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HARRY POV

Se mi chiedessero di descrviere il mio stato emotivo, probablmente non saprei rispondere.
Ho conosciuto sua madre, abbiamo scoperto però che giá si conoscevano, quindi non si rivelò troppo tragica la faccenda, lo ho provocato e per ultimo, abbiamo fatto l'amore.
Amore, non sesso.
Sesso è quello che facevo con Nick, sesso è quello che mi faceva solo godere ma emotivamente non mo faceva provare niente.
Sembrava solo che con Nick solo il mio corpo fosse coinvolto.
Con Louis, invece, è stato appagante sotto ogni punto d'aspetto, oltre che al mio corpo, erano coinvolti anima, cuore, mente, e le palpitazioni che sentivo mentre si spingeva dentro me, sono un chiaro segnale di tutto ciò.
È incredibile che abbia dovuto aspettare questo tempo per provarlo, ma se era questo il risultato, avrei pagato con un tempo molto più lungo.
Sentirlo dentro è stato qualcosa di indescrivibile, e l'idea che sia io a farlo mi fa surriscaldare il flusso di sangue nel basso ventre.
Oh si, sarebbe fantastico, ma so che lui non deve avere questo ruolo, lo ho capito quando sapeva esattamente condurre tutto, quando era preparato su tutto, era ed è lui a dominare in questo caso.
Magari però potrebbe fare un'eccezione per me, magari potrebbe mettere da parte quel primo senso.
Sarebbe appagante sotto ogni misura.
La sua preoccupazione per la paura di farmi male è stata fondamental, a parer mio.
Chissá quando ricapiterá.

Non passó molto tempo prima che Louis si addormentasse, con una gamba incastrata nelle mie e un braccio intorno al torace, il bacino nei fianchi.
Non ci eravamo nemmeno preoccupati di ripulirci, dormire con uno l'odore dell altro rese tutto più bello.
Non riuscii a prendere sonno subito come lui, non avevo fatto chissá quale sforzo, a confronto suo, ma ero stanco lo stesso, non troppo da crollare subito.
Mi presi tutto il tempo per guardarlo, lì; con una minuscola fessura tra le labbra da cui usciva un fascio d'aria, i capelli in ordine sparso che creavano uno strano ordine, gli occhi chiusi visibilmente stanchi e una guancia schiacciata sulla mia spalla.
Troppo bello.
Avrei voluto rimanere li per sempre, a bearmi di tutta la sua bellezza.

Non era nemmeno previsto che rimanesse li a dormire, non aveva detto nulla a sua madre a quanto ricordavo. Non si era lasciato nemmeno il tempo di dirglelo.
Ricordo quell'immagine di Louis dove voleva disperatamente andare a casa, aveva gli occhi colmi di desiderio e nessuno può sapere quanto ero eccitato solamente a vederlo così.

Mi svegliai la mattina con il suo fiato nella spalla, un braccio per metá sopra al mio petto e le gambe a sfiorarmi appena le mie.
Sarei stato ore a guardarlo.
Così indifeso, così troppo bello anche mentre dorme.
Controllai di sfuggita l'ora, allungando un braccio nel comodino per trovare il cellulare che avevo preso ieri sera prima di prendere sonno.
Quasi le 11:00.
Ringraziai mentalmente mia madre per non essere mai stata una che mi ha dato limiti.

Per il movimento fatto, sentii la presa intorno al mio petto farsi più salda e una gamba sopra le mie.
Abbassai gli occhi su di lui, ma non accennava ad aprire gli occhi.
Lo strinsi a me circondandogli le spalle con un braccio.
Sorrisi dolcemente quando sbadigliò, stiracchiandosi le braccia e le gambe.
Aprì gli occhi per qualche secondo, guardandomi confuso, per poi spalmarsi sul mio fianco, circondandomi le cosce con una gambra e un braccio a tenermi stretto.
Il più bel risveglio di sempre.
"Lou, so che sei sveglio" sussurrai dolcemente in tono leggermente ironico, accarezzandogli i capelli che mi solleticava la spalla.
"Perchè devi rovinare tutto?" fu la sua risposta improvvisa, la voce ancora impastata e roca.
Inclinai la testa per guardarlo e incontrai i suoi occhi, ancora socchiusi, a metá strada, di un azzurro tendente al grigio.
La mia rovina. Da sempre.
Aveva giá il viso splendente, nonostante si fosse appena alzato, non dimostrava alcun segno di stanchezza.

