... non lo vuoi fare volontariamente?
Allora ti legherò!!!"

Sgranai gli occhi impaurita, ma come poteva fare questo?

"Perchè... perchè ora?"
Chiesi, mentre lui si affrettò a chiudere la porta a chiave e a prendere delle catene da un armadio.

"Perchè sono un uomo... ho già aspettato più di una settimana con la speranza che ti concedessi volontariamente!"

"Ma non ne abbiamo mai parlato!!!"
Gridai, sembrava una gara a chi urlasse di più.
"E c'era da dirlo??"
Rispose a sua volta con lo stesso tono.
"Certo... pensavo ti andasse bene tutto questo, fino ad ora!"
Mi affrettai a dire.

"Come potrebbe andarmi bene?
Ho una Regina che nemmeno mi parla, spiegami a cosa serviresti se non a soddisfarmi e a darmi degli eredi!"
Spalancai la bocca incredula.
Come poteva trattare una donna in quel modo?
Ma che razza di uomo era?

"Non so che fine abbia fatto tua moglie... ma sappi che era una donna veramente sfortunata, e mi dispiace persino che tu abbia dei figli che fortunatamente, di te, non hanno preso nulla!"
Lui scoppiò a ridere maligno ed iniziò ad avanzare verso di me ancora distesa sul letto.

"Non me me frega un cazzo di loro... per quanto riguarda la loro madre, beh... è rimasta uccisa secoli fa, per cause sconosciute." Tenne a precisare quest'ultima frase lasciandomi intendere che fosse stato lui la causa della sua morte.

Red MoonWhere stories live. Discover now