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Durante la colazione notai una grande finestra che affacciava sul bosco.
Lì, tutto solo, vi era il Principe.
Sentendosi osservato si voltò, notando i miei occhi puntare solo lui.
Sentii le guance arrossarsi, era veramente bello, e quella mattina era stato persino gentile.

"Iris, ti va se ci riunissimo tutti in camera di Tony e Deborah?"
Distolsi lo sguardo dal ragazzo per posarli sulla ragazza che mi stava richiamando.

"Sinceramente non mi va, ma grazie " dissi a Melania.
Caleb seduto al mio fianco mi prese la mano, lo guardai un attimo, intravidi nel suo sguardo un certo rammarico.

"Che succede?" Sussurrai.
Lui scosse la testa, nel tentativo di farmi lasciar perdere.

"Hey...ti conosco abbastanza bene, dimmi cos'hai?" Provai di nuovo per farmi dare una risposta.

"Sono solo stanco, ed in più non volevo che tutto ciò accadesse, sai benissimo quanto tengo a te e anche a Nat ma..."
"Ragazzo...!" Lo interruppe Vladimir.
Lui alzò il capo nella direzione da cui provenne la voce.

"Si?" Domandò insicuro.
"Seguimi, devo dirti qualcosa." Sembrò perdere colorito ma lo seguì ugualmente senza fare storie.

"Chissà cosa ha da dirgli?" La Rossa era molto incuriosita, proprio come tutti noi al tavolo.
" Ce lo faremo dire più tardi, andiamo dai." Incitò Tony a seguirlo.

"Tu non vieni?" Lidia, la ragazza con cui fin'ora non avevo mai parlato si riferì a Natasha, che mi sorprese non appena non accettò l'invito.
"Nat, se vuoi puoi andare." Aggiunsi.
Non avrei mai voluto allontanarla dagli altri in una situazione in cui tutti ci saremmo dovuti fidare l'uno dell'altro.

"No, voglio restare con te a parlare un po', se ti va."
Disse dolcemente.
Le sorrisi, felice di sapere che ci sarebbe stata sempre per me.

...................

Passeggiammo per i bui corridoi del castello illuminati soltanto dalle candele, ci ritrovammo nello stesso corridoio di ieri, con mia sorpresa notai che nella scala che portava al piano inferiore c'era un avviso.

VIETATO ENTRARE

"Cosa pensi ci sia lì sotto?"
Domandai alla rossa.
"Non so e sinceramente, non lo voglio sapere"

"Già..."Risposi.
"Hai fatto caso alla reazione di Caleb" aggiunse poi sorprendendomi.

"Pensavo di essere io la paranoica" sorrisi.
Lei ricambiò poi riprese a parlare.
"È da ieri che è un po' strano." Mi fece notare.

"Hai ragione, penso gli stia succedendo qualcosa... il problema è, cosa?! "

Camminammo fino ad arrivare all'ingresso del castello.
Il portone era ancora spalancato.
Ci guardammo per un istante per poi tentare di voler mettere un piede fuori ma qualcuno ce lò impedì.

"Non vi conviene!" Ormai riconoscevo molto bene quella voce.
Ci girammo a guardare il vampiro più antipatico che avessi mai conosciuto, non che ne avessi conosciuti di molti fino a quel momento.

Con lui c'era Nicholas, non riuscivo a capire cosa fosse per il principe o per i due gemelli...non li avevo mai visti parlare apertamente, ma nonostante ciò, seguiva i loro ordini come un cagnolino.

Io e la mia amica evitammo di rispondere, le afferrai la mano e cercai di portarla il più lontano possibile da loro, ma purtroppo, i due, possedevano una velocità soprannaturale.

"Lingua lunga...che ne dici se tu andassi a fare una passeggiata con il mio fratellino e la tua bella amichetta venisse con me?"
Neanche morta avrei lasciato la mia migliore amica nelle mani di quel mostro.

"No!" Risposi.
Il suo sorrisino si spense, cercò di avvicinarsi di più a me, ma colui che si rivelò essere  suo fratello più piccolo lo bloccò.

"Marcus, dovresti essere più educato se vuoi che Iris ti lasci con la sua migliore amica." Disse con tono più dolce.

"In realtà...io non ti lascerei a prescindere, ma chiedi alla diretta interessata cosa ne pensa." La Rossa mi guardò scioccata, non si aspettava questa mia risposta.
I due vampiri la guardarono incuriositi.

"Ehm...io, cioè...IRis..."Chiese il mio aiuto.
I due ci guardarono divertiti.
"Lo prendo come un sì?" Chiese con tono più docile il vampiro.
Un tono che non aveva mai riservato a me.
Ovviamente non ero gelosa, ma non capivo perché trattasse solo me in quel modo.

"Ok." Rispose leggermente più tranquilla.
Il vampiro le offrì la mano che venne rifiutata dalla mia amica, ma nonostante ciò,  lo seguì in silenzio verso i piani superiori.

"Beh, siamo solo io e te adesso." Spezzò il silenzio il biondo.
"Adesso parli eh. "
Smorzai la tensione, facendo riferimento alle poche parole che mi rivolse ore prima.

"Non sono uno di molte parole. " Aggiunse sorridendo.
"Lo avevo notato" Risi, leggermente.

" Quanti anni hai? " Mi chiese.
"Qualche mese fa ne ho compiuti diciotto. " Dissi ricordando quel giorno.

Lo trascorsi con Nat nel parchetto vicino casa mia.
La sera decidemmo di prendere delle pizze e guardate Netflix fino a tarda notte.
Il vampiro sembrò notare l'improvviso cambio d'umore nel volto e mi chiese di parlarne con lui.
Non sembrava avere secondi fini, sembrava più che altro un ragazzo a cui piaceva ascoltare.

"Non ci credo, avete guardato tutta l'ultima stagione di "The Vampire Diaries" in una sola notte?"
Chiese scioccato, grazie a lui ebbi la possibilità di andare nel cortile, dove le statue dal volto impaurito che notai non appena giunti al castello assunsero un aspetto più tetro a causa dei raggi lunari.
Fortunatamente a distrarmi c'era Nicholas, che si stava divertendo ad ascoltare le storie che gli raccontavo di me e Natasha.

"Già... una delle serie più belle che abbia mai visto."
Commentai.
"Ammetto che sia fatta bene, ma ci sono molte cose false. "

"Ah beh...qui sei tu l'esperto di vampiri. "
Misi le mani avanti, lui scoppiò a ridere e annuì.
"Dai su, la verbena è molto buona, perché mai avrebbe dovuto ucciderci."Commentò ovvio.
Continuò il suo discorso criticando tutto ciò che riteneva esagerato e falso all'Interno della serie, facendomi ridere parecchie volte.
Lo trovavo molto simpatico, avrebbe sicuramente reso il mio soggiorno molto più piacevole.

"Forse sarebbe meglio rientrare." Aggiunse dopo qualche minuto di silenzio.
"Perché?" Chiesi.
Non feci in tempo ad avere una risposta da parte sua che Travor richiamò il fratello.

"Nicholas... dobbiamo andare a Pranzare"
Il piccolo annuì, che poi tanto piccolo non era, scoprii avesse 116 anni.

Red MoonWhere stories live. Discover now