20. Io non sono lui

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"Questo divano è comodissimo" sospira sistemandosi meglio sul mio petto facendomi ridere divertito.
"Cosa ti diverte, Romeo?" mi chiede girandosi quel tanto che basta a permettermi di ammirare il suo viso perfetto.
"Sei addosso a me da quando sei entrata, quindi quello comodissimo sono io" affermo facendo scorrere le mie dita lungo i suoi fianchi nudi.
"Vuoi essere sempre al centro dell'attenzione" ridacchia facendomi sorridere.
"Delle tue, sempre" rispondo muovendo lentamente le mie dita verso il suo interno coscia.

"Sei insaziabile" sussurra quando le mie dita le accarezzano quel punto sensibile, liscio ed umido che si trova tra le sue cosce.
"Tu sei una tentazione, irresistibile per me" le sussurro per poi rigirarmela tra le braccia e avvolgere la sua bocca con la mia " non posso fare a meno di desiderarti ed averti" aggiungo spingendomi ancora più affondo la mia lingua nella sua bocca.

"Ti ho disturbato mentre lavoravi?" mi chiede staccandosi da me e guardandomi negli occhi.
"No, erano fornitori, ritorneranno" sospiro accarezzando la sua schiena e spingendomela addosso "tu sei più importante" aggiungo baciandole la pelle morbida del collo.
"Risparmia le tue energie anche per le altre" dice ed io mi riappoggio allo schienale del divano osservandola con un'espressione divertita e confusa sul viso.

"È inutile che mi guardi così, Nicole me l'ha detto che hai passato l'intera serata seduto al tavolo con due ragazze, l'altra sera" afferma indurendo i lineamenti del viso.
"Non sarai mica gelosa?" le chiedo trattenendo una risata e cercando di tenere a bada il mio cuore che scalpita impazzito all'idea che lei sia gelosa di me.
"No, affatto" afferma staccandosi da me ed alzandosi.

"Dove vai?" le chiedo mentre la osservo rivestirsi di tutta fretta.
"Ho da fare" risponde per poi voltarsi ed uscire dal mio ufficio senza salutarmi.
Un gemito di frustrazione fuoriesce dalle mie labbra, mi sollevo controvoglia dal divano e mi rivesto.

~~

"Che ci fai qui?" mi chiede annoiata.
"Davvero, Ariel?" le chiedo andandole incontro "sei così arrabbiata con me?" aggiungo avvicinandomi sempre di più.
"Non sono arrabbiata" sospira " ma io non posso permettermi di passare le mie notti a pensare a cosa tu stia facendo e con chi. Proprio non posso" afferma passandosi una mano tra i capelli.

"Strano, sto parlando con la stessa donna che mi ripete ogni volta quanto io sia libero di fare ció che voglio? La stessa che non vuole legami?" le chiedo alzando di poco il tono della voce.
"Romeo, abbassa la voce, non vorrei che i miei colleghi ci sentano" mi dice facendomi infuriare di più.
"Allora sali in macchina" le ordino voltandomi di spalle e camminando verso la mia auto, mi accomodo sul mio sedile incurante del fatto che mi abbia seguito o meno. Sto per mettere in moto ma lo sportello dal lato passeggero si apre e lei prende posto accanto a me.

"Non ho mai detto che non voglio legami" sospira dopo qualche minuto mettendo fine al silenzio creatosi tra di noi.
"È quello che dimostri" le rispondo freddo ed impassibile.
"È quello che vorresti?" mi chiede e il mio cuore freme al suono di quelle parole.
"Tu? Cosa è che vuoi?" le chiedo continuando a guardare la strada.
"Non ti è chiaro?" mi chiede ed io accosto con l'auto al lato della strada.

"Cosa deve essermi chiaro, Ariel?" le chiedo sbuffando spazientito "vieni da me quando vuoi, ti fai sentire quando vuoi, mi presenti tua figlia" sospiro e lei mi interrompe.
"Pensavo ti piacesse" mi dice osservandomi delusa.

"È proprio questo il punto, tu hai permesso che io mi affezionassi a lei senza tener conto delle conseguenze" sospiro passandomi una mano tra i capelli.
"Le vuoi bene?" mi chiede e io mi volto a guardarla scocciato.
"Si, ma c'è dell'altro" sospiro.
"Cosa?" mi chiede facendomi imbestialire.

"Dio mio, Ariel...mi meraviglia che tu sia così superficiale" sbuffo distogliendo il mio sguardo dal suo, quegli occhi ingannevoli mi farebbero cadere ai suoi piedi e non è questo che voglio adesso.
"Romeo" sospira appoggiando la sua mano sul mio braccio "guardami, ti prego" aggiunge ed io mi volto a guardarla.

"Pensi che io non tenga a te? Pensi che io non mi immagini accanto a te? Pensi sul serio che io ti abbia presentato quando di più caro ho al mondo solo per gioco?" mi chiede ed io scuoto la testa "Pensi che avrei passato una notte intera con la gelosia che mi scorreva nelle vene immaginandoti con quelle due, perchè avevo tempo da perdere?" mi chiede ancora.

"E perchè allora? Perchè sei scappata via?" le chiedo.
"Perchè ho paura, ho una paura tremenda di fidarmi ancora di qualcuno e in quel momento ho pensato di aver fatto affidamento su una persona sbagliata" ammette guardandomi dritto negli occhi.

"Io non sono lui" ribatto seccato.
"Questo lo so, ma sei lo stesso che frequentava Amanda..." sospira colpendomi al cuore senza esitazioni.
"Quello non centra" sospiro " ho sbagliato con lei, ma è te che ho sempre voluto" aggiungo avvicinandomi a lei.

"Mi hai voluta sempre?" mi chiede appoggiando la mano sulla mia guancia e guardandomi dritto negli occhi con i suoi lucidi.
"Sempre, da quando ti ho vista per la prima volta" le rispondo e lei mi bacia avvolgendo le braccia intorno al mio collo e prendendosi tutto di me con quel bacio.

"Facciamo pace?" mi chiede appoggiando la fronte alla mia.
"Mmmm, dipende" le dico facendola sorridere.
"Vedi che sei insaziabile" ridacchia divertita.
"Tu sei troppo maliziosa" le dico avvolgendo ancora le mie labbra alle sue " e vogliosa,di me" sospiro e lei socchiude gli occhi.
"Di te" ripete accarezzandomi il viso.

"Peccato che io mi sia già promesso ad un'altra per stasera" dico e lei si stacca da me osservandomi accigliata "mi ha fatto chiamare da una certa Ester" aggiungo divertito e lei sorride " e mi ha chiesto di portare lei e la sua mamma a vedere un cartone animato al drive in di Santa Monica" rido divertito quando lei alza gli occhi al cielo e storce il naso.

"Io non ne sapevo nulla" ribatte prontamente la piccola bugiarda.
"Ah no? Devo chiedere ad Ester come ha fatto ad avere il mio numero di cellulare" rispondo e le sue guance si tingono di rosso.
"Chissá come ha fatto" sospira trattenendo una risata.
"Mi meraviglia anche che la piccola conosca il drive in di Santa Monica" infierisco ancora trattenendo una risata "e ancora come abbia fatto ad esprimersi così chiaramente..."

"Sono stata io, sei contento? Volevo un modo per rivederti sei soddisfatto?" chiede mettendo il broncio ed incrociando le braccia al petto.
"E perchè l'hai fatto?" chiedo ancora guadagnandomi un'occhiataccia ed il suo silenzio.
"Allora?" incalzo facendola sbuffare.

"Perchè ti voglio solo per me"

L'ossessione di Romeo Where stories live. Discover now