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LOUIS POV

Menrirei se dicessi che non mi ero arrabbiaro con Harry, lo ero eccome.

Avevo anche io il diritto di dire ció che pensavo, e di non essere ignorato completamente.

Avevo anche io il diritto di parlare, di dire che Nick aveva sbaglisto superando il limite, ma al posto mio, ci pensò Harry, e con poca gentilezza.

Di sicuro non mi aspettavo che fosse gentile, sarebbe stata l'unica cosa che non avrebbe mai fatto.

Finsi, ma se lo meritò.
Ne fui disgustato dal gesto di Nick, ancor di più Harry che non smetteva di agitarsi.

Nemmeno quando sono uscito, lasciando li i ragazzi, andando verso la macchina, riuscii a dimenticare ciò che avevo appena vissuto.

Tutta la rabbia mi sparì di dosso non appena Harry inizò a scusarsi, facendomi capire la sua effettiva gelosia nei miei confronti.

E trovo che non ci sia cosa più bella nell'avere un ragazzo geloso, perchè con questo mi ha dimostrato che io appartengo ormai solo a lui, come lui appartiene a me.

Poco da fare: nessuno potrá dividerci.
Nessuno può toccarmi Harry e nessuno può toccare me. Ci apparteniamo a vicenda, e la scena di oggi è stata solo una piccola deviazione in quello che sará la nostra storia, perchè non ricapiterá mai più e non posso permettermi di sbagliare, anche se mai lo farò appositamente.

Voglio che funzioni tutto alla perfezione, sbagliando se c'è da sbagliare, ma con la consapevolezza che dopo saremo ancora più uniti, perchè le liti portano sempre a un riapacificameto, che ci permetterá di stringere ancor di più la nostra relazione.

Non fu difficile perdonarlo, non fu nemmeno difficile gettargli le braccia al collo quando vidi che stava iniziando a vagare con le parole, ripetendo più di una volta di essere stato un "coglione", a parole in breve termine.

Mi fu più difficile capire la sua reazione quando, per zittirlo, lo baciai di slancio.

Cosa si aspettava? Ormai nulla mi avrebbe indotto ad alzare una barriera contro di lui, e mai lo vorrò fare.

Mi fu ancor più difficile quando, una volta arrivati a casa, feci fatica a trattenermi nel riempirlo di baci, e dare l'inizio a qualcosa che sarebbe accaduto da li a poco, in privato.

Il motivo ben constatabile, era la paura che da un momento all'altro sua madre e sua sorella aprissero la porta, e di certo non volevo farmi vedere in condizioni imbarazzanti mentre ero avvinghiato a lui.

Pensare di donarmi completente a lui, mi fece rabbrividire.

Non era mai successo, o meglio, non era mai successo con una persona che non ne fossi veramente innamorato, e non sarebbe stato uguale.

Con lui è tutto diverso, è in grado di catapultarmi in un altro mondo anche solo sfiorandomi, e una sensazione così non l'avevo mai provata prima, mai con nessuno, tra le poche persone con cui ero stato.
Ma ormai quelle persone sono rinchiuse nel mio passato, e non ho intenzione di continuare a guardarmi indietro.

Non appena mi trascinò giu, costringendomi a sollevare i piedi da terra la mia immensa altezza, mi riempì il viso di baci scomposti, senza mai violare le mia labbra, e questo pian piano mi fece impazzire.

Ero stato tutto il pomeriggio senza uno di quei baci che chiamai bollenti, quelli che lasciano le labbra gonfie e rosse, quelli che provocano gemiti sottomessi, quelli alla Harry Styles, quelli a cui non ero più in grado di rinunciare.

Posai le mani ai lati della sua testa, reggendomi per quel poco che mi bastava in modo da non fargli sentire tutto il peso del mio corpo, cosa che a lui mai aveva dato fastidio.
Mi diede un ultimo dolce bacio nella punta del naso, prima di fermarsi a guardarmi.
Ne approfittai per tirarmi in piedi, abbandonando il suo viso.

《You are my only exception.》- Larry StylinsonWhere stories live. Discover now