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HARRY POV

Un sabato mattina odioso, odio il sabato mattina perchè la voglia di alzarmi è molto bassa, ma molto più del solito.
A fatica porto le gambe ai piedi del letto, trovando una ragione a tutto.
Guardo l'ora, ho 20 minuti in più del solito.

Un momento, sono sveglio alle 6:50?
Perchè diamine sono sveglio a quest'ora?
Di solito non mi alzo prima delle 7:10, ma meglio così, ho il tempo di farmi una doccia in più tranquillitá e calma.
Scendo dal letto e mi alzo, vado nell armadio e prendo i vestiti.
Passando per la camera di mia madre, la vedo sveglia in stato di relax.
Metto la faccia dentro la porta e le dico a bassa voce "Buongiorno mamma, vado in doccia!" la avverto, con la voce ancora impastata.
"Giorno caro, vai pure" al contrario di lei, sempre raggiante e mai un filo di stanchezza nella voce. Ah, la mia donna.
Le rivolgo inutilmente un sorriso dato l'oscuritá della stanza e vado dritto in bagno.
Apro lentamente la doccia, aspettando l'acqua calda.
Con tutta la calma del mondo mi tolgo i vestiti, facendo attenzione alla spalla addormentata per la mia posizione in cui ho dormito.
Entro in doccia e sapendo di essere in anticipo decido di lavarmi anche i capelli, usufruendo del mio tempo.
Chiudo gli occhi ancora addormentati e lentamente comincio ad insaponarmi, corpo e testa.
Dopo 15 minuti esco e mi asciugo, passando dal corpo ai capelli.
Mentre me li asciugi con il phon mi infilo l'intimo e la maglia, guadagnando qualche secondo.
Torno in camera e guardo l'ora, le 7:10.
Scendo le scale e vado in divano dopo essermi vestito e preparato e chiudo gli occhi, sperando nell non addormentarmi.
Fortunatamente non succede, mi alzo e con calma mi infilo le scarpe e la giacca. Salgo in macchina e dopo dopo sono a scuola, nel grande parcheggio.
Prima di aprire la portella noto il mio amico Louis affianco alla mia macchina, pronto per entrare a scuola.
Mi affretto a scendere e non appena mi vede mi irrigidisco, ha un'espressione preoccupata se non adirittura spaventata.
Mi corre contro e rimango scoinvolto quando lo vedo bene in viso, i suoi occhi sono spalancati e il respiro pesante non promette nulla di nuovo.
Cerco di chiedergli direttamente cos'ha, ma non mi fa aprire bocca che venendomi contro mi abbraccia, un attimo prima di gettare lo zaino a terra, costringendomi a fare qualche passo all indietro, appoggiandomi al cofano della mia auto, accompagnando il tutto con la sua voce spezzata "Harry!"
Non ho la forza di pensare, ma riesco a rispondere preoccupato "Louu che succede? Sembri spaventato" mentre lo rassicuro accarezzandogli il capo.
"Lo sono, non più anzi, ma ieri sera si" è agitato, non riesce a parlare bene.
Sbianco al viso al sentire le sue parole e afferrandogli le spalle con delicatezza, costringendomi e costringendolo a sciogliere l abbraccio, lo guardo dritto negli occhi e "Calmati. Dimmi cosa è successo!"
Sbatte le palpebre più volte fin quando non lo vedo a tornare col respiro regolare "Ieri sera Niall è venuto a mangiare da me e dopo poco che se ne è andato sono andato in camera mia. Ho sentito dei rumori provenire dalla porta ma essendo un cagasotto non sono andato a vedere. Poco dopo sono spariti ma ero terrorizzato lo stesso."
Oh dio, che siano stati ladri? Assassini? Gatti?
Quanto vorrei proteggerlo ogni secondo, per evitare cose di questo genere!
Affondó la testa nel mio petto e mi si scaldò il cuore all'istante.
"Ehy, stai tranquillo, non ti è successo nulla! Ma tua mamma non ha fatto niente?" chiesi, perchè effettivamente sua mamma doveva reagire o almeno chiamare la polizia.
Negò con la testa e mi si parò di fronte, allontanandosi di qualche passo per guardarmi negli occhi, o almeno, provarci, poì giustificò "No, mia mamma e le sorelle sono fuori cittá e tornano lunedì, non potevo di certo chiamare mia madre per dirgli questo!" e finalmente comparve l'ombra di un sorriso.
"Potevi chiamare tu qualcuno, inconsciente!" lo rimproverai a fin di bene, ma il mio tono che finì in risata non aiutó molto.
"Incosciente" mi imitò Louis, cercando di intornare la mia voce e finalmente rise, il lo imitai.
"Che fai, mi prendi in giro ora?" feci il finto offeso ma se ne accorse.
Mi fece la linguaccia, adorabile, e mi diede un pizzicotto nel fianco, sussultai, emmettendo un piccolo urletto "Ahia!"
Scoppiò a ridere "Eh, per così pocó urli?"
Improvvisamente divenni rossi, ricordando l'ultima volta che aveva accennato ad urli.
"Entriamo, ti prego"  con mezza lacrima dissi.
"Ooook" raccolse il suo zaino e li imitai, lo avvicinai a me con il braccio con la mano intorno al suo fianco.
Mi accorsi di avere il braccio intorno a lui quando entrammo a scuola, ma non fece nulla per contraddirmi.
Appena tolsi la mano si girò a dirmi "Non mi dava fastidio" seguito da un sorrisone.
Oh, che carino.
"L'ho fatto solo perchè ci stavano guardando" me la cavo, anche se non era esattamente per quello.
Accennò ad un "si" con la testa e entrammo in classe, senza badare agli altri che ci stavano fissando.
Si sedette da Niall duranto quel breve cammino e prima di lasciarlo sedere mi vendicai, pizzicandogli la spalla facendogli emmettere anche a lui mezzo urlo.
Mi misi a ridere, andai al mio ormai posto, pensando a quanto fosse bello Louis.
Mi preoccupai molto per quello che aveva vissuto la sera prima, ma è stato sinun incoscente.
E se c'era qualche ladro? Se magari lo ricattava con una pistola alla mano?
Cosa sarebbe successo?

