CHAPTER V

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Desideri nascosti e concessioni

Erano passati parecchi giorni da quando Jimin e Jungkook si erano trasferiti a palazzo, le giornate passavano in fretta impegnati come erano con le lezioni che Jin-hyung aveva dato loro

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Erano passati parecchi giorni da quando Jimin e Jungkook si erano trasferiti a palazzo, le giornate passavano in fretta impegnati come erano con le lezioni che Jin-hyung aveva dato loro.

Jungkook non era affatto portato per la lettura o la scrittura del coreano, già era tanto che riuscisse a parlare mettendo correttamente le parole in fila in una frase, ma Jimin invece si era riscontro particolarmente intelligente. Jungkook non ne rimase sorpreso, conosceva le sue potenzialità, era delle proprie che dubitava. Non c'era nulla nella quale fosse portato, di quel passo sarebbe stato di nuovo inutile, proprio come quando era prigioniero dei mercenari.

Sospirò richiudendo il grosso tomo che Jin gli aveva messo davanti il muso, era da un'ora che provava a leggere sempre la stessa pagina senza fare errori, si sentiva un completo imbecille.

<<Kookie, insomma abbiamo incominciato solo da pochi giorni devi avere pazienza se vuoi imparare>> gli aveva detto Jimin.

<<Non lo so Minnie... tu sei già passato a cose più complesse, riesci a scrivere correttamente parecchi caratteri... io faccio schifo>>

<<Questo non è vero! Insomma io ho passato il libertà più tempo, qualcosina me l'aveva insegnata mia nonna... sono solo più facilitato>>

<<Ti sottovaluti troppo, sei davvero intelligente lo dice sempre anche Hyung! Se continui di questo passo, diventerai il braccio destro di Jin all'ambulatorio, ne sono più che sicuro>>

<<lo spero tanto, diventare curatore è un'idea che mi attira terribilmente... Ma anche tu non devi sottovalutarti! Semplicemente siamo portati per cose diverse -gli accarezzò una guancia dolcemente- devi solo concentrarti in quello che ti viene meglio!>>

<<Si grazie Minnie...farò del mio meglio>>

Detto questo si congedò, lasciandosi dietro la grande biblioteca in cui si ritrovavano per studiare, Jimin l'aveva definita come una sorta di paradiso in terra e nonostante Jungkook non poteva negare il fatto che quella grandissima biblioteca fosse davvero bella, non provava la stessa gioia del bianco nel passarci tutto quel tempo dentro. Si sentiva soffocare e spesso e volentieri se la filava per raggiungere l'immenso giardino del palazzo.

Lì si sentiva molto meglio, circondato dai profumi dei fiori e degli alberi che lo adornavano, alla fine lo aveva girato tutto scoprendo che vi fossero varie arie: Un piccolo bosco, una fontana gigantesca e, soprattutto, intere aree adibite agli allenamenti dei lupi. Ed era lì che Jungkook si ritrovava sempre, si metteva in disparte per evitare di venir visto e osservava Hoseok e Hani (gli addetti principali agli allenamenti delle reclute) intenti nel loro insegnamento ai giovani lupi.

Era capace di osservarli per ore e spesso si ritrovava a imitarne i movimenti con le varie armi che usavano, non ne era sicuro ma credeva di riuscire ad imitarli bene. Almeno fino a quando non si passava al combattimento in forma di lupo. Jungkook aveva difficoltà a trasformarsi, Mary e Jimin gli avevano detto che era normale, in fin dei conti si trattava modificare drasticamente la composizione del proprio corpo e, se gli alpha e i beta potevano farlo sin da bambini, il lupo di un omega si manifestava solo dopo lo sviluppo.

Despite who I am ||Taekook||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora