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LOUIS POV

Pensavo che conoscere la mamma di Harry sarebbe stato estenuante, noioso e negativo.

Invece no, ammetto che all'inizio ero teso e molto impaurito da ciò che sarebbe potuto accadere, ma alla fine si è rivelato addirittura divertente e abbastanza intenso! La mamma di  Harry è molto cordiale e gentile, e poi, è molto divertente e il tempo è volato!

Io e Harry non ci siamo nemmeno scambiati un bacio, e grazie a sua madre non me ne sono reso conto.

Sono stato in ottima compagnia tutto il giorno, sua sorella è un po impicciona, lo ammetto, ma anche lei è cordiale nel suo, e un pò tmida all'inizio, ma poi si è rivelata tutta un'altra persona.

Ad essere sinero, non vedo l'ora che mia madre e lei si conoscano, perchè sono molto simili di carattere, e credo le faccia piacere conoscere la mamma del suo ragazzo.

Non credo però che Gemma e Lottie possano andare molto daccordo, o meglio, avere argomenti in comune con cui parlare, sono l'esatto opposto a quanto ho capito, e poi c'è la differenza d'etá!

Nel frattempo si è fatta sera, ho parlato praticamente di tutta la mia vita con loro 3 ad ascoltarmi e a incuriorarsi sempre più.

"Io..dovrei andare ora, si è fatto tardi." avvertii ad un certo punto, dopo aver fatto il giro della casa con loro come guida turistica.
A Gemma venne subito il broncio, e mi fece sorridere perchè capii che non voleva.
Le feci l'occhiolino e abbassò lo sguardo immediatamente, arrossendo, per quanto mi fosse difficile vedere.
Harry si alzò dal divano e mi prese subito la mano per imitarlo.
Sua mamma fece lo stesso e dovetti lasciare la mano di Harry per porgerla a lei "È stato un piacere conoscerla..Gemma! Spero di rivedervi!"
Sorrisero tutte e due e Gemma si avvicinó e mi fissò. Mi abbassai di poco e le baciai la fronte, sorridendole subito dopo. Quant'è dolce.
"Lo spero anche io! Miracomando, torna quando vuoi, sará un piacere!" rispose Anne, sfoggiando un sorriso enorme.
Annuii e mi diressi verso la porta seguito da Harry.
"Lo accompagno fuori" avvertì sua madre, un attimo prima di essere spinto fuori dalla casa con Harry incollato a me.
"Mi sei mancato." sussurró nel mio orecchio, stringendomi a se per i fianchi.
Mi venne da ridere, sono stato con lui tutto il pomeriggio, ma so perfettamente a cosa si riferisce.
Gli gettai le braccia al collo, non prima di essermi assicurato di non essere spiato.
Sorrisi ad una vicinanza ravvicinata, guardando insistentemente la sua bocca.
Non può ripetere il gesto non-fatto a scuola la mattina. Non dopo tutto il pomeriggio che non ci sfioriamo.
"Harry, ti sto per baciare, quindi, se sei contrario per qualsiasi motivo, faresti prima a dirmelo." lo avvertii, ma fu inutile, non gli lasciai il tempo di rispondere che appoggiai con forza le mie labbra nelle sue, mentre lui mi accarezzó i capelli ricambiando quel tenero contatto.
Passarono troppi secondi infiniti, poi basta, lingua su lingua, fu un bacio troppo bisognoso.
Tutto il pomeriggio senza questo contatto fu troppo.
Di nuovo, mi sentii alle stelle, Harry è in grado di trasmettermi milioni di emozioni e non smetterá mai.
Prese il mio labbro inferiore tra i denti e lo tirò verso se, facendomi sorridere, per quanto mi fosse possibile.
Infilò nuovamente le mani nelle tasche posteriori delle mie jeans, palpandomi con sfrontatezza il sedere.
Con quella scusa, mi avvicinò del tutto a lui, sfregando per poco il suo bacino col mio, gemetti nelle sue labbra, troppa voglia e passione.
Mi staccai dalle sue labbra e presi a mordircchiarli il lobo, baciondolo subito dopo.
Lo sentii gemere soffocato.
"Credo che..credo che dovresti fermart...i" cercò di dire, in contrasto con il suo corpo, che non faceva altro che sfregarsi delicatamente col mio.
Gli lasciai una scia di baci nel mento per poi sussurargli "Solo perchè c'è tua madre.." gli baciai l'angolo della bocca "In casa.."
Mi bloccò le spalle e interruppe la mia opera e alzò (abbassó) lo sguardo su di me, penetrandomi con lo sguardo.
"Sul serio Lou, fermati o..o ti porterò in macchina nel giro di 5 secondi, nel sedile posteriore.." si lasciò sfuggire, ammettendo di essere eccitato.
Oh, lo sono anche io.
Spalancai gli occhi e lo fissai, pensando a come e cosa potrebbe succedere in due sedili.
"Non mi dispiacerebbe" ribattei, alzando un tono di sfida, con il sorriso sfacciato.
"Dimmi che da te non c'è tua madre o tua sorella" supplicò quasi, prendendo possesso fra le labbra il mio lobo, soffiandoci delicatamente facendomi rabbrividire.
Ci pensai su, ma con la bocca di Harry nel mio collo non mi riuscì al primo colpo.
Non riuscii a pensare, troppo preso dal momento.
"Vorrei veramente dirtelo, ma mentirei."
Abbandonai quei pensieri e lo baciai nuovamente, con delicatezza e dolcezza, eliminando ogni briciolo di passione che avevo in corpo fino a 10 secondi fa.
Harry tolse le mani dalle tasche e le portò ai miei fianchi, accarezzandoli con le sue lunghe dita, pressandole di tanto in tanto.
Si staccò per prima, rivelandomi possessivitá e desiderio, desiderio di entrambi, ma inesaudibile.
Appoggiai la testa al suo petto, lasciando che lui ci appoggiasse il mento.
Gli accarezzai le spalle per poi scendere lungo la schiena, ripetendo l'azione.
"Avrei preferito una bugia." disse, eliminando quel poco silenzio.
Solo ora mi accorsi di essere di fronte alla strada, ma senza nessuno a guardare.
"Anche io. Dio, anche io!" ripetei infastidito dall'idea di non poterlo fare.
"Ti amo." sussurrò con voce tenera, facendomi perdere nuovamente un battito.

