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Eccolo all angolo del corridoio, diretto verso il bagno.
Accelero il passo e lo raggiungo un attimo prima che la porta si chiuda.
Era giá sparito in gabinetto, bene, lo aspetto con affare impaziente appoggiato al lavabo.
Sento la porta aprirsi, incrocio le braccia.
Alla mia vista sbianca in viso, non so di cosa ha paura, forse potrebbe pensare che da li al prossimo momento lo potrei adirittura picchiare, ma mai mi sognerei di farlo.
"Salve Harold" mi porto il pollice e l'indice nel mento e li sfrego, intendendo di pensare.
Si sistema la giacca e frustato dice "Ciao" seccamente mi saluta poi "mi hai seguito per caso?"
Distrattamente mi passo una mano nei capelli, mordendomi leggermente il labbro inferiore.
"Oh no, farebbe pensare che sia uno stalker, diciamo che è stato un caso"
Il mio tono, profondamente ingannevole lascia a Harry una risatina mal trattenuta.
"Si si come sempre" riesce a dire avvicinandosi al lavandino vicino a quello dove io sono appoggiato.
"Oh, non mi credi? Potrei dirti che ti ho seguito ma non sarebbe corretto" lo seguo con gli occhi, ogni piccolo spostamento.
Apre il rubinetto allungando il braccio, passa le mani sotto il getto d'acqua e se le porta al viso, bagnandosi involontariamente qualche ciocca che gli ricadeva agli occhi.
"Smettila Tomlinson, non sei il mio tipo!" mi squadra, di nuovo, incamminandosi verso l'uscita.
Gli prendo il polso stringendolo senza fargli del male e lo faccio voltare verso di me.
Mi avvicino giusto di pochi centimetri "O forse si ma ancora non lo sai" gli dico guardandolo bene in viso ancora gocciolante, facendogli l occhiolino bene in vista.

Sbuffa, si libera dalla presa e mi da le spalle. Prima di uscire accenna un "Non sono gay, ciao."
"Nemmeno io" cerco di rispondergli, ma ormai è giá uscito.
Il che è vero, non sono gay, nemmeno etero, tutti e due.
Diciamo che per Harry sembrerebbe che sia solo gay, ma lui è un caso a parte, e poi lui sa che sono bisessuale.
Esco dal bagno e mi dirigo in classe con la mia particolare camminata, facendomi largo tra tutti gli studenti che vanno e vengono in senso unico infranto.

Raggiungo Niall che sta imprecando tutti i Santi mentre da delle pacche all distribuitore della scuola.

"Ehi Niall!" alzo la voce per farmi sentire.
"Ciao Louis, questa cazzo di macchinetta mi ha fregato i soldi, e non è la prima volta" dice con tono abbastanza deciso guardando la macchinetta.
"Spostati" gli ordino, senza gentilezza.
Si sposta, mi avvicino col fianco a una zona determinata, do un colpo col fianco alla macchinetta e subito dopo l'impatto cade una merendina, quella che aveva selezionato appunto Niall.

"Prego" dico ridendo, sapendo di avergli cambiato letteralmente la giornata.
Mi sposto e lo lascio chinarsi per prendere la merenda appena scesa.

"Cristo Louis, mi insegnerai prima o poi come fai" si affretta a dire, ringraziandomi.
Lo guardo e sorrido, sapendo di aver fatto qualcosa di buono, anche se banale.
"Non ci contare, credo di essere l'unico a saperlo, vedi, è una tecnica assimilata nel corso degli anni" cerco di apparire misterioso, ma non riesco a traggenere la mia risata.

Niall mi imita, chinando la testa all indietro portandosi una mano alla bocca.
"Allora hai visto la tua ossessione oggi?" chiede mentre ci incamminiamo per entrare in classe. Fortunatamente siamo in classe insieme.
Naturalmente si riferiva a Harry.
"Certamente, lo ho inchiodato in bagno prima, alla fine se ne è andato piuttosto seccato"
"E continuerà ad andarsene, lo sai, Louis, a lui non interessano i maschi" il suo tono risulta piuttosto veritiero, forse preoccupato.
"Nah, so che ama ricevere queste attenzioni da parte mia, sai come la penso" sbuffo disinteressato alla sua affermazione.
"E continuo a non capire cosa te lo fa pensare, insomma, se veramente gli interessasti, non credi che si sarebbe tirato avanti dagli ultimi 11 mesi? ne ha avuto di tempo" si ferma e si volta a guardarmi. I suoi occhi azzurri sono tristi, forse per la paura di causarmi dolore con quella sua sicurezza.

