Capitolo 2

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La schiena di Alex viene spinta contro il muro, mentre le sue labbra vengono divorate dal biondo.
È un po' come se questo gesto, facesse perdere completamente il controllo del proprio corpo.
Alex lo sente: il suo cervello smette di lavorare, le sue braccia si fanno deboli e le gambe hanno raggiunto il limite di sopportazione.
È quella tipica sensazione che lui ha sempre provocato alle donne.
Quella paura di essere dominati, di cadere sotto le grinfie di qualcuno più forte, di essere costretti ad inchinarsi, una paura mista ad eccitazione che ti fa perdere il controllo di te.
Difficile per Alex contrastare questa forza.
E tutto avvenuto con un semplice bacio...
Il bacio finisce, entrambi si staccano. Alex sente come se ne avesse bisogno ancora, come se fosse una droga per lui.
È stata una sola notte, della quale per di più la sua mente non ricorda nulla, ma il suo corpo... Lui fa come gli pare.
Si avvicina al suo compagno senza tanti ringraziamenti.
In modo brusco, il biondo allontana Alex.

<Che cosa vuoi?>

A quelle parole, Alex si risveglia. È come se l'incantesimo fosse finito e lui fosse tornato il solito ragazzo, ora arrabbiato perché aveva sprecato questa notte con un uomo quando invece avrebbe potuto stare con una donna.

<Tu!>

<Io?>

<Tu...!>

<Cosa c'è? Adesso sai dire solo "tu"?>

E proprio come prima nel letto, Alex sente la rabbia ribollirgli nelle vene.

<Cosa mi hai fatto? Ieri, io... Ero convinto di aver trovato una bella ragazza e invece oggi... Mi ritrovo qui con te!>

<Appunto. Non sei felice? Hai conquistato la ragazza che volevi.>

E allarga le braccia con fare teatrale, muovendo i capelli per toglierli dalla schiena.

<Attacchi bottone con me, tutto ubriaco, con scritto negli occhi, a caratteri cubitali, tutta la voglia sfrenata di fare sesso che avevi. Io ti accontento e la mattina dopo non mi sei riconoscente. Non sei nemmeno il mio tipo.>

Con fare drammatico, si gira nella stanza e si riavvicina al getto d'acqua, finendo di fare la doccia.
Alex rimane fermo contro il muro. Si può vedere benissimo come il suo cervello cerca di ritrovare un ricordo, qualcosa, per cercare di capire, ma non riesce.
Dopo il ricordo di aver bevuto il quinto bicchiere, vede solo scene sfuocate, nulla è chiaro.
Sa di aver avvicinato qualcuno, perché fa sempre così.
Le sembrava una ragazza giovane, i capelli lunghi biondi raccolti in una coda, le dita molto lunghe che afferravano un bicchiere.
Il vestito mostrava delle forme, un bel culo, ciò che ha convinto Alex ad avvicinarsi.

<Ah- NON ERI UNA RAGAZZA?>

L'altro scoppia a ridere. Una risata che riempie la stanza.
Gli si avvicina, trattenendo il riso, mentre si tirava su un asciugamano in vita per coprirsi.

<No. Ti sembro una ragazza? Avrò anche i capelli lunghi, ma so al 100% di essere uomo.>

Si avvicina ancora di più ad Alex e fa passare un lungo dito bianco sul suo petto, poi sulla pancia, gira successivamente di lato ed afferra la vita di Alex, tirandolo un po' più a sé.
L'altra salta direttamente al retro, afferrando una natica.

<E questo lo ricorda molto bene.>

Alex immobile.
Le labbra rosee che parlano lo tenevano incantato. Ora che era di nuovo vicino, sentiva il suo odore.
E di nuovo, il suo corpo reagisce senza pensare: è come se quel ragazzo fosse una calamita, lo attirava a sé velocemente e con pochi gesti.
È magico.
Non gli importava quasi più cosa ha fra le gambe, la sensazione fantastica che gli provoca è unica: nessuna ragazza lo ha mai fatto sentire così. 
Con tutto il coraggio che ha, gli afferra il collo e lo avvicina a sé di cattiveria.
Alex  è sempre stato un tipo dominante a letto, una specie di belva che non si ferma finché soddisfatto.
Ora ha finalmente trovato qualcosa che non riesce a dominare così facilmente come ha sempre fatto.
In aggiunta, dunque, a quella magica, forte attrazione, sente la voglia di accettare la sfida: stavolta sarò io a dominarti.
I piedi di entrambi si incastrano fra di loro finché tutti e due non cadono per colpa dell'acqua.
Alex poggia una mano sul petto del biondo e lo spinge ancora di più contro il pavimento, mentre si occupa di far intrecciare le lingue.
Infila un ginocchio fra le gambe, sotto l'asciugamano, ormai mezzo.

<Che c'è? Ieri non è stato abbastanza? Vuoi gemere ancora il mio nome?>

Un ghigno beffardo si forma sulle labbra di Alex.
Con la lingua scende fino al collo, dove da piccolini bacini e lascia segni violacei, poi corre in su.
Non è tanto diverso da come si fa con una donna...
L'idea della sfida che si era imposto gli stava facendo salire l'adrenalina. Infine non sembrava importargli di ricongiungersi con un ragazzo, con quel ragazzo...
Avvicina le labbra all'orecchio e ne morde una parte, poi sussurra con voce roca:

<Sicuro di non voler essere tu a gemere il mio nome? Dillo: Alex.>

E col ginocchio, colpisce l'erezione ben visibile ormai.
Un piccolo gemito scappa dalle labbra del biondo, molto sorpreso da questa audacia.
Alex continua senza pensarci troppo: era divertente.
Senza un minimo di esitazione, Alex tira su le gambe all'altro, porta una mano alla sua, di erezione, e la tiene, pronto per entrare dentro di lui.
Sentiva delle gocce di sudore lungo il collo, si lecca per bene le labbra e infine si avvicina all'apertura.
In quattro e quattr'otto però le posizioni si invertono.
Ora è Alex a trovarsi sdraiato a terra, la schiena contro il freddo pavimento, le gambe alzate di forza.
Mentre il biondo si occupava di tenere la sua erezione vicino all'entrata di Alex.
L'espressione sorpresa sul volto di Alex, però, durò poco, venendo sostituita subito da una di imbarazzo completa di guance e orecchie rosse.

<Chi è che geme il nome di chi? Devi urlarlo come ieri chiaro? Urla "Leo" per me.>

---spazio per me---
Emh. Detto fra noi, non so cosa scrivere.
Ma questi sono dettagli...
Mi era solo mancato scrivere in un angolo autrice hihi.
Bye~

-𝔻𝕚𝕡𝕖𝕟𝕕𝕖𝕟𝕫𝕒-  𝓑𝓸𝔂 𝔁 𝓫𝓸𝔂  [Completata]Where stories live. Discover now