Non mi abituerò mai all'idea di sentirmelo dire proprio da lui.
È difficile anche a crederci, ed è difficile a capacitarmi di questo.
"Ti amo." sono due parole piene di significato, affetto, amore, fiducia, lealtá e possessivitá, dette da Harry moltiplicano il tutto.

"La cosa assurda è che ti amo anche io, non sai quanto." risposi,mantenendo il suo tono, mettendci più delicatezza possibile nel dirlo.
Spostò le mani nelle mie spalle, alzandomi la testa e spostandomi di poco nel tentstivo che per riflesso lo guardai negli occhi, così fece e "La cosa assurda è questo. Noi due. L'avresti mai detto?"
No, mai. Nemmeno in un futuro parallelo.
"No, mai, ma eccoci qui e, ti prego, dimmi che lo saremo per sempre." supplicai, fissandolo negli occhi a rafforzare quella frase.
Appoggiò la fronte alla mia e mi tenne una guancia con la mano.
Sentivo distintamente il suo respiro infrangersi sul mio naso.
"Per sempre." affermò, troppo convincente, da crederci veramente.
Sorrisi e sfregai il mio naso al suo, come i bambini.
"Ora però devo andare.." finii il mio entusiasmo, facendo un passo indietro.
"Lo so..vieni." comandò, prendendomi la mano e fare quei pochi passi che ci dividevano dalla macchina, parcheggiata con curo all'orlo della strada in zona di sosta, insicuro se entrare in quel breve viale di giardino.
"A domani, Harry." salutai, aprendo la portella.
"A domani amore" ribattè.
Prima di salire mi ricordai di dirgli "Per favore, non comportarti come stamattina domani..non..non è stato bello." scongiurai con il broncio.
Chiuse lentamente le palpebre a segno di aver afferrato il concetto, si piegò leggermente sulle gambe e mi diede un ultimo bacio a stampo "No, non lo faró. Scusami ancora Lou, non dovevo." chiese scuse sincere.
Un ultimo bacio e chiusi la portella, salutandolo dal finestrino con la mano come i bambini, ricevendo in cambio un bacio mandato con la mano.
Sorrisi e andai a casa con tutta la calma al mondo.
Solo appena entrato in casa mi venne in mente di non aver parlato della mamma di Harry con lui, cosa che dovevamo affrontare.
Alla fine, tutto è andato per il meglio, ne riparleremo un'altra volta.

《You are my only exception.》- Larry StylinsonWhere stories live. Discover now