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HARRY POV

Sapevo che portando Louis in quel luogo avrei confermato i miei sentimenti che provo per lui.
Sapevo che lo avrei reso felice, e sapevo anche che lui ama la natura.
Per questo ho deciso di fargli una specie di sorpresa.

***

Riflettendoci, la famiglia di Louis è via tutto il weekend, potrei approfittarne.
Ma certo.
Lo stupirò nuovamente e, se avrò coraggio non appena appena aprirá la porta, farò quello che è più giusto fare.

Si fanno le 19;00
Esco dalla camera, oh, appare una Gemma selvatica al quanto elegante.
"Gemma, vai da qualche parte?"
Si girò lentamente e pare fulminarmi con lo sguardo.
"Che ti importa?" ah, la sua voce strillante mi fa venire la pelle d'oca quando urla.
"Sei bellissima." cerco di raggirarla, ma è vero, Gemma è bellissima in ogni modo.
"Non fare il ruffiano" cerca di dire, ma intanto è diventata rossa in viso, segno di apprezzare il mio complimento.
Si avvicina e sento il rumore di quei timidi tacchi puntarsi nel pavimento, è sexy.
"Non faccio il ruffiano, stai veramente bene!" ribatto, sorridendogli timidamente.
Subito dopo si scioglie e "Sicuro? Guarda le gambe, sono brutte. Come sto?"
Oh, la sua scarsa autostima la ha sempre avuta.
La prendo per le mani e lei si lascia guidare.
Tengo le braccia tese e la allontano, ammirandola migliormente.
Si vergogna, lo noto dalla sua testa tenuta bassa.
Le faccio fare un giro su se stessa a passo di danza e lei come una nota ballerina lo eseguisce.
"Gemma, te lo ripeto, sei bellissima e le tue gambe sono perfette." insisto.
Alza lo sguardo su di me e vedo quella sia insicurezza di sempre svanire.
"Grazie Harold."
La avvicino a me e le do un profondo abbraccio, chinandomi di poco.
"Ruffiano" scherza, mentre strofina il naso nell incavo del mio collo.
In quel momento passa mia mamma e tra poco si mette ad urlare, non è abituata a vedere noi due abbracciati, ma la capisco.
Passiamo il maggior tempo a litigare, ma ci vogliamo un casino di bene.
"Anche ioo" urla, subito dopo si avvicina e apre le braccia nella nostra direzione e ci abbraccia.
Un momento di silenzio e da bravo figlio "È imbarazzante."
"Taci stupido" sussurra mia madre, mentre pian piano ci lascia.
"Allora, mi dici dove vai Gemma Styles?" dico a Gemma, nella speranza di saperlo.
Sono molto protettivo nei suoi confronti, ma quale fratello, maggiore o minore, non lo è?
"Sono stata invitata a cena" subito dopo mi fa la linguaccia di buon gusto e si dirige in salotto.
"Stai attenta miraccomando" mi assicurai, ma il ghigno soddisfatto non se lo tolse.
"Da retta a tuo fratello, comportati bene!" mi assecondó mia mamma.
"Si si si..torno tardi" detto questo uscí dalla porta contenta.
Andai in divano e mi lasciai crollare, ripensando un po a tutto.
"E tu? Cosa farai stasera?" la voce di mia madre mi riportó alla realtá.
"Mh, cose importanti" dissi tra me e me.
"Cosa?" portò le braccia incrociate al petto e aspettò risposta.
Alzai gli occhi su di lei che mi stava chiedendo spiegazione con lo sguardo e dissi "Penso che andró da un'amica, e tu?"
Per girare argomento gle lo chiesi.
Gli apparve un sorrisetto misterioso, non gli diedi bada e rispose "Attento ragazzino" Sorrisi e cercando di essere serio dissi "Vai a cucinare, madre"
Si mise a ridere e subito dopo rispose a tono "Certo capo"
Gli indicai la cucina e sparì li dentro, sentii subito il rumore di pentole e altri aggeggi per la cucina.

Accesi la TV, correndo nel telegiornale: ragazzine violentate, omicidi, ingiustizie, pene impossibili, clandestini, extracomunitari, Justin Bieber in galera per eccesso di velocitá, rilasciato dopo un giorno, discriminazioni sugli omosessuali:
Il mondo va a puttane
Che schifo.

Cambiai canale alla ricerca di un telefilm, lasciai uno a occhio e andai in cucina.
"Lasciami lavorare caro" esclamò mia madre, senza girarsi.
La guardai stanca, così compii un atto positivo.
La presi dalle spalle e la spostai dal fornello, ancora vuoto.
"Lascia fare a me dai"
Si spostò e mi guardó pensierosa.
"Vai a guardare la TV cara, ti chiamo quando è pronto." oh, i ruoli si sono invertiti.
Mi prendo io cura di lei.
"Va bene, vediamo che mi prepari di buono."
Le feci l'occhiolino e con la testa le indicai il salotto.
Bene: che si fa?
Potrei fargli della semplice pasta con il sugo, quello che viene bene solo a me.
Potrei fargli una bistecca, quella saporita con le spezie.
Potrei fare del pollo, ma ci vorrebbe molto a farlo venire delizioso.
"Quanta fame hai?" urlo un pó per farmi sentire.
"Normale!" urlò a sua volta.

Mhh, ok, bistecca.

Presi una pentola e aprii il frigo, perfetto, insalata e bistecca ce n'è!
Olio e temperatura media.
Aspettai 5 minuti, poi misi le due bistecche nella pentola e curai l'insalata.
Dopo 20 minuti, servii in tavola.
La presentazione mi piacque molto, tanto da foto.
"Mammaaaaa è pronto!" gridai.
"Arrivooo"
Entrò in cucina e vide il tavolo preparato a mò di ristorante.
Guardai i suoi occhi che scrutavano attentente il tavolo e poi caddero nel piatto.
"Siediti" ordinai, allontanandogli la sedia per poi farla accomodare.
"Dì la veritá, hai chiamato l asporto e non me ne sono accorta perchè ti ha passato tutto dalla finestra."
Mi misi a ridere di gusto, il senso dell humor ancora non le manca.
"No mamma, ho fatto tutto io. Spero che ti piaccia!" accennai, mentre mi sedetti.
"Assaggiamo"
Prese la forchetta e coltello e tagliò un piccolo pezzo di bistecca, portandolo subito alla bocca.
La guardai con le sopraciglia inarcate, aspettando una reazione.
La masticò e dopo averla inghiottita le si illuminarono gli occhi, segno di aver fatto una cosa buona.
"Com'è?" chiesi, portando alla bocca un pezzo di carne.
"Dio, é buonissima!" esclamò, divorando pezzo per pezzo.
Mi sentii molto soddisfatto, e subito dopo pensai a Louis.
Dio, non devo fare tardi.
Mangiai di fretta e mia madre se ne accorse "Hai qualche impegno?"
Annuii, mi pulii la bocca con il tovagliolo e andai dritto in doccia, prima di dire "Non volevo rovinare la cena, ma sono in ritardo. Vado a lavarmi!"
Mi guardó un pò delusa, e per cercare di allevoarla aprii la mensola e presi del vino.
"Lascia che ti versa del vino, scusami."
Prese il bicchiere e gle lo riempio.
Scampai in doccia.
Mentre mi lavai, pensai a cosa potrei dire a Louis, ma so che tanto non appena lo vedrò le parole non mi usciranno di bocca dalla tensione.
Quindi, perchè programmare?
Si fecero le 20:30.
Corsi di giù e mi presentai di fronte a mia madre vestito, stranamente, e gli dissi "Come sto?" girando su me stesso. Sembro una velina, ok.
Si alzò e mi diede una leggera pacca nel sedere che mi fece sussultare "Sei un figo Harry"
Le sorrisi, imbarazzato ma felice da quel complimento e presi la giacca.
Aprii la porta e prima di uscire le dissi "Torno o tardi o presto, buona serata"
Chiusi la porta, il tempo di senrirla dire "Divertiti e sta attento."
Annuii inutilmente, dato che ero giá fuori dalla porta.

《You are my only exception.》- Larry StylinsonDär berättelser lever. Upptäck nu