45

5.7K 229 15
                                    

LOUIS POV.

Non ero mai stato così felice di passare la giornata con Harry, sebbene fosse malato.
Non mi ero mai sentito così protettivo nei confronti di nessuno, nemmeno con le mie sorelle.
È perfetto anche da così indifeso, privo di forze, il viso da evidente malato e il tono di voce ancor più basso.
Un tenero bambino, alto due metri e ottanta.
Così intenerito dal suo stato non dovette nemmeno pregarmi più volte per rimanere, avevo accettato subito, ma in fondo lo volevo anche io.
Non pensai nemmeno che avrei potuto malarmi anche io, infondo, c'è stato uno scambio di saliva assurdo prima di dormire, e capirò se mi ammalerò prossimamente.
Sua madre mi trattò come se fossi suo figlio, e Gemma come se fossi suo fratello.
Adoro queste persone, e adoro il fatto che sono così disponibili a lasciarmi dormire da loro.
Me ne importa ben poco di saltare scuola, tanto gli ultimi giorni non si fa mai nulla e non varrebbe il fatto di andarci, poi senza Harry, ancora di meno.
La febbre giá si era abbassata e fra pochi giorni sarebbe scomparsa.
Mi dispiace solo per il fatto che non avrò più la scusa di rimanere con lui tutto il giorno, e infondo, anche di non passare la giornata in compagnia con la sua famiglia, mi stanno giá a cuore sua madre e sua sorella.
Niall mi ha scritto per sapere perchè non ero andato a scuola e naturalmente gli ho scritto la veritá "Devo occuparmi del mio ragazzo." e a quel mio ragazzo mi si scaldò il cuore, proprio perchè è mio.

Inutile dire che si svegliò prima lui di me, ma ovvio, durante la notte si era svegliato più volte e con lui anche io, gli ero andato a prendere più volte da bere anche a rischio di cadere dalle scale.
"Nel bene o nel male.", non è questa la fatidica promessa?
Certo, non siamo di certo sposati, ma è giusto seguirla giá da prima.
Farebbe pensare che più in la io voglia sposare Harry, ma preferisco non pensarci, per ovvi modi: troppo giovani, troppo attivi.
Tralsciando il fatto del matrimonio, mi colpì il suo modo di svegliarmi.

