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È passato quasi un mese dalla mia poca ravvicinanza con Harry, e ogni giorno mi sento più vuoto.

Le mie giornate ormai sono diventate una routine completa.

Niente di nuovo, niente di interessante, niente da scoprire, niente da fare.

Mi annoio.

Continuo a trovarmi con i miei amici tutti i sabati e venerdi sera e al pomeriggio durante la settimana.

I miei voti non sono poi così tanto negativi, me la cavo anche abbastanza bene.

***

"Niall sei un idiota" gli dico dandogli una pacca nella spalla, mentre cerca di non ridere.

Il biondo della classe è caduto dalla sedia dondolandosi e non si è potuto fare a meno di ridere, persino il professore si è piegato in due.

Finita la scenetta torniamo seri, continuando il nostro compito.

Una marea di bisbigli riempono la classe, ignarl di tutto il prof.

Io ho studiato, e sto persino non chiedendo aiuto a nessuno.

"Ragazzi consegnatemi il compito" esulta il prof, mentre stava giá passando per i banchi.

Appena ritira tutto uniamo di nuovo i banchi, Harry per sbaglio mi urta la spalla e questo fa solo in modo che mi agitassi.

"Sorry" dice con il suo accento intento a sistemarsi il banco.

"Nada" rispondo mentre lo imito.

"Ti siedi qui?" mi chiede, indicando la sedia vicina a lui.

Rimango sorpreso per quella sua richiesta, non me lo aveva più chiesto, se non fatto capire con i gesti.

Rimango sorpreso quanto ne rimango felice.

"Certo" esulto quasi.

Avverto Niall e mi siedo vicino a lui, sentendo improvvisamente un calore estendersi in tutto il mio corpo.

No, un'altra volta no, non con lui, non con Harry.

"Volevi dirmi qualcosa?" chiedo agitato, rovesciando il diario a terra con le mani incapaci di stare fermo.

Mi prende le mano fra le sue e mi fa voltare verso di lui.

"Stai calmo" dice, quasi con un accento scherzoso.

Sento la mia pelle bruciare al suo tocco e cerco di non farlo a notare.
Fortunatente ci riesco, ma il mio rossore che si è esteso nelle guancie non aiuta di sicuro.
"Sono calmo" dico puntualizzando.
"Non si direbbe..comunque, dato che dovremmo provare almeno ad essere amici, ti va di uscire con me oggi?"

Per tutto il discorso avevo tenuto il mio sguardo fisso su di lu, ma alla fine non ho retto.
Al solo sentire l'ultima frase mi è crollato tutto il mio autocontrollo, fiducia, volontá.

Non perchè avessi intenzione di baciarlo in quel momento, ma perchè se vuole uscire veramente con me, devo dire addio a tutti i miei tentativi di averlo respinto fin'ora, e di certo non voglio rifiutare, per questo mi appare un sorriso da idiota stampato in viso mentre cerco di nascondere il mio viso illuminato da non so che "Si, si, voglio uscire con te" mi ero trattenuto nel dirgli, non sarebbe stata una risposta decente, così mi sono soffermato a pensarci qualche istante nel tentativo di formulare una frase, magari stando al gioco che si era creato un mese fa, ritrovando quella mia aria da misterioso e affascinante allo stesso modo "E come mai me lo chiedi dopo un mese?" è questa la mia formula.

Gli appare un ghigno "Beh, in questo ultimo mese ci siamo a malapena salutati e volevo recuperare un po di tempo".

"ma..quella cosa che noi, sai, il patto" cerco di dirgli, riferendomi al nostro autocontrollo.
"Oh, tutto passato, almeno per me." la sua risposta secca mi trapassa il corpo.

《You are my only exception.》- Larry StylinsonWhere stories live. Discover now