"Su certi aspetti hai ragione, ma non mi fermerò proprio ora, e poi, ormai ci ho preso gusto. Capisci?"

"No non capisco, ma se dici di trovarci gusto ok, tue le responsabilitá e tuoi gli eventuali problemi, ma non venire da me a piangere quando ti accorgerai che avevo ragione" si rigira e velocizza il passo, a stento riesco a stargli dietro.

"Non succederá, tranquillo" cerco di rassicurarlo mettendogli una mano sulla spalla stringendo leggermente le punte delle dita.

Mi sorride "Ok Louis, ora entriamo"

Entriamo in classe, oh, il mio Harry è giá seduto in ultimo banco, lo raggiungo.

Prima di sedermi mi fulmina con lo sguardo.

Lo ignoro e mi siedo vicino a lui, sistemo le mie cose sul banco disponendole in modo casuale e disordinato.

Mi giro verso Harry che sta nervosamente fissando un punto vuoto nel suo quaderno e dico "Wow, 5 ore assieme, ci pensi?"

"Credo proprio che da qua alla prossima mezz'ora mi alzerò e cambierò posto. Non voglio stare vicino a te se non lo hai capito." seccato e confuso risponde.

"Io penso che invece tu ti diverta in mia compagnia" affermo con convinzione.

"Tu non capisci proprio nulla. Mi dai fastidio, lo capisci? Sono 11 mesi che mi assilli e non mi lasci mai in pace." nervosamente risponde passandosi le mani nel viso per arrivare ai capelli.

"Mi piace vederti così, penso che ormai tu lo abbia capito." controbatto, ostinato sulle mie parole.

"Per quanto ancora continuerai?" rassegnato si toglie le mani dai capelli e si gira distrattamente a guardarmi, penetrandomi con i suoi occhi immensi.

Mi incanto nel suo sguardo, è teso, lo sento, lo vedo, ma ci trovo gusto.

"Finchè tu non mi darai soddisfazione" affermo convinto.

"Cioè?" chiede, forse non ha capito sul serio.

"Non lo so, potresti cedere prima o poi"

"Oh no, mi dispiace Tomlinson ma non ci riuscirai." detto questo si gira e fa finta che io non ci fossi.

Mi rassegno, con un "Vedremo" e seguo la lezione.

Queste sono le mie tipiche giornate di scuola, passate a torturare Harry, consolare Liam per la sua ragazza che lo tratta a volte male, aiutando Niall alle macchinette e parlando di rado con Zayn.

È una monotonia unica, ma tutto si concentra in Harry.

Suona la campanella dell'ultima ora, Harry si alza seguito da me.

Prima che potesse allontanarsi lo afferro per il braccio e lo faccio girare verso di me.
"Lasciami stare Tomlinson" grida quasi.
"A domani affascinante Harry" rispondo, trattenendo una risatina.
"A mai più magari rompi palle Tomlinson"
Si dimena e corre via.
A volte penso sul serio che non gli interesso minimamente, ma questo pensiero dura pochissimo e svanisce subito.
Saluto Niall e Liam, mi dirigo verso la macchina.
Oh, Harry è a piedi, che coincidenza.
Gli sto dietro con il freno sotto ai piedi, andando alla sua velocitá.
Abbasso il finestrino, mi sporgo un pò "Serve un passaggio Harry?"
Nemmeno si gira a guardarmi, urla "No, sparisci" accelera il passo.
Oh Harry, dove vuoi andare accelerando il passo? Sono in macchina, stupidino.
"Perchè mi tratti così? Volevo essere gentile" cerco di dissuaderlo, ottenendo un effetto tutt altro che positivo.
"Ti ho detto di lasciarmi in pace, ciao" marchia il "ciao" in una maniera indescrivibile.
Almeno non mi ha mandato a fanculo.
Spingo nell acceleratore e prima di allontanarmi urlo "A domani bello" e parto via da li.
Dal finestrino noto che Harry mi manda a fanculo mettendo in evidenza il dito medio, rido.
Arrivo a casa, monotonia fino a sera.
Aspetto solo domani mattina.

***

《You are my only exception.》- Larry StylinsonWhere stories live. Discover now