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LOUIS' POV

"E tuo padre?" mi chiese Harry, ritornando all argomento che stavamo affrontando poco prima di quel sfacciato Nick.

Mi aveva giá da subito dato un'impressione sbagliata, anche se mi aveva fatto dei complimenti meritevoli, non gli avrei mai concesso di rivedermi e conoscermi.
Harry era senza dubbio geloso, ed era stata la sua espressione a dirmela, era irritato e infastidito e sicuramente non solo per la sua presenza. Vedevo che gli dava fastidio mentre Nick mi parlava e questo mi fece sentire importante.

"Mio padre è un cazzone. Lo detesto, mi ha rovinato l'infanzia e ha fatto stare male mia madre, che non ha neancora ricominciato ad avere una vita normale, se non aiutata da me o dalle mie sorelle e le sue amiche.
Purtroppo non ho avuto il lusso di avere un padre come il tuo e certe volte vorrei veramente sapere e capire come sarebbe stato.
Sicuramente tutto diverso e bello.
Non lo ho mai considerato un padre vero e proprio, se non quando mi dava i soldi il fine settimana, perchè lui per farsi perdonare pensava di comprarmi, e in fondo ci riusciva perchè a me non cambiava nulla se odiarlo o no, tanto non c'era mai per me.
Finalmente quel giorno si è levato dai coglioni, ammetto che però ci sono rimasto malissimo, più per mia madre che per me, ma perdere un padre non é mai bello, a meno che questo non ti picchi a sangue ogni volta che ne ha l'occasione.
Quindi, non ho nulla da dire, si è meritato quello che ha e se mai mi capitasse di vederlo in giro non lo saluterei nemmeno, se l è cercata lui, anche se so che non gli interessa niente, ne di me, ne delle mie sorelle e tanto meno di mia madre."
concludo, con il volto impassibile.

Harry mi stava osservando, studiando le mie espressioni che però erano rimaste uguali per tutto il discorso.
"Come fai ad essere così forte?" mi chiede, facendomi sentire coraggioso.

Bella domanda, se solo sapesse come ero trattato da tutti alle medie, probabilmente non me lo avrebbe chiesto. Non gle lo direi comunque.

"Perchè non mi sono mai messo a rinpiangerci su, quello che ha fatto ha fatto e non merita le mie debolezze o compassione. Non mi interessa nulla, sono solo dispiaciuto per mia madre, tutto quì."
e le mie parole continuano ad uscire dal profondo del cuore, nonostante la negativitá.
"Ammiro la tua determinazione e ragione."
Presi quelle parole come un complimento e gli sorrisi.

Senza accorgercene passamo li un'altra oretta, a parlare della nostra vita vissuta fin'ora e degli ex.
Presto mi accorsi che tutte le relazioni erano state chiuse nel peggior dei modi, tra tradimenti e cornificamenti, amori non ricambiati e delusioni, mi accorsi di essere molto più simile a Harry di quanto pensassi, e questo mi lasciò riflettere parecchio.
Si fecero le sei e mezza quasi, sempre arrotondando, e ormai avevo il culo quadrato.

"Andiamo Harry?" gli chiesi, mentre schiacciava la lattina creando quel minimo disturbo da bambino piccolo.
"Si, per favore haha" rispose, alzandosi subito dopo.
Sentii le natiche anestetizzate e dal movimento che fece Harry capii che anche lui non era messo molto meglio di me.
Andammo verso al bancone e senza lasciarmi il tempo di aprir bocca Harry disse "Due coche" e pagò anche per me.
"Non ce n'era bisogno" dissi, mentre il barista gli consegnava il resto.
Lo prese e ringraziò l ometto, mentre fece dei passi verso l uscita rispose "Sta zitto" ma in modo tenero.
"Grazie" mi sentii in obbligo di dirgli, mentre gli apparve un sorrisetto adorabile.
Andammo verso la sua macchina.
"Andiamo" disse mentre salimmo in macchina.
Mi limitai ad un cenno con il capo.
Accese subito la radio e collegò il suo cellulare con un cavo alla radio, ricercando una canzone.
"Non è che per caso ascolti gli Avenged Sevenfold?" nemmeno il tempo di finire la frase che partì una canzone, metal a quanto capii.
"Sono loro questi? La conosco questa canzone, ma non sapevo chi erano" dissi, cercando di ricordare le parole.
"Idiota hahah si sono loro, e ora faremo il giro lungo per andare a casa." disse, mettendomi a pensare al perchè.
"Welcome to the family!" iniziò a cantare Harry.
Dio, quella canzone spaccava i timpani da tanta batteria e chitarra, ma il metal è questo.
Lo guardavo di tanto in tanto concentrato nella strada e nelle parole, mentre non riuscivo a ricordare alcuna parola se non il ritornello.
Abbassai il volume dalla radio, chiedendo subito dopo "Non è che ce l hai quella che fa..quella che mi pare si intitoli So Far Away?"
Quella canzone l'avevo da subito amata.
"Solo le la canti con me" affermò, cambiando subito canzone.
Appena sentii le prime parole andai in extasy, ricordandomi del motivo perchè l'amavo.
Vidi Harry sorridere mentre cantavo, aspettando che mi ascoltasse.
"Passami una sigaretta per favore" disse, indicando il pacchetto nel cruscotto.
Lo accontentai, imitandolo, tirai fuori l accendino.
Inclinò la testa di poco verso di me e spalancó di poco le labbra, aspettando che gli dassi la sigaretta.
Così feci, soffermandomi a guardargli le labbra come un idiota, mi risvegliai e gle la passai direttamente li.
Per quanto gli fosse possibile disse "Accendi" e di nuovo lo accontentai.
Tirò giù i finestrini dal comando alla sua sinistra e mi assicurai di poterlo imitare, mentre rilasciava il fumo appena inspirato.
"Da quanto tempo fumi Lou?" mi chiese, abbassando di nuovo il volume.
"Quasi due anni, tu?" risposi.
"Neanche un anno, tua madre lo sa?"
Curioso sto Harry.
"Certo, la tua?" risposi, sapendo giá la risposta.
"Si, ho 19 anni Lou." mi fece ridere, troppo convinto ma divertito.
"Io ne ho 22, se permetti." risposi con il suo stesso tono.
"E com'è che sei un nano?"disse ridendo.

《You are my only exception.》- Larry StylinsonWhere stories live. Discover now