Capitolo 8

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<Leo?>

Alex sussurra appena quel nome, ma non appena lo fa, il ricordo di quell'uomo così attraente e la sensazione che gli dava ritornano a farsi sentire.
Andrea si avvicina ad Alice e sbircia dalla sua spalla il telefono della ragazza. Un fischio parte da Andrea e mormora qualcosa facendo i complimenti sul vestito.
Alex vorrebbe evitare di spiare, forse per il terrore che Alice si metta ad urlare contro di lui come ha fatto prima.
Ma non si trattiene e lancia un occhio al telefono.
Riesce ad intravedere dei capelli lunghi, biondi, che incorniciano un viso dalla pelle bianco latte.
Non può non dimenticare quei lineamenti. Nell'immagine, si vedeva molto bene il completo blu notte che Leo stava indossando.
E gli stava divinamente.
Per chi lo guardava così di sfuggita, avrebbe fatto molti complimenti ai pantaloni per come incorniciavano il suo sedere, ma Alex era incantato dal quei suoi occhi verde acqua.
Con questa luce, sembravano più scuri. L'azzurro era più scuro e si intonava molto col completo.

<Cavolo! Uno di questi giorni gli cavo gli occhi e li conservo tutti per me!>

Andrea ridacchia, mentre Alice si morde il labbro ammirando la bellezza di quest'uomo.

<Una statua greca. Lo hanno scolpito e poi gli hanno dato vita. È l'unica spiegazione.>

<Lei è fissata con la Grecia, se ne parla, tu sorridi ed annuisci.>

Dice Andrea nell'orecchio di Alex.
Alex trattiene una risata, poi si incammina, seguendo ancora i due amici.
Alice intasca il telefono e inizia a sognare ad occhi aperti come sarebbe la sua vita insieme ad un dio greco della stessa bellezza di Leo.
Alex si lascia trascinare da quella fantasia.
Può concordare appieno con la ragazza: quel paragone è perfetto. Leo è stato scolpito come una statua di marmo e poi grazie a un Dio ha preso vita.
È troppo perfetto.
Alex si ritrova a tessere le lodi di un uomo, cosa che non aveva mai fatto. Ma quest'uomo è diventata come una droga per il suo corpo.
Anche solo vedendolo dalla foto, Alex sentiva il bisogno di averlo accanto. Aveva provato già in passato la sensazione di voler qualcuno tutto per sé, ma dopo la prima volta a letto, quella voglia è sparita subito.
Leo invece aveva qualcosa di magico, incredibile.
Lo attirava ancora a sé, come se lo avesse legato ad un filo e lo tenesse ben stretto.
Mentre tutti e tre si avvicinavano al pub, la musica gli entrava già nelle orecchie tanto era alta.
Nessuno dei tre, poi, fece tanta fila: erano clienti abituali, con la tessera speciale, quindi con la possibilità di saltare la fila fuori.
Dentro al locale, un caldo estenuante.
I ragazzi iniziano a farsi spazio fra i vari corpi che ballano, che si muovono, si baciano.
Nessuno dava peso agli altri, solo chi voleva trovare una preda.
Alice sgusciava fra le persone con una abilità incredibile: l'essere bassa gli concedeva questo potere.
Andrea le stava dietro, attaccato alla sua borsa, mentre Alex sapeva come schivare corpi sudati. Ma aveva poco spazio per muoversi, visto che Andrea lo stava trascinando con sé.
Pochi minuti, e tutti stavano davanti ad un tavolo tondo, occupato unicamente da un ragazzo coi riccioli marronicini.
Aveva gli occhiali appoggiati sul tavolo, visto che col caldo del locale si erano appannati tutti.
Alla vista di Alice e Andrea, alza una mano per salutarli, poi si sposta di lato, facendo spazio.

<Come va Ricca? Ce n'era qualche d'una bella?>

Fa strano come sia stata Alice a chiedere questa cosa e non Andrea, ma Alex non si sorprende più di tanto.
Andrea, appena seduto, fa cenno ad Alex di unirsi a loro.

<Vuoi da bere?>

<E tu chi saresti?>

Alex scuote la testa alla prima domanda, per poi concentrarsi sulla seconda. Avvicina la testa a Riccardo e si presenta, dicendo che conosceva Alice in prima e seconda, in modo da poter dare una spiegazione alla sua presenza lì con loro.

<È il babbo di Mia!>

Urla di rimando Andrea, per spiegare all'amico.
Nel frattempo, una ragazza anche lei con gli occhiali, li raggiunge. Era vestita in modo molto meno elegante di loro ma sorrideva tranquilla.

<Siete qui!>

<Angi!>

Alice scavalca Andrea e la saluta con un grande abbraccio poi si siedono entrambe.
Sul tavolo si trovavano due bottiglie, portate ora da Angela, e dei bicchieri.
Chi voleva, si poteva servire quello che preferiva.
Alex si sentiva un po' a disagio a stare in mezzo a tutte quelle persone che non conosceva appieno, ma gli altri non ci fecero caso.
Lo interpellavano nei vari discorsi, gli giravano un loro bicchiere per fargli assaggiare una nuova bevanda, scherzavano con lui.
Lo facevano sentire come se facesse già parte del gruppo.
Nel mentre loro si divertivano, dall'altra parte della sala, un ragazzo biondo stava bevendo al balcone.
Una ragazza gli si era avvicinata e cercava di cingergli il braccio per poi stringerlo contro il suo petto.
Leo non gli diede tanto peso: anzi, la ignoró completamente. Aveva appena visto un bel visino passare.
Un ragazzo dagli occhi neri e i capelli marroni, vestito in un modo casual, ma che gli dava un certo fascino.
Con garbo, si stacca dalla ragazza e va dietro alla sua nuova preda.
Schiva persone e sposta gente, cercando di non perdere di vista quel ragazzo, finché lo sguardo non gli cade su un tavolo al centro, dove dei ragazzi ridevano.
Alex si stava in quel momento togliendo una lacrima dagli occhi che scendeva per il troppo riso, quando una mano si poggia sulla sua spalla.

<Posso sedermi qui?>

---angolo me---
In realtà, avrei dovuto andare a letto invece che scrivere. Ma va beh.

-𝔻𝕚𝕡𝕖𝕟𝕕𝕖𝕟𝕫𝕒-  𝓑𝓸𝔂 𝔁 𝓫𝓸𝔂  [Completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora