7.Che ci fai qui?

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"Allora che ne pensi?" le chiedo mentre si guarda attorno al centro del mio salotto.
"Penso che non ho mai visto niente di così accattivante" dice rivolgendomi uno sguardo malizioso.
Avanzo lentamente verso di lei " e io niente di così intrigante" sussurro ad un centimentro dal suo viso.

Solleva il viso in direzione del mio fino a far sfiorare le sue labbra con le mie, profumano di fragola e a me le fragole fanno impazzire...
"Baciami" sussurra...e non ci penso due volte prima di avvolgere le sue labbra con le mie in un bacio che di dolce ha ben poco...

Sbottono ad uno ad uno e molto lentamente i bottoni del suo vestito a fiori. È così bella e la sua pelle è così morbida, ma non ha nulla a che vedere con lei.
Riesce ad insinuarsi nei miei pensieri, cattura le mie attenzioni, si impadronisce della mia mente anche mentre sono sul punto di scoparmi un'altra...la sua amica...

Quando anche l'ultimo bottone non è più d'ostacolo, le sfilo via il vestito per poi accarezzare con le mani la sua schiena nuda.
"Romeo" ansima sulle mie labbra facendo crescere in me quell'irrefrenabile impulso sessuale, perchè lei per me è questo...sesso...solo ed esclusivamente sesso...
La sollevo per i fianchi posizionando le mani sotto ai suoi glutei sodi, fisicamente è perfetta, poteva andarmi peggio, penso mentre a passo svelto raggiungo il mio divano.

"Perchè non andiamo in camera?" ansima mentre l'appoggio con la schiena sul divano "non lo facciamo mai nel tuo letto" aggiunge.
"Stiamo bene qui" dico autoritario.
Saró pazzo, anzi lo sono, ma non permetteró a nessuna di entrare nel mio letto...se non lei...perchè io l'avró, lo so che sarà così...L'ho capito quella sera quando mi ha trascinato in fondo a quel corridoio...
"Ma" sta per dire...
"Shhh" ansimo sbottonandomi i pantaloni e mettendo in mostra la mia erezione dura e tesa...
"Oh Romeo" ansima sfilandomi i boxer lungo i fianchi e dedicando al mio membro le attenzioni della sua bella bocca.
Getto la testa all'indietro e socchiudo gli occhi pensando a quel paio di occhioni azzurri...

"Sei pronta?" chiedo.
"Si, perchè non mi fai dormire qui?" chiede.
"Ho da fare domani" dico bruscamente.
"Va bene" dice remissiva.
Entriamo in ascensore e lei mi salta addosso baciandomi ancora con foga "ti vorrei sempre" sussurra mordendomi un labbro..."resta tu da me" mi chiede gentile.
Sbuffo spazientito "Amanda" dico " ti ho detto che ho un impegno" aggiungo categorico.
"Va bene" ripete rimettendosi al suo posto.
Credevo che frequentarla fosse meno impegnativo e invece è una vera e propria palla al piede, ma ho le mani legate, devo per forza di cose intrattenere questo tipo di relazione.

"Ti accompagna Ramirez" dico una volta fuori.
"Va bene, buonanotte Romeo" dice baciandomi una guancia.
"Notte" le dico voltandole le spalle.
"Romeo" mi richiama e io mi volto "sono stata bene stasera" aggiunge sorridendomi.
"Anche io" le dico voltandomi nuovamente "anche io" mi ripeto quasi a convincermi...

~~

"No papà, non farlo...no...no...no... Mamma" urlo svegliandomi...ma il rumore degli spari non accenna a sparire, ce l'ho impresso nella mente da anni...
Mi alzo dal letto e vado in bagno, mi sciacquo il viso con l'acqua fredda...osservando il mio viso allo specchio, perchè non riesco a dimenticare...perchè non riesco a ricordare...
Mia nonna mi ha detto che mia mamma se n'è andata via quando ero piccolo e invece io continuo a sognarla..continuo a sognare di star camminando mano nella mano con lei e poi il volto di mio padre compare senza preavviso e poi gli spari...
Quegli spari io li ho sentiti per davvero, questo lo ricordo...
Mi passo una mano tra i capelli e ritorno in camera...
guardo l'orologio sul comodino, sono le tre del mattino, mi avvicino all'enorme vetrata e osservo la città...
Che ci faccio qui? Dovrei essere in Messico, aiutare la nonna e sposarmi con una delle donne scelte da mio padre...e invece l'unica donna che vorrei è sposata con un fottuto bastardo e incinta...
Sorrido amaramente a quel pensiero...come cazzo sia possibile...ho cercato più volte di smettere con questa mia stupida ossessione, ma i suoi occhi, il suo profumo, la sua voce...sono come droga per me...
Scopare le altre è come l'antipasto che precede la portata principale...lei è il mio piatto preferito...
quello che desideri, quello che aspetti a mangiare perchè hai paura che finisca, quello che ti gusti lentamente e senza fretta...quello che ti piacerà sempre e non ne avrai mai abbastanza...

