40. Isola Segreta

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Ariel

"A più tardi amore, la mamma ti ama tanto" sospiro trattenendo a stento le lacrime, per il suono dolce della vocina della mia bambina.
Metto il telefono in borsa e scendo al piano di sotto, dove ad attendermi c'è un meraviglioso uomo in camicia di lino e pantaloncini.

"Eccomi" sorrido avvicinandomi a lui, che dopo aver ricambiato il mio sorriso,mi bacia dolcemente.
"Andiamo?" mi chiede puntando i suoi occhi scuri ed intensi nei miei, annuisco e lo seguo.
Una volta usciti di casa, saliamo a bordo del suv.

"Javier, portaci a La Plaz" la voce di Romeo, quando impartisce ordini, è così sexy. Stringo le mie cosce tra di loro per scacciare via quel familiare pizzicorio al basso ventre, che proprio non mi lascia in pace quando sono in sua compagnia.
"Che posto è?" chiedo per iniziare una conversazione e liberarmi da qualsiasi tentazione,di pensieri peccaminosi.
"È il porto di Cancun, oggi ti porto sul mio yacht" risponde indossando gli occhiali scuri.
"Wow" esclamo eccitata all'idea di essere su uno yacht nel bel mezzo dell'Oceano Pacifico.
"Ci saranno anche Aron e Nicole?" chiedo.
"No" afferma "saremo solo io e te" aggiunge poi abbassandosi gli occhiali sulla punta del naso e osservandomi con uno sguardo che mi incendia e mi fa sciogliere.
"Ok" rispondo distogliendo lo sguardo,per evitare che capisca quanto mi ha ecciatato il pensiero di noi due soli, in mezzo al mare.

"Sei delusa?" chiede appoggiando la mano sulla mia coscia nuda. A quel tocco, una serie di brividi si propagano lungo la mia pelle affluendo in quel punto così dannatamente sensibile.
"No, che dici" affermo continuando a guardare fuori dal finestrino.
"Hai freddo?" chiede percorrendo con le dita la pelle d'oca dovuta ai suoi tocchi "vuoi che faccia spegnere l'aria condizionata?" chiede ancora avvicinandosi di più a me.
"No Romeo, sto benissimo" sospiro rivolgendogli uno sguardo dolce, per poi poggiare la mia mano sulla sua.

Osservo il paesaggio che scorre sotto ai miei occhi, reprimendo la tentazione di voltarmi verso di lui. Non so cosa mi sia preso oggi, anzi non so cosa mi sia preso da quando lo conosco. Non faccio altro che pensare a lui, ai suoi baci, alle sue mani sul mio corpo, all'intensità con cui ci apparteniamo quando facciamo l'amore e a cosa sono disposta a fare per soddisfare ogni suo desiderio.

"Siamo arrivati" sussurra dopo poco al mio orecchio, scende dall'auto ed apre la mia portiera, rivelandosi in tutta la sua bellezza.
Afferro la mano che mi porge gentilmente e lo guardo dritto in faccia, anche se gli occhiali neri non mi consentono di vederne gli occhi.
Percorriamo l'enorme molo alla fine del quale,ad attenderci, c'è uno yacht che oscura la visuale del mare per quanto è alto e grosso.

Leggo l'enorme scritta argentata, che spicca a poppa.
"Cecilia" il nome della sua mamma, mi avvicino a lui e mi aggrappo al suo braccio.
"Non ti facevo così dolce" sospiro intrecciando la mia mano alla sua.
"Non sono dolce, ma lei è mia mamma e tu la donna che amo, meritate di me ogni cosa che ho da offrirvi" afferma facendomi battere il cuore all'impazzata.

"Prima le signore" afferma mettendosi di lato per lasciarmi salire sulla passerella che porta allo yacht.
"Ti aiuto" afferma ancora infilando la mano sotto la mia gonna, strizzandomi una natica.
"Sempre efficiente" affermo divertita.
"Per lei solo il meglio" afferma divertito e una volta a bordo mi attira a se, baciandomi con passione ed alimentando dentro di me quel desiderio incontenibile.

Mi aggrappo a lui intensificando il bacio e prendendo a strusciarmi contro di lui, che senza esitazioni mi preme contro la sua erezione.
Continuiamo a baciarci, dimenticandoci di tutto quello che ci circorda, ma una tosse di imbarazzo dopo poco ci riporta alla realtà.
"Signor Santos" una voce maschile risuona alle mie spalle, costringendomi a staccarmi da Romeo e a voltarmi nella sua direzione.
"Josè" afferma Romeo, avvolgendo il mio fianco con la sua mano.
"Signorina" mi saluta sorridente, ricambio il sorriso in segno di saluto "se non c'è altro possiamo anche salpare" afferma osservando Romeo che con un cenno del capo lo liquida.

L'ossessione di Romeo Where stories live. Discover now