Scacciai quri terribili pensieri e portai la poca attenzione alla prima campanella, prendendo le materie dalla cartella.
Passò una giornata interminabile, come ogni sabato del resto, ma la vicinanza di Lou dalla terza ora mi fece annullare la noia.
Ad ogni secondo che stavo con lui, mi sentii sempre più teso, adirittura con la paura di dire/fare qualcosa di sbagliato.
E il mio cuore non aiutó per nulla, tantomeno la mia mente e cervello, ormai fusi dai sorrisi di Louis.

Fu lui a sedersi accanto a me, avvertendimi con un "Sto qui" indicando subito dopo la sedia, mentre gettò la cartella a terra e si sedette.
Non gli risposi, guardai attentamente ogni singolo movimento del ragazzo più bello al mondo.

E comunque, dovrebbe smettere di sorridermi, perchè più innamorato di così non posso esserlo.

Ma se continui a sorridermi così, con i tuoi occhi che brillano per di più, sarò costretto ad evadere da questa classe per scampare in un centro psicologico per rimettermi in sesto.

Louis Tomlinson mi fa completamente impazzire, e questo lo ho constatato un paio di settimane fa, se non un mese.
Oh, lo saprá prima o poi.

Intanto la giornata finì e al suono della campanella lo aiutai a mettere i libri in cartella, come un emerito idiota.
"Grazie" mi rivolse un altro sorriso a 32 dentu, facendomi sciogliere dentro.
"Ci vediamo" continuò, sta volta mi salutò con l'occhiolino e pensai letteralmente di svenire di fronte a tanta bellezza.
"Ciao" riuscii a dire, la voce mozzata quasi.

Solo Louis mi fa questo effetto, e non posso farci niente.
Sono completamente andato fuori di testa, e questo lui lo sa bene.

Esco dalla classe e mi dirigo alla macchina, evitando le grida di gioia di tutti quanti.
Salii in macchina e vidi Louis venire incontro alla sua macchina assieme a Niall.
"Sicuramente lo accompagnerá a casa" dissi fra me e me, girando il quadro alle chiavi.
Pensai giusto quando Niall salì in macchina al sedile del passeggiero e Louis alla guida.
Fortunatamente non mi hanno visto.
Torno a casa in fretta, sono affamato.

《You are my only exception.》- Larry StylinsonWhere stories live. Discover now