Dimmi il tuo segreto.

Si alzó con il viso e mi bació delicatamente le labbra, poggiandosi poi con una guancia al mio petto, sentendo il mio cuore.
Oh batte forte, solo per te.
"Ti piace ciò che ascolti?" chiesi stupidamente, ma niente fra me e lui era stupido.
"Mi piace pensare che sia a causa mia." rispose secco e deciso, mantenendo i suoi occhi nei miei.
"Lo è. E il tuo?"
Si mise a pancia in su, prese la mia mano destra e la guidò fino al suo cuore.
Sentii chiaramente il battito accelerato, e mi colpì una sensazione di pienezza, sapendo che anche il suo era a causa mia.
"A causa tua, Harry." proseguì, senza lasciare la mia mano.
Sorrisi allegramente, è una cosa dolce.
"Ti amo." riuscii a dire, come se fosse stata la prima volta.
Ogni volta che gle lo dico mi sembra la prima volta, perchè non riesco ancora a capacitarmene.
"Lo so." fu la sua risposta, dolce e lenta.
"Credo che dovremo alzarci, sono le 11." dissi dopo un paio di minuti di silenzio.
"Ma io sto comodo" si lamentò ironicamente, mettendosi su un fianco e aggrappandosi a me.
Lo sono anche io.
"Anche io lo sono, ma mamma credo sia giú ed è meglio andarci." spiegai, mettendomi seduto.
Mi accorsi che eravamo entrambi nudi, ma non c'era alcun imbarazzo rispetto a quello che avevamo fatto la sera prima.
Sarei tornato indietro nel tempo molto volentieri, tralasciando il lieve dolore nel fondoschiena.
"Ok Styles, alza il bel culo che ti ritrovi e vatti a fare una doccia, io recupero i vestiti sparsi per casa." cambiò totalmente idea, alzandosi in piedi scendendi dal letto.
Sei tu che hai un bel culo, non io.
Esposto, completamente nudo di fronte ai miei occhi.
Ancora per poco peró, trovó facilmente i vestiti ma aspettò prima di infilarsi i pantaloni e la maglia.
Lo stavo fissando.
Anzi no, fissare è maleducazione.
Lo stavo ammirando; se ne stava li in piedi a guardarmi, a studiarmi, a labbra strette.
"Vuoi alzare il culo da li?" esclamò a voce pimpante.
"Mi fa male il culo." risposi di botta, scherzando. Non stavo pienamente scherzando, avevo seriamente male, ma potevo benissimo alzarmi. Ci scherzai su.
Incrociò le braccia e spostò il peso da una gamba all'altra, con espressione divertita e mezzo sorriso
"Vorresti dare la colpa a me ora?" domandò offeso.
Il sarcasmo non lo comprende.
Raggiunsi la sua parte di letto e mi misi seduto di fronte a lui con i piedi che toccavano terra.
"Non ho detto questo."
Lo avvicinai a me prendendolo per i fianchi e con uno strattone lo feci cadere addosso a me.
Allargò le braccia e mi portò giù, finendo sopra di me.
Sembrava offeso da quello che gli avevo detto, così non persi tempo a scusarmi "Lou, quello che è successo ieri sera è stata la cosa più bella che mi fosse mai capitata. Devi credermi."
Le sue labbra si allargarono in un sorriso, ma finii "E quella del culo era una scusa per rimanere qui qualche altro minuto."
Si poggiò con gli avambracci ai lati del mio busto e strofinò il naso nel mio collo, solleticandomi quel punto sensibile.
"Lo è stato anche per me Harry." affermò, alzando il viso in modo da guardarmi negli occhi.
Probabilmente avevo un sorriso da idiota.
Si tirò su lentamente, tendendomi una mano per imitarlo. L'afferrai subito e prima che potessi dire qualcosa si affrettò a dire "Vai a farti una doccia. Io vado a vedere se c'è tua madre e tua sorella."
Ci stavo, anche se volevo fare la doccia con lui.
"Ok. Mi piace questa cosa."
"Cioè?"
"Nel senso che non ti preoccupi più di farti vedere da mia madre, ti imbarazzavi anche a farti vedere mano a mano con me. Ora invece..hai capito."
Mi cinse il collo con le braccia, alzandosi nelle punte, e mostrò tutta la sua fierezza.
"Credo sia la cosa migliore da fare, dopo tutto. Non ha senso che continui a diventare rosso in viso quando vedo tua mamma, ormai lo sanno tutti e non vedo il motivo di nasconderlo."
Il mio ometto.
"Baciami." ordinai.
Fece una smorfia che non interpretai, ma subito dopo si sporse in avanti con il viso e premette le labbra nelle mie.
Si staccò subito dopo con aria divertita.
Mi sta facendo impazzire.
Lo fulminai con lo sguardo e mi costrinsi a chiederglelo di nuovi "Baciami sul serio, Lou."
Alzò gli occhi al cielo/soffitto e catturò le labbra con le mie, senza lasciarmi il tempo si socchiudere le labbra che mi trovai subito la sua lingua a contatto con la mia in una ricerca disperata.
Non potevo pretendere di più, quel bacio fu un inizio ancor più bello di come mi ero svegliato, accanto a lui che mi stringeva come una morsa.
Fui costretto ad abbandonare la sua bocca per riprendere fiato, mentre nel suo volto di dipingeva un espressione di soddisfazione.
"Grazie. Ora va giù e io vado in doccia."
Mi girai dopo un suo gesto con gli occhi a mò di "Ok".
Me lo lasciai alle spalle e andai in bagno, prendendomi prima gli slip, una maglia e dei pantaloncini corti al ginocchio.
Aprii l'acqua e dopo essermi assicurato che fosse di una buona temperatura, mi spogliai e entrai lentamente, lasciandomi chiudere la porticina alle spalle.
Chissá se Louis stava chiaccherando allegramente con mia madre o chissá cos'altro.
Non era previsto che questa giornata cominciasse così, nemmeno che la sera prima finisse in questo modo.
Mi insaponai con calma ovunque, ripensando alla sera prima.
Senza rendermene conto cominciai a canticchiare "Hey you, would you help me to carry the stone?
Open your heart, I'm coming home. "fischiettando per buona parte della canzone.
Mi ha preso tantissimo.
Passai a "Isn't he lovely, Isn't he wonderfoul" cambiando naturalmente il testo, da she a he.
Louis.
Sentii il box aprirsi subito dopo due mani circondarmi la vita.
"Cambiamo il testo della canzone?" sussurró nel mio collo, rabbrividendo per quel punto delicato.
Mi girai nelle sue braccia e lo sollevai dal dietro cosce, spostandomi dal muro facendo in modo che incrociasse le gambe dietro la mia vita.
Mi cinse le braccia intorno al collo e con il petto si portò più avanti fino ad aderire con il mio.
"Si, qualcosa in contrario?" feci il finto esperto, trattenendo una risata tra i denti.
"Assolutamente no. Mi chiedo a chi sia riferito questo cambiamento di parole."
Accompagnò le sue parole con un affondamento dei suoi denti nella mia clavicola, marchiandomi come se io fossi di sua proprietá.
Risucchiò l'aria fino a farsi sparire la pelle fra i denti, affondandoli subito dopo tirando lievemente, lembendo subito dopo.
È così, sono solo suo e lui è solo mio.
"Ad una persona che probabilmente non conosci." stetti al gioco, baciandogli delicatamente il collo.
Inclinò la testa per permettermi un accesso migliore, sentii chiaramente il suo respiro farsi più profondo e instabile "E com'è questa persona?" chiese trattenendo una risatina, depositandomi piccoli baci nel mento.
"È una persona fantastica, bellissima esteriormente e interiormente. La cosa divertente è che non mi era molto simpatica inizialmente."
"Mi chiedo cosa ne penserebbe se sapesse che ora ti sto per baciare."
"Probabilmente ti ammazzerebbe, ma accetto la proposta."
Lasciai scivolare le mani nelle sue natiche, stringendo quel buon di Dio che si trovava.
Un'ultimo sguardo divertito poi sigillò la mia bocca con la sua, lasciai che la sua lingua si intrufolasse senza permesso nella mia bocca.
Quel bacio si stava rivelando altamente eccitante e i gemiti che uscirono dalle nostre bocche furono una conferma.
Prese a stringermi i capelli per metá inzuppati d'acqua, tirandoli alle punte.
Strinse le gambe intorno a me e sentii chiaramente la sua erezione dura come l'acciaio nel mio stomaco che bastò a risvegliare anche la mia.
Si staccò dalla mia bocca e passò al mio lobo, tirandolo leggermente verso se per poi ruotarci la lingua intorno.

《You are my only exception.》- Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora