21. Senza inganni, senza bugie, senza sotterfugi

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"Ho sempre voluto chiederti una cosa" sospira "ma non ne ho mai avuto il coraggio" sussurra accarezzandomi il petto con le dita.
"Sentiamo" sospiro baciandole la fronte.
"Rayan" dice e sentire quel nome pronunciato dalle sue labbra mi fa venire il vomito "mi diceva sempre, beh..." afferma cercando le giuste parole "mi diceva sempre che tu sei un delinquente, per meglio dire un narcotrafficante" aggiunge facendomi sorridere e nascondendo il viso tra i suoi capelli per l'imbarazzo.

"Se così fosse, continueresti a vedermi?" le chiedo curioso di sentire cosa ha da rispondermi.
"Si, smetterei solo se tu fossi un pericolo per la mia bambina" ammette sincera.
"Comunque no, non faccio parte di tutta quella merda che purtroppo il mio cognome rappresenta" sospiro e lei si solleva appoggiando il braccio sul mio petto e puntando quei fari azzurri nei miei occhi scuri.

"Che vuoi dire?" chiede senza mai distogliere il suo sguardo curioso dal mio.
"Che mio padre conduce quel genere di vita, da prima che io nascessi" sospiro e lei si solleva sedendosi al centro del mio letto desiderosa di sapere quanto più possibile della mia vita.

"E perchè tu no? Nel senso non è una cosa che si tramanda di padre in figlio?" mi chiede.
Mi sollevo anch'io appoggiandomi alla spalliera del letto "si, ma io ho avuto la fortuna di avere la mia abuela" rispondo e lei storce il naso "mia nonna" aggiungo e lei sorride " mi ha allevato lei, non ho mai conosciuto mia madre, molto probabilmente era una puttana di uno dei tanti bordelli di mio padre. Sono salvo solo perchè ero l'erede maschio" aggiungo e lei mi osserva compassionevole.

"È terribile" sospira.
"I miei nonni mi hanno cresciuto come il figlio che hanno sempre desiderato ed io non ne saró mai abbastanza riconoscente. Mi hanno strappato dalle grinfie di mio padre e mi hanno insegnato a gestire al meglio l'impresa di famiglia, mi hanno tenuto sempre lontano da quel giro anche se ammetto di aver accettato dei piccoli prestiti da parte di mio padre per aprire le attività che ho qui" sospiro vergognandomi di me stesso.
"È pur sempre tuo padre e tu non ne hai colpa. Non scegliamo noi da chi nascere, guarda mio padre" sospira lei.

"Ti ho vinta io" sospiro affranto "quella sera al casinó" le confesso e lei sgrana gli occhi per lo stupore "mio padre mi fece chiamare, aveva un regalo per me, la tua mano di poker" sospiro osservando attentamente la sua reazione "mi è bastato vedere una tua foto, c'era qualcosa di diverso nel tuo sguardo, ce l'ho avuto stampato nella mente per giorni e quando hanno saldato il debito ho lasciato il Messico per venire qui" affermo pentendomi di ció che le ho appena detto, di quanto le ho appena confessato, di come le mie parole potrebbero portarla per sempre via da me, ma non potevo, non ce la facevo più a sostenere il peso dei miei segreti nei suoi confronti.

Io la voglio, senza inganni, senza bugie, senza sotterfugi. Voglio qualcosa che non ho mai desiderato prima d'ora, un legame puro, vero, sincero.

"Sei venuto qui per me?" chiede stupita.
Annuisco.
"Tu sei pazzo" sospira incredula per poi scoppiare a ridere " e se Rayan non se ne fosse andato?" chiede aggrottando la fronte.
"Dimmi che non ci hai pensato nemmeno una volta a questo, a noi due?" le chiedo e lei si morde un labbro.
"Ci ho pensato" sospira e io la osservo incredulo, ho sempre sperato che anche lei un pó ci pensasse a me e sentirmelo dire adesso mi lascia senza parole "ma ero sposata ed incinta di un altro" ammette lasciandomi l'amaro in bocca.

"Non avresti mai lasciato tutto per me?" le chiedo e lei scuote la testa.
"No, non l'avrei fatto, ma perchè non avrei avuto l'occasione di conoscerti" sospira abbassando lo sguardo.
"E se mi avessi conosciuto, avresti preferito me a lui?" chiedo pentendomene immediatamente, la sua risposta protrebbe farmi male.
"Si" ammette e il mio cuore quasi non scoppia per la felicità di quelle parole che so non sono dette per puro caso, lo capisco dal suo sguardo luminoso.
"Si?" richiedo incredulo.
"Si Romeo" ripete sorridendo.
"Ne sei proprio sicura?" le chiedo ancora e lei ride.
"Baciami cretino" mi dice e non lascio che me lo ripeta di nuovo.

L'ossessione di Romeo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora