L'ossessione di Romeo

25. Angolo di paradiso

L'aspetto fuori dal suo ufficio, ho deciso di farle una sorpresa. La piccola è andata fuori città con Ester e noi abbiamo tutto il weekend per stare finalmente da soli e non voglio sprecare nemmeno un minuto.

Mi sistemo i polsini della camicia, arrotolandoli e lasciando scoperti gli avambracci, quando una testolina nera compare sotto ai miei occhi e due braccia mi avvolgono i fianchi.
"Sei venuto a prendermi" sospira felice appoggiando la fronte sul mio petto.
Le lascio un bacio tra i capelli per poi sollevarle il viso con le dita ed incollare le mie labbra alle sue.

"Sei contenta?" le chiedo puntando i miei occhi nei suoi, così limpidi da potermici specchiare dentro e scorgere la versione migliore di me stesso.
Annuisce felice per poi sollevarsi sulle punte e baciarmi ancora, l'afferro per i fianchi e la sollevo stringendomela addosso, mi è mancata così tanto nonostante l'abbia vista ieri sera.
"Mi sei mancato tanto" sospira sulle mie labbra.
Me ne resto in silenzio, godendomi il suono delle sue dolci parole per poi mordendole con forza il labbro.

L'aiuto a salire in auto e mi sistemo sul sedile accanto a lei. Il suo profumo riempie l'abitacolo, rilassandomi all'istante e scacciando via quel peso che mi opprimeva il petto dopo la spiacevole telefonata di questa mattina con mio padre.

"Nicole mi ha detto cosa è successo con mio padre" sospira affranta "sono mortificata Romeo" aggiunge posando la sua piccola mano sulla mia coscia.
"Non è colpa tua" sospiro poggiando la mano libera sulla sua facendo intrecciare le nostre dita.
"Gli hai offerto un lavoro, te ne sarò grata a vita" aggiunge poi appoggiando la testa alla mia spalla.
"L'ho fatto per te, so quanto ci tieni a recuperare i rapporti" sospiro non appoggiando molto questa sua scelta, suo padre se così lo si può definire non fa altro che cacciarsi in guai più grossi di lui ed il pensiero che i suoi errori possano ritorcersi anche su Ariel mi rende inquieto.

"Per Ginevra" sospira lei.
"Per Ginevra" ripeto anch'io.

~~

"Dov'è che stiamo andando?" chiede stiracchiandosi per poi sbadigliare sonoramente.
Ha il viso così stanco che quasi mi dispiace non riportarla a casa e concederle il riposo che merita.
"Sei stanca?" le chiedo accarezzandole la coscia lasciata scoperta dalla gonna.
Quasi mi da fastidio l'idea che oggi, chiunque abbia potuto godere della vista di queste gambe perfette.

"Sono impaziente di scoprire dove tu mi stia portando" sospira rivolgendomi il suo sguardo.
"Non rimarrai delusa" affermo facendole un occhiolino.
"Mai avuto dubbi" mi risponde facendomi desiderare di arrivare a destinazione quanto prima.

Un'ora più tardi entro con la mia auto nel parcheggio privato del Malibu Beach Inn. Avrei voluto organizzare qualcosa di veramente speciale ed unico, ma dobbiamo essere di ritorno domenica mattina, quindi mi sono dovuto accontentare di ciò che la California mi offre.

"Romeo" sospira felice guardandosi intorno meravigliata. La osservo mentre si slaccia i sandali e cammina a piedi nudi verso l'enorme vetrata che da accesso alla spiaggia privata, alzando il viso verso il cielo ormai tinto dalle mille sfumature di arancio e di rosa del tramonto.

Sembra di essere in un angolo di paradiso e lei di certo è il mio angelo personale.

"È calda" urla voltandosi verso di me per poi liberarsi della gonna e della camicetta, osservo il suo corpo di spalle ricoperto da uno striminzito completo intimo in pizzo bianco. Lo spettacolo che si presenta ai miei occhi è quanto di più bello ed eccitante abbia visto in vita mia. La luce dorata del tramonto illumina la sua pelle candida, rendendola perfetta.

Un sorriso malizioso spunta sul mio viso, quando si libera dell'intimo e cammina a passo lento verso il mare, facendomelo diventare duro all'istante.
Resto appoggiato alla vetrata, godendomi quella sua lenta camminata verso il mare, osservando ogni centimetro di pelle fino a scomparire dalla mia vista immergendosi nell'acqua calma dell'oceano.