28. Due che si frequntano?

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"Romeo hai capito cosa ti ho detto?" chiede sospirando per poi lasciarsi andare con la schiena contro la spalliera del divano.
"Si" sospiro passandomi una mano tra i capelli.

Non so cosa dirgli, non mi è mai capitato di parlare 'd'amore' con lui, fino ad un anno fa l'unica cosa di cui parlavamo erano le ragazze che ci scopavamo e se ad uno dei due andasse bene di scambiarcele.
Ed ora lui è seduto nel mio ufficio a parlarmi d'amore?
A mettere in discussione tutto ció che so e che sono, a farmi venire in mente mille dubbi,a mettermi in testa strene idee ed addosso questa strana agitazione.

Mai avrei pensato nella mia vita di avere timore di una donna e ad avere paura di ammettere a me stesso e a lei i miei sentimenti più intimi.

"Allora?" mi incalza.
"Allora" sbuffo "non è stata molto fortunata nella sua ultima relazione e diciamocela tutta,tu non rappresenti il prototipo di uomo affidabile. Credo abbia avuto paura" sospiro vergognandomi per un momento di ció che ho detto.
"Ma io la amo per davvero" sospira "mi trema tutto qua" dice indicando con il dito il suo petto al lato del cuore "quando la vedo e poi non desidero scopare nessun altro che non sia lei, Romeo" sbuffa prendendosi la testa tra le mani.

Vorrei dirgli che nessuno meglio di me puó capirlo, ma me ne resto in silenzio, ho giá parlato abbastanza.

"Avrei dovuto starmene zitto, ora non vorrà più vedermi e come faró a vivere senza di lei" aggiunge lagnandosi per poi stendersi sul divano e coprirsi il viso con il cuscino.

Sto per dire qualcosa, ma bussano alla porta del mio ufficio.
"Avanti" rispondo scocciato.
Volevo starmene per conto mio e invece sembra che tutto il mondo abbia bisogno di me stasera, meno che una persona, lei è sparita appena ha messo piede fuori casa mia, penso con amarezza.

Eppure mi scappa un sorriso quando la testolina bionda di Nicole spunta dalla porta.
"Entra, vi lascio soli" dico lasciandola passare per poi richiudere la porta alle mie spalle.

Mi avvicino a passo lento verso la sala, quando la mia attenzione è catturata da una brunetta a me familiare, seduta di spalle al bancone del bar.
Quel bastardo del mio cuore inizia a pompare così forte che il suono dei suoi battiti rimbomba nelle mie orecchie coprendo la musica assordante che mi circonda.
'Calmati' mi impongo mentalmente, camminando sicuro di me nella sua direzione.

"Un rum con ghiaccio" chiedo al mio barman prendendo posta accanto a lei.
Il suo profumo familiare invade le mie narici e un sorrisetto di felicità si stampa sul mio viso.
Dio mio, devo sembrare un perfetto idiota.

"Dev'essere il mio giorno fortunato, due sorprese" sospiro nel suo orecchio, immergendo la punta del naso tra i suoi capelli.
Lei di tutta risposta si gira a guardarmi, beve un sorso del suo cocktail e con uno sguardo malizioso mi sussurra "mi scusi, ci conosciamo?"

Vuole giocare, va bene allora giochiamo.

Alzo le spalle e raddrizzo la schiena, mettendo in mostra i miei pettorali scolpiti e le riservo il mio sorriso strappamutandine "Mi permetta di presentarmi, sono Romeo Santos, il proprietario di questo locale" aggiungo ammiccando con lo sguardo
"e lei bella signorina? Qual'è il suo nome e cosa ci fa qui da sola?" chiedo ancora appoggiando un gomito sul bancone del bar e girandomi completamente nella sua direzione.

"Chi le dice che sono sola? Probabile che sia accompagnata o che stia aspettando qualcuno" sospira ed il modo in cui appoggia nuovamente le labbra a quel bicchiere mi fa impazzire.

Vorrei che quelle labbra percorressero ogni centimetro del mio corpo.

"Speravo in un colpo di fortuna, eppure ancora non mi ha detto il suo nome" incalzo e lei trattiene a stento una risata.
"Ariel Adams" risponde spavalda bevendo l'ultimo sorso dal suo bicchiere "che fa non me lo offre un drink?" mi chiede poi guardandomi maliziosa.
"Dipende" dico avvicinando il mio viso al suo.
"Da cosa?" chiede puntando i suoi occhi azzurri sulle mie labbra.
"Da cosa sei disposta a darmi in cambio" sussurro avvicinando il mio viso a pochi centimetri dal suo.
"E se non volessi darle nulla in cambio?" chiede alzando il viso in direzione del mio.

L'ossessione di Romeo Where stories live. Discover now