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LOUIS POV

Quella fu la seconda volta che mi svegliai affianco a Harry, anzi, più che affianco azzarderei a dire incollato.
I ricci appiccicati in viso, la guancia destra sepolta nel cuscino e la bocca semi aperta, il braccio sotto al cuscino e l altro al di sopra della sua testa, lo resero ancora più adorabile.
Mi allontanai di poco, per permettermi di ammirarlo migliormente.
Nonostante la poca memoria della sera prima, ricordai perfettamente le parole che ci eravamo scambiati, o la mia invadenza nel chiedergli se avrebbe voluto avere dei figli più in la.
Sorrisi timidamente al pensiero della sia risposta, forse un pò accentuata ma nel contesto capii.
Mi alzai lentamente, sentendo le vertigini non appena fui in piedi, per rischiare di non cadere a terra, mi sedetti nel letto, forse troppo rumorosamente, e aspettai che la sensazione del vuoto sotto di me sparisse.
Quando mi sentii sicuro, mi alzai e andai silenziosamente in bagno, liberando la vescica.
Tornai e fortunatamente Harry stava ancora nel mondo dei sogni, con le labbra che accennavano ad un mezzo sorriso, probabipmente stava sognando.
Decisi di uscire al bar a comprargli la colazione.
In fretta mi vestii e dopo un quarto d'ora, venti minuti, fui al bar più vicino.
Comprai qualche brioche e due caffè da portar via.
Ritornai a casa e con poca sorpresa Harry non si era ancora svegliato.
Ne approfittai per mangiare, per quanto volessi aspettarlo, la fame era molto alta.
Sorrisi da solo al pensiero che in camera mia ci fosse proprio lui a dormire come un bambino.
A paragonarlo ad un bambino, mi resi conto di essermi sporcato il mento con la crema, proprio come i bambini, e risi a quel pensiero.
Mi pulii e andai subito in camera, facendo attenzione a sdraiarmi nuovamente nel letto, in punta dei piedi quasi a fluttuare.
Non appena appoggiai la mano nel materasso, Harry mosse il braccio e da sotto al cuscino lo portò steso lungo il suo fianco, sbadigliando poco dopo.
Aprì gli occhi dolcemente e anche da appena sveglio potei notare quel verde accesso al di sopra di quelle leggere occhiaie.
Ormai sveglio ma immobile, mi sdraiai vicini a lui da un fianco, con la testa appoggiata alla mano e il gomito piegato.
Quando si accorse della mia presenza si alzò lentamente e si tirò su con l'addome aiutandosi con le braccia, per poi girarsi e stendersi a pancia in su.
Senza proferire parole, portò la sua mano ad accarezzarmi il viso e chiusi gli occhi immediato a quel minimo contatto.
"Lou..sei quì." fu la sua prima frase, con la voce ancora bassa e mpastata dal sonno.
Risi silenziosamente, spiegandogli in breve "Sei tu che sei quì.."
Sorrise e anche da stanco quel sorriso non parve affatto costretto e falso, al contrario, si impegnò a mostrarmi le mie amate fossette.
"Harry, ti ho comprato la colazione, è in cucina. Io devo andare a farmi un bagno." lo informai.
Prima di alzarmi mi prese delicatamente per la mano, rabbrividendo nuovamente al secondo contatto di quel giorno.
"Prima non mi saluti?" si forzò di dire a voce alta, ma ne uscì un filo.
Mi avvicinai col viso e sfiorai il suo naso col mio, catturando la sua attenzione ormai completa.
"Buongiorno Haz" sussurrai, subito dopo avergli depositato un bacio casto nelle sue labbra.
"Ora va meglio, va pure in doccia." mi lasciò la mano.
Mi affrettai ad andare in bagno, sperando di metterci poco per non perdere molto tempo.
Quando entrai in doccia, l'acqua a scorrermi nel corpo, sentii la porta aprirsi e sussultai, maledendo mentalmente Harry.
