Capitolo 21

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<Eh?>

<Nulla.>

<Cosa hai detto Alex?>

Leo lo guarda con un sorrisetto sulle labbra.

<L'effetto che ti fo io?>

Alex si gira di spalle e cerca di farsi piccolo piccolo nella doccia.

<Non ho detto questo.>

<Sì, lo hai detto. Ti ho sentito con le mie orecchie. Dovrei prendere questa dichiarazione come una confessione d'amore?>

Alex avampa.
Le orecchie diventano rosse e lo stesso le spalle.
Sente la sua temperatura corporea salire in ogni parte del corpo: il cuore batte velocemente, anche più di prima.

<M, m, ma cosa dici?>

Leo lo punzecchia col dito, toccandolo sulla guancia.
Ridacchia, mentre i capelli molli gli si attaccano al corpo.

<Non è una dichiarazione di amore. Non so bene il significato di questo sentimento, quindi non credo si possa considerare tale.>

Alex finisce di farsi la doccia, esce e prende due asciugamani. Uno lo tende a Leo, che lo afferra ancora dentro la doccia, l'altro lo lega intorno alla sua vita.

<Ti devo accompagnare di là?>

Leo si passa una mano nei capelli umidi e guarda la schiena di Alex muoversi. Le goccioline di acqua fanno a gara a chi scende per prima a terra.

<Credo di farcela.>

Leo lo fissa per un po', poi decide di passare un braccio intorno alla vita di Alex. 
Apre la porta e lo scorta fuori dal bagno, lo sorregge fino al letto.
Alex si allontana dal biondo e lentamente si occupa di riprendere i vestiti. Leo si offre nuovamente di aiutarlo ad indossarli ma Alex non vuole.
Battibeccano per tutto il tempo.
Alla fine, quando entrambi sono riusciti a vestirsi, Alex si siede sul letto e fissa Leo.

<Quindi, tu sei venuto qui solo per le foto?>

Leo annuisce. Incrocia le braccia e si sistema lungo il muro.

<Cosa pensi di fare?>

<Nulla. Non mi danno noia, sto bene. Se provano a dirmi qualcosa li lascio parlare.>

Batte più volte il dito sullo schermo spento del telefono.

<Alla fin fine, non vedo quale sia il problema. Essere gay, bisex, o quale sia il tuo orientamento non è una cosa anormale. Sbaglia chi le usa come offese. Essere sé stessi non è una malattia, una cosa sbagliata o altro. Se urlandomi dietro "gay" pensano di offendermi allora mi sa che dovrò farmi nuove amicizie, perché con dei coglioni senza cervello non ci voglio nemmeno stare.>

Leo ridacchia, con gli occhi chiusi.

<Ti fidanzeresti con un ragazzo tu? Fino ad ora lo hai fatto principalmente con ragazze, forse sei stato anche fidanzato con loro. Magari sopporti che ti diano del gay ma poi quando ti fidanzi con un ragazzo lo trovi schifoso.>

Alex alza lo sguardo. Osserva la figura alta di Leo stretta al muro.
Le braccia che gli coprono il petto, come se fosse in una posizione di difesa per rispingere indietro le parole.

<Cazzo, ma hai ascoltato quello che ho detto prima? Hai le orecchie per sentire o sono lì solo per bellezza? Ho detto che non me ne frega un cazzo se mi danno del gay. E che è normalissimo esserlo. Quindi, dove mai avrei detto che fidanzarmi con un uomo mi fa schifo?>

Alex si massaggia il naso, riprende fiato.
Stringe i denti e batte un pugno sulla scrivania.

<Se mi facessero schifo i gay, se mi facesse schifo stare con un ragazzo, secondo te, lo avrei mai fatto così tante volte con te?>

Leo lo fissa con gli occhi spalancati.
La voce di Alex gli entra nella testa e lo riempie completamente. Analizza più e più volte quelle parole.
Una conferma? Ha una chance con lui?
Ci può provare seriamente adesso?
Ha ammesso che non gli fa schifo. Ma è etero.

<Leo!>

Leo sbatte gli occhi e abbassa di poco lo sguardo. Alex gli stava davanti, le braccia lungo il corpo, una gamba che teneva tutto il peso del corpo mentre l'altra era rilassata.
Aveva gli occhi verde scuro seri e fissi.

<Mi fai incazzare ora.>

Dentro la testa di Alex, vuoto. Aveva dimenticato completamente come si parlava, come si pensava.
Respirava a fatica per la troppa vicinanza con Leo, ma aveva bisogno di stare lì.
Leo non si è ancora mosso, aspettava paziente.

<Dopotutto tu... Sei gay e...>

Leo porta una mano davanti alla bocca di Alex, non la tocca e nemmeno la sfiora, la porta li vicino per zittirlo.

<Se devi dire qualcosa come "ti voglio come amico o altro" e quindi devo sopportare i gay anche no.>

<Tu sei la persona che mi piace, forse.>

Leo si sposta di lato.

<Io sarei cosa?>

<Ti ho già detto che non so cosa è l'amore, non credo nemmeno di essermi mai innamorato seriamente. Però quando sono con te, sto bene. Ogni volta che ti avvicini, mi sento le gambe tremare, il cuore palpitare e la testa perde la ragione. Mi sembra di aver bevuto 7 bicchieri di vino, ma sei solo te vicino a me. Forse è solo dipendenza... O attrazione fisica. In più, non mi è mai successo con nessun altro di voler fare sesso più volte. Non so più cosa pensare.>

Alex si poggia le mani sulla testa e scompiglia i capelli biondo finto.
Lo conosce da poco e già crede di esserne innamorato.

<Alex. Questa è una confessione d'amore di prima regola lo sai, vero?>

<Non lo so! Ho detto solo quello che mi veniva da dire. Non c'ho pensato su neanche un secondo! Dovevo starmene zitto.>

Leo fa per rispondere, ma si blocca.
Qualcosa si è mosso nella serratura, come una chiave che si apre. La maniglia di abbassa e la porta si apre verso l'interno.

---angolo me---
Devo uscire e non voglio. 
Devo andare a mangiare fuori, ma non ho fame. 
Gneh. 
Mi sta fatica cercare una faccina più complicata di "<3". Quindi vi saluto così:
Bye <3

-𝔻𝕚𝕡𝕖𝕟𝕕𝕖𝕟𝕫𝕒-  𝓑𝓸𝔂 𝔁 𝓫𝓸𝔂  [Completata]Where stories live. Discover now