37. Com'è che si dice ti amo?

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Il rumore della porta che sbatte contro al muro e il suono fragoroso delle nostre risate, riempiono la camera d'albergo.

"Fa piano, hermosa" rido cercando di afferrarle un fianco, ma lei scappa via, liberandosi delle scarpe lungo il tragitto che porta al letto, su cui sale posizionandosi al centro.

"Buon anno" ride divertita, per poi soffiare di nuovo in quell'odiosa trombetta, che ci hanno regalato stasera al locale.
"Buon anno, Romeo" aggiunge felice per poi appoggiare le ginocchia sulle lenzuola azzurre e farmi segno con la mano di raggiungerla.

Ma io resto fermo nella mia posizione ad ammirarla, con quel vestito argento, che non lascia spazio all'immaginazione e quelle labbra carnose tinte di rosso.
È stato difficile per me resisterle fino ad ora.

"Sai" sospiro camminando di qualche passo "c'è una cosa che mi ha terribilmente eccitato, per tutta la sera" aggiungo sbottonando i primi tre bottoni della camicia.
"Cosa?" chiede mordendosi un labbro, osservandomi con quell'espressione da finta ingenua.

Mi avvicino ancora, fino a raggiungere il bordo del letto.

"Vieni qui" sospiro e lei si avvicina aggrappandosi alle mie spalle.
Faccio scorrere le mani sulla sua schiena nuda fino a raggiungere il sedere tondo coperto dalla leggera stoffa argentata.
"Vedere gli altri uomini guardarti, con il desiderio negli occhi ed avere la certezza assoluta, che solo io.." sospiro infilando le mani al di sotto della veste "avrei avuto il privilegio di fare questo" aggiungo afferrando i bordi del vestito che sollevo verso l'alto, sfilandolo dal suo corpo e lanciandolo in un angolo della stanza.

Socchiudo gli occhi e sospiro quando mi accorgo che l'unica cosa che indossa sono un paio di mutandine rosse in pizzo.
"Rosso?" le chiedo stringendola con forza a me, facendo aderire il suo seno nudo alla mia camicia.
"Porta fortuna, il rosso a capodanno" mi risponde ad un soffio dalle mie labbra "e devo dire che non mi è andata poi così male" afferma mordendosi di nuovo il labbro, mandando in corto circuito il mio cervello.

Mi avvento come un disperato sulle sue morbide labbra che si schiudono lasciando libero accesso alla mia lingua, che esplora la sua bocca fondendosi alla perfezione con la sua.
"Sei così bella" sospiro accarezzandole la schiena.
"E tu sei troppo vestito" sospira facendomi sorridere.
"Come mi vorresti?" le chiedo scostando le ciocche scure di capelli dalle sue spalle, ammirando quel seno così invitante ed irresistibile.
"Nudo" sospira prendendo a sbottonarmi la camicia freneticamente, mentre io l'accontento liberandomi delle scarpe e dei pantaloni.

"Ci hai preso gusto, hermosa" sospiro quando dopo avermi sfilato i boxer si piega per darmi piacere con la sua bocca. Le afferro con forza i capelli, gemendo per il suono indecente dei suo schiocchi decisi che riempiono la stanza.

Mi piego in avanti afferrando la sua natica soda e perfetta, stringendola con forza,per poi colpirla con la mano aperta. L'eccitazione che mi provoca mi annebbia la mente, ma un pensiero si fa spazio a poco a poco, accavallandosi con le porcate indecenti che vorrei farle.

È il mio primo Capodanno con una donna di cui mi sono innamorato e il mio desiderio è quello di farci l'amore. Lei non è come le altre e sebbene non mi ami, io voglio avere rispetto per questo mio nuovo sentimento.

"Hermosa" sospiro "fermati" aggiungo con molta fatica, infilando le dita tra i suoi capelli e tirandoli leggermente all'indietro.
"Che succede?" chiede rialzandosi e puntando quegli occhioni lucidi per lo sforzo nei miei.
"Non succede niente" sospiro salendo sul letto e mettendomi in ginocchio di fronte a lei.

Faccio scorrere la mia mano lungo la sua guancia per poi spingermi verso di lei e biaciarla con passione. Dopo averla fatta stendere e sfilato via le sue mutandine, mi posiziono su di lei e mi faccio spazio tra le sue gambe.

L'ossessione di Romeo Where stories live. Discover now