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Suona la sveglia, perfortuna la canzone è "I need you" di Bonnie Tyler, si, ascolto musica 80's, mi mette di buon'umore.
Mi alzo lentamente, il tempo di connettermi alla realtá.
Mi vesto di fretta, facendo un via vai tra me e mia sorella, come ogni mattina.
Vado al piano da basso scendendo le scale come un morto vivente pronto a morire un'altra volta.
"Giorno Louis" dice distrattamente mia madre mentre versa il caffè nella tazza.
Prima che lo possa prendere lei gle lo rubo sotto al naso, sorridendogli impertinamente. (sorriso Sassy)
"Giorno mamma" dico, mandando giù il caffè ancora bollente.
"Ok Lou, dai sbrigati" dice in fretta.
Obbedisco, corro in camera a vestirmi e ricorro giù a prendere le chiavi.
Da addormentato che sono, corro di nuovo in camera per prendermi la cartella.

Esausto mi accascio nel divano, per poi alzarmi un minuto dopo.

"Ciao mamma" urlo e esco dirigendomi in macchina.

*

Arrivo a scuola, cerco con lo sguardo Harry.

Ho sentito la sua mancanza ieri e non vorrei che si ripetesse.

Non lo vedo, mi sento vuoto.

Vado direttamente in classe evitando tutti.

Nemmeno Zayn ho visto, probabilmente stava fumando nel retro o era giá in classe, poco importa.

"Ehy Louis che aria che hai!" dice Liam scherzando, anche se non ha tutti i torti.

Ho le occhiaie, i capelli disordinati del solito e la maglia scompigliata nei pantaloni.

"Ehm si.." imbarazzato rispondo.

Devo rimediare; corro in bagno, tanto mancano ancora più di 5 minuti all'inizio della lezione.

Mi metto davanti allo specchio, mi osservo e ci vedo un ragazzo stanchissimo e disordinato.

Mi sistemo i capelli il meglio possibile con le mani, pettinandoli con le dita all indietro.

Ok, ora stanno bene.

Mi tolgo la giacchetta e mi sfilo la maglia dai pantaloni, rendendomi non ridicolo.

Ok, ora sta bene.

Mi passo il viso con l'acqua più volte, cercando di svegliarmi.

Ok, ora sto bene.

Mi infilo la giacca, sistemo il colletto e ora sono si nuovo decente.

Mi dirigo verso la porta d'uscita ma vengo interrotto da un rumore provenente dal gabinetto.

Mi fermo e ascolto meglio; sembra un singhiozzo, un pianto, una lamentela.

Qualcuno sta piangendo.

Non posso uscire ora, sono troppo sensibile per certe cose.

Mi avvicino alla porta da cui provengono quelle "lamentele" e busso "Ehy tutto ok?"

Sento tirare su col naso e "Si"

Quella voce la riconoscerei tra mille, anche se strozzata dalle lacrime.
Harry.
Un momento Harry sta piangendo?
No, non posso permetterlo.
Faccio finta di non avere capito chi è e "Cosa è successo?"
So che non lo dirá, ma voglio tentare fino in fondo.
"Vai via" dice, sempre con la voce strozzata dal singhiozzo.

"No Harry, non me ne vado da qui finchè non mi dici cos'hai" insisto, ormai rivelando Harry.

"N-non sono Harry" cerca di dire seriamente, ma chi vuole prendere in giro.

"Harry non sono stupido, la tua voce è irriconoscibile. Ora, o mi apri o scavalco" lo minaccio con tono punzecchiante, ma il tutto a fin di bene.

"Tu sei l'ultima persona a cui aprirei per farmi vedere in questo stato"

《You are my only exception.》- Larry StylinsonWhere stories live. Discover now