Sbuffo accendendomi l'ennesima sigaretta, mi è venuta fame ma in casa non ho nulla. Indosso una tuta e un paio di scarpe da ginnastica ed esco da questa casa che stanotte mi sta piuttosto stretta.

Accendo l' auto e accellero inizio a vagare per le strade di Los Angeles, questa città non si ferma mai è sempre in movimento, ci sono macchine e persone agli angoli di ogni strada.
Mi fermo con l'auto nel parcheggio di un fastfood, ho proprio bisogno di un bell'hamburger e una porzione gigante di patatine.
Entro e mi accomodo ad un dei tavoli che danno sulla strada, ordino e nell'attesa sfoglio la home del mio instagram quando la campanella che suona ogni volta che la porta si apre attira la mia attenzione.

Ad entrare è una ragazza bassina e bionda da quanto riesco a vedere perchè ha un cappuccio in testa, si gira nella mia direzione e mi osserva stupita.
"Nicole" la chiamo e lei infila le mani nelle tasche del cappotto e avanza verso di me.
"Romeo" dice e io le indico la sedia difronte alla mia.
Si guarda intorno perplessa ma poi si siede.
"Cosa vuoi mangiare?" le chiedo.
"Qualcosa di dolce" dice tirando su con il naso, faccio un cenno alla cameriera che arriva al nostro tavolo.
"Puó aggiungere una torta al triplo cioccolato e una milkshake alla vaniglia?" chiede impassibile.
"Certo" risponde dolcemente per poi sparire dietro al bancone.

"Che ci fai qui Romeo?" mi chiede riportando l'attenzione sul mio viso.
"Ho fame" rispondo " tu?" chiedo "è un pó pericoloso per una signorina girare nel cuore della notte" aggiungo.
"So badare a me stessa" ribatte infastidita.
"Perchè hai gli occhi lucidi?" chiedo e lei sbuffa.
"Non sono affari tuoi" dice acida sto per mandarla a quel paese ma la cameriera arriva con le nostre ordinazioni.

Mangiamo in silenzio, ognuno con la testa suo proprio piatto. Finalmente sazio mi lascio andare sullo schienale della sedia.
"È possibile amare qualcuno così tanto da fingere di non vedere lo sporco che c'è intorno?" mi chiede all'improvviso.
La osservo stranito "dipende dal tipo di sporco, se è una macchia che con il tempo puó svanire o se è un accumulo che non riesci a smaltire e che con il tempo finirà per schiacciarti" dico e lei mi osserva.
"A diciannove anni si dovrebbe pensare solo al bello della vita eppure eccomi qui, in un fastfood a piangere e confidarmi con un delinquente" sospira frustrata.
"E questo che pensi di me?" chiedo seccato.
"Questo è quello che mi hanno detto di te" dice.
"E tu ci hai creduto" dico sarcastico.
"Tuo padre..." sta per dire.
"Si mio padre...ma non vuol dire che io sia come lui, non lo decidiamo noi, nessuno ci da la possibilità di scegliere dove e da chi nascere. E fidati se avessi avuto libera scelta, non avrei mai scelto di essere suo figlio" dico furioso e lei mo guarda mortificata.
"Scusami Romeo, io non volevo" dice torturandosi le dita.
"Tranquilla" dico appoggiando la mia mano alla sua.

"Hai mai amato Romeo?" mi chiede.
"No" rispondo.
"Buon per te" dice alzandosi e lasciandomi lì.
Esce dal locale e si accende una sigaretta, la seguo e imito il suo gesto.
"Non hai risposto alla mia domanda" le dico buttando fuori il fumo.
"Quale?" chiede.
"Che ti è successo e cosa ci fai qui?" chiedo.
Prende un bel respiro e si porta la sigaretta alle labbra aspirandone il fumo, per poi cacciarlo via disperdendolo nell'aria.
"Tom non è chi credevo che fosse" dice buttando a terra il mozzicone e schiacciandolo con la punta delle scarpe per poi avvicinarsi ad una macchina ed entrarvi.

La vedo immettersi sulla strada e sparire dopo poco lasciandomi lì a torturarmi con quella frase.
Prendo il telefono dalla tasca della tuta e compongo un numero.
"Ramirez" risponde dall'altro capo del telefono.
"Cercami quante più informazioni possibili su Tom Adams" dico per poi attaccare.
Qualsiasi cosa scopriró potrà essere un passo a mio favore verso di lei.

L'ossessione di Romeo Where stories live. Discover now