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HARRY POV

Mi svegliai con una presenza troppa famigliare.
Scossi le gambe per un attimo e cercai di aprire lentamente gli occhi.
"Harry..come ti senti?"
La voce di Louis mi risvegliò del tutto, ma non mi permise lo stesso di non comportarmi da malato.
Aprii gli occhi e trovai Louis sdraiato di fianco vicino a me con gli occhi spaventati.
"Lou..cosa ci fai qui?" chiesi curioso, nella speranza di capirci qualcosa.
"Sono il tuo ragazzo e devo prendermi cura di te." rispose deciso con tenerezza.
Aw.
Sorrisi e cercai di mettermi seduto, ma me lo impedirono le sue manine che mi pressarono nel petto per farmi stare sdraiato, e la sua voce "No no no fermo qui. Guai a te se ti alzi."
Annuii, capendo che aveva ragione.
"Dov'è mia madre? Gemma? Come sei entrato?" cominciai l'interrogatorio, quasi incapace di parlare, sia per aver la voce ancora impastata e per la gola in fiamme.
Probabilmente vide il mio impegno nel dire quella frase, dato che corrugò le sopraciglia in una quasi espressione di dolore altrui e si affrettò a rispondere "Ho letto stamattina il messaggio e sono venuto qui invece di andare a scuola..tua madre stava giusto per uscire di casa, Gemma era con lei, ed è proprio tua mamma che mi ha chiesto cortesemente di restare. Ed eccomi qua." spiegò, senza staccarmi gli occhi di dosso.
"Che ora è? Quanto ho dormito?" indagai, senza sapere in che anno fossi.
Odio quella sensazione, dove prendi il sonno tardi e quando ti svegli non hai la più pallida idea di dove sei e in che anno.
"Sono quasi le tre..hai dormito più o meno 10 ore, ma rilassati, è normale. È un pò meno normale che tu abbia ancora 39 di febbre..non si è abbassata da ieri." spiegò nuovamente, risistemandosi di fianco.
Iniziai a capire qualcosa, ma improvvisamente mi venne il senso di vomito.
Per quanto mi risultò difficile, corsi in bagno, evitando Louis, che probabilmente capì.
Mi raggiunse e mi guardò preoccupato e spaventato non appena mi trovò in ginocchio di fronte al water, pronto a sboccare.
"Dio..odio vederti così, anche se è la prima volta.." cercò di dire, ma non riuscii ad ascoltarlo che vomitai tutto ciò che avevo in corpo.
Corse subito verso di me e mi tenne su i capelli.
"Vomiterai anche tu, per favore, esci." pregai, con la paura che a vedermi sboccare mi imitasse involontariamente.
Lo sentii ridere distintamente e si spiegò "Sai quante volte lo ho fatto con le mie sorelle? Non vomiterò Harry, tranquillo. Pensa a rimetterti in sesto piuttosto, abbiamo una vita."
Feci per rispondere ma un altro getto di vomito me lo impedì.
Quando fui sicuro di non avere più niente, mi alzai, mi lasciò i capelli, e mi lavai subito il viso e risciaquai per bene la bocca.
"Ti senti meglio?" mi chiese ancora preoccupato.
Annuii, negando subito dopo come fossi bipolare.
"Portami a letto" chiesi, anzi, ordinai, avvicinandomi a lui, pensando subito dopo a quale doppio senso sarebbe potuto essere.
"Non ora, devi rimetterti prima, non possiamo fare nulla se tu stai così, anche se mi piacerebbe molto." disse quasi serio, ma la mia risata lo indusse a ribadire "Stavo scherzando."
"Lo avevo immaginato." dissi, tornando serio.
Mi prese sottobraccio e adagiatamente mi fece sdraiaire nel letto, chinandosi per sistemarmi i cuscini.
Quando cercò di mettersi in piedi, gli presi la mano sinistra e gli dissi "Vorrei baciarti in questo istante, ma farebbe schifo dopo la grande sboccata."
Mi guardò deluso e si limito ad un "Hai ragione" facendo il giro del letto per poi sdraiarsi vicino a me, sotto le coperte.
'Prenderai la febbre anche tu" lo informai a tono basso, incapace di alzarlo ancor di più.
"Prenderei ogni malattia a costo di starti vicino."
Cercai la sua mano in mezzo alle lenzuola e non appena la trovai, la strinsi, incrociando le dita con le sue, senza ottenere alcuna opposizione da parte sua.
"Sei troppo per me. Non ti merito." mi lamentai.
Mi diede un pizzicotto nel fianco e mi lasciai sfuggire un mezzo urletto.
"Non dirlo neanche per scherzo." mi rimproverò, avvicinandomi a lui, aiutandosi in realtá avanzando lui verso di me.
Quando fù abbastanza vicino, non perso occasione e sepolsi la testa sotto al suo mento, accovacciando le gambe e tenendo la mano incrociata alla sua.
Mi allontanai di scatto non appena mi resi conto di odorare di sudore.
"Sono sudato, scusa.." sussurrai imbarazzato, ricevendo un altro pizzicotto, secondo urletto.
"E questo perchè?" chiesi alzando di poco il tono, un pò perplesso.
"Vieni qui, idiota." comandò.
Sorrisi e ritornai con la testa sotto al suo mento, sentendo i suoi respiri.
Mi accorsi di essere ancora seminudo, ma non saltò ai miei pensieri.
"Aspetta, hai detto di essere arrivato stamattina..ma sono le tre ora. Cosa hai fatto?" chiesi, senza abbandonare quella posizione.
"Te l'ho detto, sono rimasto qui." confermò.
Spalancai gli occhi ma non ebbe modo di notarlo "Sei rimasto qui 8 ore???" urlai quasi.
"Si, perchè?" chiese disinvolto.

《You are my only exception.》- Larry StylinsonWhere stories live. Discover now