"Harryyy che fai?" lo rimproverai, cercando di nascondermi le parti intime inutilmente, dato che il vetro della doccia non permise la vista completa dato il suo osfucamento.
"Posso pisciare, Lou?" alzò la voce disinvolto.
"Potevi bussare, potevo essere nudo!" insistii, ma mi misi a ridere quando mi accorsi che nudo giá lo ero.
"Ho finito, ora esco, tranquillo. E per la cronaca, eri tu ieri sera a farmi rimanere senza vestiti." rispose quasi a voler aprire un tenero conflitto.
Pensai a cosa si riferisse, improvvisamente mi apparì un flashback della sera prima, in cui salivo a cavalcioni su Harry, bloccandogli le mani coi polsi.
Oh si, ricordo perfettamente.
"Cosa vorresti dire Haz?" alzai di poco la voce, sia per farmi sentire bene, sia per non mostrare indifese.
"Nulla, solo che è inutilie che tu provi a cacciarmi dal bagno, quando ieri volevi qualcosa di più..Ma non preoccuparti, ora vado."
Non appena vidi la sua figura passare di fronte la doccia, aprii di fretta quella stretta porta e senza lasciar dire una parola a Harry, lo afferrai dal braccio e lo spinsi, deciso ma delicato, contro la parete fretta della doccia, lasciando la porticina chiudersi alle mie spalle.
Sussultò subito al contatto della sua schiena nuda con il freddo delle mattonelle e mugugnò per quel fastidio.
Tenendolo stretto alle spalle, mi avvicinai al suo viso e con aria di sfida lo fulminai con lo sguardo, mentre quel poco flusso d'acqua lo colpiva nella spalla sinistra.
"Mi stai per caso raggirando con le parole?" chiesi con convinzione, senza un minimo di riguardo al tono di voce usato.
Sembrò spaventato i primi istanti, ma subito dopo gli comparve il suo ghigno misterioso.
"Ti sto solo dicendo che ieri sembrava volessi di più, a giudicare dal tuo volermi spogliare del tutto, mentre ora sembra ti da fastidio il fatto che sia entrato senza bussare." si giustificò, ma poco badai alle sue parole.
"Cosa? Vuoi farmi sentire in colpa?" sbuffai.
"Assolutamente no, non ce ne sarebbe motivo. Hai solo paura."
Paura? Paura di cosa?
Di farmi vedere nudo da lui? Ah beh, si sbaglia di grosso.
Ieri sera ero alticcio e ricordo di avergli detto delle cose un pó volgari, neanche tanto, e ricordo anche che il mio corpo fremeva all'idea di essere a contatto col suo.
"E di cosa avrei paura?" chiesi, inarcando il sopracciglio.
"Ti senti in imbarazzo, più che paura." arrivò a queste conclusioni, irragionevoli e prive di buon senso.
A che si riferisce?
"Non capisco cosa tu voglia dire, ma se ti riferisci al fatto che mi vergogno nel farmi vedere da te in questo stato, ti sbagli. Guardami e guardati." stavolta lo raggirai io con le parole, lasciandolo probabilmente senza.
"Ti guardo e mi guardo e credo che tu sia bellissimo così, ora però, posso uscire? Non vorrei bagnarmi del tutto." chiese per favore, infastidito dalle sue stesse parole, in contrasto con la sua ragione, chinando la testa, cercando di evitare il mio sguardo, ma la sua altezza gli impedì nel suo intento.
Lo strinsi dalle spalle passando ai fianchi.
"Vorresti uscire di qui senza prima avermi dato un bacio? Dio, sei serio? Non ti lascierò di ce.." venni interrotto dal contatto famigliare delle sue labbra sulle mie, chiedendo disperatamente da troppi minuti di essere almeno sfiorate.
Mi sciolsi nuovamente, cosa che succedeva sempre.
Schiusi immediatamente le labbra, ricercando subito la sua lingua non appena me lo acconsentì.
Oh, che meraviglia!
Sentii le sue grandi mani posarsi nelle mie costole, facendomi rabbrividire nonostante il getto di acqua calda che mi colpiva dalle clavicole in giù.
Dalle costole passò ai fianchi, per poi finire alle cosce e subito dopo mi trovai sollevato da terra, le sue mani nelle mie natiche a sorreggermi.
Di riflesso cercai di incrociare le gambe attorono ai suoi fianchi, ma mi risultò impossibile dato che dietro a lui c'era il muro.
Portai le braccia incrociate  dietro al suo collo, tirandogli leggermente i capelli all'indietro e giocandoci con le dita, quando si staccò dal muro e mi consentì di incrociare le gambe dietro a lui.
Sussultai e mugugnai un lamento quando sentii nella schiena il freddo delle piastrelle, trovandomici appoggiato.
Harry mi privò delle sue labbra, scendendo a baciarmi le clavicole, inclinai di poco la testa per non impedirgli quell accesso per poi sentirmi risucchiare l'aria proprio li
Harry mi sta marcando.
Vuole fare sapere a tutti che sono di sua proprietá.
Appartengo a lui e basta, e questo è un bel modo di dimostrarlo.
Mordicchiò quella piccola porzione di carne per poi lembirla come a risanare quel minimo dolore che mi aveva appena procuraro, passandoci la lingua più volte.
"Harry..credo..che dovresti..fermarti...non.." dissi a scatti, ansimando.
Quando fu sicuro di aver fatto un bel lavoro anche nel collo, lasciandomi un livido violaceo, mi posò a terra, schioccandomi un ultimo bacio nelle labbra.
Sorrise soddisfatto, e nonostante i suoi boxer fossero quasi inzupatti del tutto, mi lasció nella doccia e uscì, lasciandosi chiudere la porta alle spalle.
Rimasi mezzo minuto a riprendermi da ciò che stava per succedere, poi dopo aver stabilito il respiro regolare, mi insaponai e mi lavai i capelli.
Dopo dieci minuti uscii, mi attorcigliai l'asciugamano e andai in camera, non trovando Harry che sicuramente stava mangiando in cucina.
Sospirai soddisfatto, così non avrei risentito il desiderio accendersi in me.
Rovistai tra l'armadio e mi vestii velocemente, andando poi in cucina a trovarmi Harry intento a mangiare come se nulla fossa, e con l altra mano ad usare il cellulare.
Non mi feci vedere, sorrisi bel vederlo e tornai in bagno ad asciugarmi i capelli.
Ci misi poco, molto di più invece a sistemarli rendendomi presentabile.
Tornai in camera, guardai l'ora, quasi l'una.
Perfetto, che si fa di domenica?
Mi sedetti nel letto e sentii Harry entrare, non mi girai per l'inutilitá.
Si sedette al mio fianco e appoggiò la testa nella mia spalla, solleticandomi il collo con i suoi ricci.
"Grazie" sussurrò.
Grazie per cosa? Per averlo fatto restare dormire qui? Per averlo fatto fumare? Per avergli preso da mangiare?
Potrebbe riferisi a tutto, nel dubbio, chiesi "A cosa ti riferisci?"
Sollevò la testa e mi guardò negli occhi, aspettando che ricambiassi.
Non appena mi intrappolò lo sguardo con il suo si affrettò a rispondere "Per tutto, per esistere e per avermi fatto restare qui."
Troppo dolce, mh.
"Non ringraziarmi..ora vai a farti una doccia, ti impresto io un paio di boxer." cercai di levarmi da quella situazione, ma tutto parve molto difficile.
"Va bene capo." scherzò.
Mi alzai e andai al cassetto a prendergli le mutande, dandoglele subito dopo.
"A dopo." disse, schioccandomi un bacio all angolo della boca, sparendo subito dopo in bagno.

Mi lasciai cadere nel letto, rilasciando il fiato, tirandomi all indietro i capelli.

《You are my only exception.》- Larry StylinsonWhere stories live. Discover now