Ancora insonnolato, prese a lasciarmi umidi baci in tutto il viso, senza mai violare le mie labbra.
Ad ogni schiocco sussurrava "Louu"; "Svegliatii"; "Buongiorno amoree"
Pian piano aprii gli occhi e vedere Harry senza maglia col viso sopra al mio fu un grande risveglio fantastico.
Gli sorrisi timidamente per poi lui far comparire le fossette.
Non aveva più l'aspetto di un tenero zombie, anzi, l'aspetto del più bel ragazzo al mondo appena svegliato.
"Haz..buongiorno" risposi con la voce rauca dal sonno, strofinandomi gli occhi, sbadigliando subito dopo.
Si scostò all'indietro per farmi stirare le braccia, non le sentivo più. Avevo dormito con un braccio sotto al cuscino e lo stesso braccio la mattina non lo sentii per pochi minuti.
Capita a tutti, no?
"Come ti senti?" chiesi subito dopo, passandogli la mano nella guancia fino a sfiorargli le labbra con il pollice.
"Benissimo, credo di non aver più la febbre" si sitemò piegando i gomiti e poggiando il mento alle mani.
"Grazie a te" aggiunse, sorridendo come un ebete subito dopo.
Aw, il mio ebete.
"Mi fa piacere. Che ore sono?" chiesi gentilmente, tirandomi su fino a mettermi seduto.
Controllò il cellulare che aveva a portata di mano e mi fece sapere che erano le 11.
Perchè dormiamo sempre così tanto?
Mi passai la mano nei capelli, nella speranza di sistemarli un pò.
Sono orribile di prima mattina, anzi, più che prima mattina, direi appena svegliato.
Le occhiaie, quelle rughe odiose che compaiono al di sotto degli occhi, la bocca impastata quasi e i capelli in disordine.
Mentre lui è sempre bello, raggiante, sembra sempre attivo e mai spento.
Annuii alla sua risposta, sbadigliando ancora.
Mentre mi fissava senza un motivo, mi sdraiai di nuovo in fretta e mi coprii la testa con le lenzuola, avvertendolo subito dopo "Notte", per chiudere gli occhi sotto a quel strato di stoffa che ci divideva.
Non disse niente per un buon minuto, chissá che espressione aveva, non lo potevo sapere.
Mi raggiunse poi, coprendosi fino la testa, rimanendo in silenzio per altro tempo.
"Si?" chiesi curioso, aspettando una sua probabile battuta.
"Dormi?" domandò a sua volta.
"mm mmh" pronunciai, o meglio, fu più un verso proveniente dalla gola a voler confermare ciò che mi aveva chiesto.
"Sono le undici, non dirmi che hai ancora sonno"
"mm mmh" ripetei tenendo gli occhi chiusi.
"Come fai ad avere ancora sonno?"
E sonno non ne avevo, volevo stare nel letto per ancora i classici 5 minuti, dopo che una persona si sveglia.
Come quando devi svegliarti per andare a scuola e preghi la mamma per farti rimanere ancora.
"Forse perchè il mio ragazzo mi ha tenuto sveglio tutta la notte" battei.
Non disse nulla, curioso di vederlo, aprii gli occhi e lo trovai con la tipica espressione di chi uno non si sarebbe mai aspettato di vedere i sentire ciò che ha visto o sentito. Sorpresso, ecco, sorpreso.
Alzai il sopraciglio, nella speranza che mi spiegasse quella sua reazione.
"Hai detto il mio ragazzo." ripetè sorpreso di se stesso.
"Perchè, non lo sei?"
Dopo quella mia domanda retorica, gli prese un momento di pazzia, in fretta mi afferrò dalle spalle e mi trascinò sopra di lui, lasciando che le coperte vennero disfatte del tutto.
Non seppi come reagire, se non sistemarmi meglio senza la paura di fargli troppo peso.
"Hai detto il mio ragazzo, e lo so che lo sono, ma è bellissimo sentirtelo dire. È qualcosa che non riesco a descrivere, capisci?" parlò senza prendere fiato, euforico e col sorriso subito dopo.
Sorriso che misi subito dopo anche io, incapace di non evitare quel suo attacco di euforia e pazzia.
Incrociai le braccia sopra al suo petto e ci appoggiai la testa sopra, per poi mettermi di guancia a guardare il vuoto, in quel caso, il muro della parete.
"Capisco perfettamente, e questa cosa la provo anche io nel dirlo. Mio ragazzo..suona persino bene."
Sentii il suo torace abbassarsi e alzarsi, e con lui, anche io.
"Benissimo." concluse, portando le braccia dietro la mia schiena.
"Perchè ti sei tolto la maglia?" chiesi dopo quell interminabile silenzio, senza però guardarlo.
"Ho sempre odiato dormire vestito, e ringraziami che ho tenuto le mutande, di solito dormo nudo." si sbrigò a dire, come se fosse un'informazione preziosa.
Oddio, la CIA.
Mi percorse la mente un pensiero perverso, ma lo abbandonai subito dopo per non farmi tentare.
Trovai la voglia di alzare la testa e lo guardai, trovandomi quel verde acceso dei suoi occhi puntato sul mio azzurro, con l'ombra di un sorriso agli angoli della bocca.
"Dovrei ringraziarti per una cosa così stupida? Lo sai vero che è proprio grazie a me se li hai ancora?!" lo informai, più che chiedere.
"Non credo, se solo volessi li toglierei e non renderei conto a te." rispose, quasi sfacciatamente.
Furbetto.
"Vaaa bene, non dico altro" conclusi, tornando con la guancia nelle braccia, divaricando di poco le gambe per evitare di scontrare i ginocchi con le sue cosce.
"Hai intenzione di rimanere li tutto il giorno?" spuntò fuori.
Sospirai, pensando a cosa dire.
"Sarebbe una grande idea. Sei comodo, e io sto bene. E poi, sei stato tu a trascinarmi qui e non vedo perchè dovrei tirarmi indietro."
"Non è per quello, è che il tuo amichetto li sotto sta cominciando a farsi sentire." risposte tranquillamente, quasi a volermi provocare.
Divenni rosso all'istante ma non mi vide fortunatamente.
Eh vabbè, lo istigherò anche io.
Mossi il bacino a destra e a sinistra per poche volte, fingendo di sistemarmi meglio, ma il mio obbiettivo non era quello.
"Lo fai apposta?" mi rimproverò, senza però usare un tono arrabbiato o infastidito.
Era divertente.
Risi sottovoce, facendomi però sentire.
"Mi stavo sistemando."
Lo sentii sbuffare, frustrato probabilmente, mi divertì quella situazione.
Alzai la testa e mi accorsi dela situazione imbarazzante.
"E va bene" Mi lasciai cadere al suo fianco, tenendo comunque una gamba sopra alle sue e il braccio a circondargli lo stomaco, con la testa appoggiata alla sua spalla.
"È meglio per te sai, non per me. Sei tu a provocarmi."
Pensai qualche secondo a quelle parole per capirne il significato, e dopo averlo capito, decisi di ignorarlo.
"Dov'è tua mamma?" cambiai argomento, per evitare di finire in contesti particolarmente..intimi.
"Credo sia via, non torna prima delle 2"
"E tua sorella?"
"È a scuola, poi va a casa da un'amica a mangiare e poi non so."
Perfetto.
"È okay."
"Perchè?"
"Così, per sapere quanto ancora sarei potuto restare a letto con te."
Sembrò decisamente un doppio senso, ma ormai, erano all'ordine del giorno.
"Rimarrei a letto con te giornate intere, però io ho fame."
È un mito a passare da argomenti delicati a baggianate, ma a pensarci, anche io ebbi fame.
Alzai le lenzuola e lo invogliai ad alzarsi, ottenendo subito in cambio la sua collaborazione.
Capì che saremo andati giù, per questo mi fece strada.
Mi sentii pervertito quando a scendere le scale gli guardai il suo bel fondoschiena da.. niente.
Arrivati in fondo, da idiota come sono, si girò e mi colse con gli occhi puntati in giù, a cercare di cammuffare la mia vista.
"Smettila di fissarmi il sedere." disse ridendo.
"Non ti stavo fissando il sedere." confermai, con la voce di un bambino che ammette di non essere sua la colpa, ma con la consapevolezza è ben diversa dalla realtá.
"Ok. Ti stavo guardando il culo." aggiunsi, correggendomi subito dopo. Risi a dirlo, scandendo bene le parole.
Entrammo in cucina e non tardò la sua risposta "Ho un bel culo almeno?"
Risi ancora di più, mentre lui attendeva risposta. Cristo, era serio.
"Molto"
Si scostò i lunghi capelli dalle spalle e con affare da VIP non esitò a "Lo sapevo" per poi mettersi a ridere.
"È colpa tua, non indossi i pantaloni." lo rimproverai teneramente.
"Ti ho giá detto che odio dormire vestito."
"Ma non stai dormendo." controbattei, con la sciurezza in volto.
"Ok, odio camminare per casa vestito."
Ma quante informazioni!
"Mh va bene, poi non lamentarti se senti "il mio amichetto li sotto" a farsi sentire." da idiota ammisi, sperando che la prendesse nello scherzo.
"È un complimento?" chiese invece.
Arrossii all'istante "Mi sembra ovvio"
"Sei tremendamente bello"
Mi confuse quella frase, certo, mi rendette felice come sempre sapere di essere descritto così, ma non stavamo parlando di me e nè di quanto fossi bello.
"Grazie" pronunciai chinando la testa, appoggiandomi con la schiena al muro.
"Però devo capire una cosa" aggiunsi.
"Cioè?"
"Devo ancora capire perchè da quando ci siamo svegliati, non ci siamo dati nemmeno un bacio."
Sorrise subito, avvicinandosi a me in troppa velocitá.
"Non devi chiederlo, ricordalo" rispose, per poi posare le mani nelle mie spalle, baciandomi subito dopo con una dolcezza incredibile.
Mi era mancato troppo quel contatto così "intimo"
Ricambiai subito, posandogli le mani nei fianchi avvicinandolo troppo a me, facendo scontrare i nostri bacini.
È buffo come lui deve sempre abbassarsi e io alzarmi, la differenza d'altezza è troppo evidente.
Terminai quel lungo bacio, fatto di scambi di lingue e saliva, un bacio tenero all'inizio ma che alla fine divenne adirittura oserei dire sporco.
"Grazie" farfugliai a bassa voce, staccandomi dal muro, tornando alla mia altezza.
"Hahah prego" si velocizzò a dire.
È tutto più bello con lui.

《You are my only exception.》- Larry StylinsonWhere stories live. Discover now